Lasciare un portone aperto è un’istigazione ad entrare.
E sì, la tentazione di scoprire le meraviglie nascoste in certi palazzi è troppo forte.
E di solito non incorro in incidenti diplomatici con gli abitanti, anzi devo dire che mi accolgono con entusiasmo e qualcuno si dilunga pure in spiegazioni.
Una sola volta mi sono ritrovata a sostenere un dialogo piuttosto surreale con un signore decisamente guardingo.
Gradini d’ardesia, una scala ripidissima e una porta che si apre.
Ed esce lui, il genovese sospettoso:
– Dove va?
– Da nessuna parte, su per le scale.
– Come su per le scale?
Ho provato a motivare la mia presenza con argomenti convincenti ma temo di non essere riuscita a dissuaderlo.
E comunque sono riuscita a salire due o tre piani, mentre lui mi veniva dietro ribadendo un unico elementare concetto:
– Sa, in questo palazzo non può entrare nessuno, solo i residenti!
Staranno alle finestre con i pentoloni di olio bollente da rovesciare addosso ai malcapitati visitatori?
Mah, non divaghiamo!
Dicevo? Ah sì, i portoni!
Un bel giorno, passando in una nota strada di Genova, ne vedo uno aperto.
E io li dentro non ci sono mai stata, vado a dare uno sguardo, non si sa mai.
E sorpresa!
Cosa vedo all’ingresso, trionfalmente posato su una colonna?
Stupore e meraviglia, una traccia del passato della Superba!
E ora osservate l’immagine sottostante: è uno dei proiettili per bombarde che si trova in Piazza della Meridiana, ve ne parlai in questo articolo.
Io non me ne intendo di proiettili, sia chiaro, tuttavia a me le due fotografie sembrano ritrarre due oggetti esattamente identici, le due sfere paiono anche fissate in maniera simile, voi che ne dite?
Ecco, non avevo con me il metro da sarta.
E quindi non ho potuto fare tutte le misurazioni del caso, che disdetta!
Non ho trovato conferma in nessun libro alle mie supposizioni ma qui i casi sono due: o si tratta di una pregevole imitazione oppure anche questo è davvero un proiettile per bombarde e facendo i dovuti paragoni direi che ci sono pochi dubbi.
Comunque una cosa l’ho imparata: bisogna sempre portare il metro in borsa.
L’importante è avere sempre dietro la macchina fotografica per catturare queste meraviglie!
Quella sempre, non c’è problema!
Ma tu guarda cosa vado a trovare!
a proposito di guardinghi, credo che i genovesi siano i più sospettosi del globo, ma quando ti conoscono ti danno il cuore, salvo eccezioni….
Verissimo, siamo proprio così, cara Maria Giulia.
….come sempre …ti leggo e…invidio la tua gioia di vivere e la capacità di scoprire piccole e grandi meraviglie…nella nostra Genova.
Ora sono lontana da Genova e al mattino aspetto le mail dei miei figli e…la tua…
Un saluto affettuoso.
Ma Gabriella, che bella cosa mi hai scritto.
Grazie di vero cuore!
Un abbraccio da Zena!
Ciao , io sono di Genova e ti posso assicurare che i genovesi sono guardinghi e sospettosi perfino con i loro genitori ! 😛 bella foto , se ti possa servire qualche informazione o misurazione sul caso basta dirlo… potrei sempre andare a misurare 😉
Lo so che i genovesi sono sospettosi, lo so bene!
Ah, riguardo alle misurazioni io vado in giro a misurare i caruggi, sai?
Benvenuto qui e grazie del tuo commento!
si si son bellissimi i caruggi , però occhio a dove ti muovi ! ci son posti dove con la reflex non entrerei mai !
Io non ho mai avuto nessun problema!
Buona serata a te!
menomale !!! 🙂 buona serata !
Ciao Raffaele, grazie ,-)
accidenti, sembrano mozzarellone. Ma tu, ad entrare così nei portoni altrui, non hai paura di trovare quello del formaggio?
Con una sorella come me, Miss non ha per niente paura dei formaggi! 😀 Ciauuuu!
Ecco, brava, diglielo!
e già, voi due insieme siete temibili
Puoi dirlo fote caro Pani 😉
🙂
Ma no, io non ho paura di niente, caro Pani!
Aaaaah! L’hai trovato anche tu il diffidente! E no, che cavolo, solo io? Nonostante il mio musetto angelico! 😀 Direi di si, il metro da sarta….mai più uscire senza! Che ridere quel giorno di quel tuo post! Un bacione Miss.
Ms sì, mi ha seguito su per le scale!
Ciao Topina, un bacetto!
A quindi usi faccia tosta e grande sicumera per intrufolarti nelle proprietà altrui. Buono a sapersi.
E certo, faccia tosta sempre 😉
Bacioni Moka!
hey Miss, dovresti leggere cosa mi sono inventato io a Saigon per salire: “LA STORIA PER RACCONTARE LA STORIA” te lo racconta …
La leggerò, chissà che non possa essermi utile!
Il titolo corretto è la storia per fotografare la storia. Ciao da dubai
Sempre in giro a divertirti tu 🙂
Nel mio palazzo se tentassi di entrare alla chetichella come minimo ti farebbero il terzo grado e chiamerebbero le forze dell’ordine. Ci tentano perfino coi residenti… Insomma una caserma! Quelle palle di cannone mi ricordano che devo ancora fare le mie inchieste milanesi in proposito… 🙂 bacioni
Oh, santo cielo, una fortezza!
Ecco, brava vai un po’ a cercare le palle di cannone milanesi, voglio vederle!
Bacioni a te!
Non ci sono dubbi, si tratta di proiettili per Bombarde, dopo la demolizione del castelletto, vennero smaltite, e qualcuna recuperata fa bella mostra, hai fatto bene a fotografarle, dovresti inviarne copia con l’indicazione del luogo dove si trovano alla Soprintendenza in via Balbi, se non sono al corrente, registreranno la notizia.
Eugenio
Oh, eccoti caro Eugenio, ti aspettavo!
Chissà se ce ne sono delle altre da qualche parte.
Mi toccherà entrare in tutti i portoni, di questo passo!
Un abbraccio a te, grazie dei tuoi preziosi consigli.
Pingback: alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 25.10.13 | alcuni aneddoti dal mio futuro
quante volte mi sono infilato su per le scale di palazzi sconosciuti ma affascinanti
Come sai è uno dei miei passatempi preferiti!
Ed io che pensavo ti srotolassero la corsia rossa per farti entrare nelle case segrete! Invece stavolta hai trovato inquilino sospettoso e guardingo che ti ha placcato magistralmente cara Miss Impunita e Curiosona 🙂
Certo è che se poi ti avesse visto tirar fuori il metro da sarta e misurare il proiettile per bombarde…bè immagino non avrebbe esitato a chiamare i Carabinieri a cavallo!
Un abbraccio, buon fine settimana e chissà dove andrai a far danni! 😉
Susanna
Hahaha, Susanna mi hai fatto troppo ridere!
Un bacione amica mia!
In effetti anche a me sembrano uguali… e poi: perché mai uno scultore dovrebbe cimentarsi in imitazioni di proiettili per bombarde? Va bene essere strani, ma fino a questo punto…
Buon sabato, Miss.
E infatti, hai ragione!
E poi Eugenio che sa tutto ha confermato la mia ipotesi, che meraviglia Tiptoe!
Un bacetto a te, grazie.
Devo dire vi letto ogni giorno con grande piacere . J’aime passionnément Genova et chaque histoire de cette ville magnifique me touche . Merci beaucoup pour ce plaisir quotidien !
Grazie di cuore!
Miss, i proiettili di bombarda entravano anche con il portone chiuso…
Eh sì!