Ci sono botteghe che resistono, resistono al tempo che passa, alla mode, ai nuovi stili.
Ci sono botteghe dall’aspetto antico, quello è il loro fascino.
Una di esse si trova qui, in Vico Casana.
Un antico negozio dove si servivano i nostri nonni.
Resiste stoicamente al tempo La Casana.
Il bancone di marmo e le piastrelle bianche e nere, il soffitto a volta.
La tripperia di Vico Casana è qui da più di duecento anni e ancora ha l’aspetto di una bottega della vecchia Zena.
Una sedia, uno sgabello e una sensazione di domestica semplicità.
E i profumi e sapori di altri tempi.
La Casana è l’unica tripperia del centro storico, questa è una bottega molto amata dai genovesi, nella cucina ligure la trippa accomodata è un piatto tipico della tradizione.
Ed ecco i pentoloni di rame nei quali cuoce questa particolare specialità.
E sapete chi veniva a mangiare da queste parti? Ma i soliti personaggi eccellenti che amo citare: Mazzini, Garibaldi e Giuseppe Verdi che era proprio un buongustaio!
Presto vi racconterò un aneddoto su Verdi che mi è stato narrato dal mio amico Eugenio, una vera perla sulla quale non vi anticipo nulla.
Genova e Giuseppe Verdi, nel lontano 1841 il compositore soggiornò nella Superba, al Carlo Felice si rappresentava la sua opera “Oberto, conte di San Bonifacio”.
Fu un fiasco colossale e una sera uscito dal teatro, per consolarsi dell’insuccesso, Giuseppe Verdi si ristorò con due tazze di brodo di trippa presso la trattoria Tulidanna che ai tempi si trovava in Via San Sebastiano.
Era un locale frequentato da patrioti e garibaldini, lì si potevano incontrare Nino Bixio e Goffredo Mameli.
La Tulidanna ai giorni nostri non esiste più.
Resta invece la tripperia di Vico Casana con il suo fascino antico.
La trippa, un piatto semplice e casalingo, una genuina bontà.
E in Vico Casana c’è trippa in abbondanza.
E allora, che siate genovesi o foresti, quando passate per i caruggi venite a scoprire le bellezze di Zena.
I portali e le chiese, le piazzette e i campanili, i palazzi dei rolli e certe dimore con i soffitti affrescati.
E La Casana, il regno della trippa.
Bellissime, questa antica tripperia. Mio padre, classe 1928, mi racconta che da giovane, quando era un ferroviere, andava spesso a mangiare la trippa. All’epoca in via Prè c’era le tripperie. Lui e il suo aiuto macchinista si compravano in un alimentari un bel pane e un po’ di grana grattugiato, poi andavano alla tripperia e si facevano servire una bella coppa di trippa e brodo relativo e così mangiavano di gusto.
Più o meno inizi anni ’60
Altri tempi Diego, questo tuo commento così nostalgico mi è piaciuto tanto.
Grazie di averlo scritto.
Interessante e “gustoso”!
Povero Verdi, la prima dell’Oberto aveva avuto successo, ma poi ha perso tragicamente figli e moglie, Un giorno di regno ha avuto un’accoglienza disastrosa e la ripresa di Oberto a Genova è stata un fiasco: meno male che ha potuto consolarsi con la trippa…
Resto in curiosa attesa dell’aneddoto! 🙂
Ecco, ero certa che di Verdi tu sapessi tutto e infatti non mi sbagliavo.
Già, meno male che c’era il brodo di trippa!
L’aneddoto numero due arriva prestissimo, è una notizia davvero curiosa che non avevo mai sentito.
Bacioni!
Buonissima la trippa, ma che olezzo quando la fanno bollire!!!!!!!
Meglio non girare troppo vicino…
Votantonio, votantonio, vota numero 47, Antonio La trippa!
Haha, che forte che sei Rita!
Mi fai tornare a quando ero piccina! A volte mia mamma la faceva ma ora non saprei neppure più dove acquistarla… A me piaceva solo un tipo di trippa e la “rubavo” dai piatti di tutti 🙂 bacioni
Dai piatti di tutti? Ma guarda un po’ che tipo!
Un bacetto Viv!
Ero la più piccola e me ne approfittavo 😉
Ma brava! Sembri un tipo così tranquillo e poi rubi la trippa ai parenti 🙂
Ha ha! Ma non tutta ero selettiva già da piccola 😉
Ah ecco, solo le parti migliori, immagino!
Sai essere elegante anche parlando di trippa.
Oh, che bel commento Tatti, me lo incornicio!
Grazie di cuore!
Non ti facevo una da trippa Miss 😀 a me fa un pò senso a vederla, ma è buona 😀
Stasera sarai in quel di Sanremo?
No, niente Sanremo, magari uno sguardo ogni tanto ma cinque serate di canzonette non fanno per me!
un classico zeneize… e te li ricordi e mitici krapfen con la panna nel bar giù in fondo, appena si usciva da Vico Casana?
adoro questi scorci genovesi, ho anch’io un po’ di foto della tripperia!
ciao Miss, grazie
E sì che me li ricordo, avevo fatto anche un post, guarda qua Simonetta!
https://dearmissfletcher.wordpress.com/2012/02/05/cremeria-buonafede-la-panna-della-nostra-infanzia/
Mi capita di associare la trippa di vico Casana con i krapfen con la panna di via Luccoli, cose da genovesi 🙂
C’è anche il post sulla Cremeria Buonafede qua sopra, lo sai?
E se provassi a postare la mia ricetta per la trippa accomodata? 😉 è così buona e la compro proprio in questo negozio qua!
Direi che è una splendida idea cara!
Piuttosto originale, oltre tutto.
Aspetto allora, eh?
Mia mamma cucinava spesso la trippa ma pian piano si è persa la tradizione, probabilmente perché le tripperie sono sempre meno. Vico Casana raccoglie negozietti particolari, adoro quelle delle stoffe. E’ uno dei pochi a Genova a vendere il feltro, materiale che ultimamente adoro.
Grazie per l’ennesima chicca sui vicoli.
ti abbraccio Miss!
Il negozio delle stoffe è bellissimo, c’è da perdersi.
E i caruggi offrono tante di quelle chicche che è un vero piacere parlarle.
Un bacetto!
E’straordinario ! Riesci a dare classe e dignità anche alla trippa !!!
Piatto storico non solo di Zena.
Da noi si dice : “la classe non è acqua”
Grazie
Ma grazie a te, veramente! Che bel commento hai lasciato!
Ti auguro buona serata, a presto.
Ti dico la verità Miss, a mela trippa non piace proprio per niente. Però le vecchie botteghe sì. Quelle tanto.
Ma la trippa è una cosa che non piace a tutti, eh!
Le vecchie botteghe però sono sempre belle, hai ragione. Bacioni!
Cara Miss,
grazie per l’informazione, il post sulla Cremeria Buonafede.
Uno dei miei posti preferiti!
La trippa non la mangio, ma a vedere certe immagini ho ritrovato gli odori di certe vie.
E’ proprio caratteristica questa tripperia, indipendentemente dal fatto che la trippa ti piaccia o meno.
Ma il Vico Casana, è dove c’è la sede centrale della Carige?
quindi è facile da trovare da De Ferrari
Esattamente, è facilissimo trovarla, scendendo sulla sinistra!
Ah, le trippe buone! Io sono viziata ancora adesso e mia mamma mi prepara prevalentemente le centopelli ih! ih! ih! Che buone! Sfido che il buon Verdi si sia consolato con una tazza di questo brodo, avrebbe tirato su il cuore a chiunque e peccato che non esiste più La Tulidanna mi sarebbe paiciuto vedere un post come questo che hai fatto su questa bellissima tripperia. Meraviglia e bontà! Un bacino.
E infatti, Verdi si è consolato alla grande, grazie Pigmy!
AHHHHHHH!!!!!!!!!!!Giuro Miss,questa la conosco anch’io!!!!!Ho accompagnato piu’ volte mia madre a comprare la trippa!!!!le si è sempre servita li da quando abitava in via Chiodo,da ragazza!!!!!!Bellissimo post!!!!
Ecco lì, beccata che vai a comprare la trippa, brava Vale!
Il nostro centro storico è pieno di tesori! Ma il turista viene, vede l’acquario e stop. E poi dice che Zena non è un granchè: Certo! Non la capisce e non trova nessuno che gliela “insegni”! Tu sei una perfetta ambasciatrice, una guida turistica con il cuore. I tuoi post dovrebbero sponsorizzare il turismo a Genova.Cosa aspetta il Comune a pensarci? Bacio Miss e come sempre grazie:
Come sempre grazie a te carissima, grazie del titolo di perfetta ambasciatrice, mi onora e mi rende felice.
Un bacio grande Graziella!
A genova “giovedi trippa”!!
Anche mio nonno mi portava in quella bottega a comprarla.
Anche a me prendevano la panna per merenda in quella cremeria.
Incredibile come siamo abitudinari noi genovesi!!
Pero io ho sempre detestato la consistenza della trippa…
E’ vero, Sainza, tutti noi in questo splendida città abbiamo fatto merenda da Buonafede e comprato la trippa in Vico Casana. E’ una cosa bella!
Un abbraccio!
ma vuoi dire che lì servono solo trippa?
Incredibile.
Mi piacciono le botteghe iperspecializzate.
Esatto, la tripperia di Vico Casana!
Anche a me piacciono le botteghe di questo genere, mi piacciono moltissimo.
dalle mie parti, in montagna, una domenica pomeriggio ho visto alcuni anzianotti mangiarsi una scodella di trippe. Erano appena le quattro…forse anche prima, e loro si mangiavano le trippe. Mah! Io avevo le ceste piene di more (nonostante fosse il primo di novembre) e loro mangiavano trippe.
Haha! Che spettacolo, avrei voluto vedere la tua faccia 🙂
sì,è un fuoripasto per me incomprensibile
Anche per me!
Pingback: A cena con Giuseppe Verdi | Dear Miss Fletcher
a bolzaneto ne abbiamo una molto simile, certo non cosi storica, ma gli arredi nonostante tutto sono molto molto similari… una bontà le trippe—
Meno male che si è conservata la tripperia di Bolzaneto, non ce ne sono più tante e anche se non è storica è sempre una bottega della nostra tradizione.
Ci sono passata giovedì per caso. Non ho osato chiedere di fare le foto, ma sapevo che ne avrei trovato notizie sul tuo blog. Un abbraccio e a presto!
Ah, è un negozio bellissimo quello, sembra quasi di viaggiare in un’altra epoca!
Un abbraccio a te, grazie!