Abitudine tipicamente genovese, il mugugno è uno dei tratti distintivi del carattere degli abitanti di questa città e a mio parere ha certe chiare e definite peculiarità.
L’abitudine a lagnarsi è trasversale e assai diffusa, a Genova il mugugno è libero ed ogni occasione è buona per dar sfogo al proprio malcontento, si mugugna per il caldo e per il freddo, per le cose che non vanno e per quelle si vorrebbero in altra maniera, ogni circostanza può scatenare nuove lamentazioni.
Un’alzata di spalle, il sopracciglio che si inarca, il tono della voce che si fa cantilenante, il mugugno è un rituale e prevede una precisa gestualità.
E oltre a ciò, va sottolineato un particolare: il mugugno di norma non propone soluzioni, in genere è proprio fine a se stesso e non ha scopi di alcuna natura, semplicemente ci si sente in diritto di esercitare il proprio sacrosanto diritto a brontolare.
Malgrado questo, il mugugno si discosta in parte dalla rassegnazione: il fatto che non si abbiano soluzioni da proporre non rappresenta del tutto una resa, piuttosto si ha la tendenza ad aspettare con certosina attenzione che la tale situazione trovi uno sbocco positivo.
Continuando a mugugnare, naturalmente.
Toulì, ecco lì: e parte la sequela di borbottanti lamentele, radicata consuetudine della gente di Zena.
E lo dico con vero ed autentico affetto, credetemi.
Al di là della propensione al mugugno, nella Superba ci sono tante persone creative e tenaci, vulcaniche ed entusiaste, animate da sincero desiderio di proporre alternative e continue occasioni di crescita per la città e per i suoi abitanti.
Esaltando le sue bellezze e le potenzialità, le ricchezze culturali e le possibilità, mostrando strade nuove da percorrere e modi diversi di guardare e di vivere i luoghi del nostro quotidiano, mettendo in risalto i lati positivi e ciò che altri non credono nemmeno immaginabile.
E questa per me è la Genova migliore, quella che sa fare la differenza.
Naturalmente cedere alla tentazione del mugugno è ammesso, lo facciamo tutti e può anche essere un peccato veniale se lo si fa con il giusto spirito, con una certa leggerezza, sapendosi prendere in giro e con la consapevolezza che lamentarsi e basta non serve proprio a niente.
Le immagini che corredano questo articolo sono state scattate qualche giorno fa, mi perdoni il pregiato artista che ha forgiato questi volti, certo non era sua intenzione interpretare il celebre mugugno genovese.
Queste facce stralunate si trovano sulla facciata di Palazzo Tursi, dimora annoverata tra i rolli ed oggi sede del Comune di Genova.
A mio parere sono la perfetta rappresentazione di questa nostra consolidata abitudine: sguardi torvi ed incupiti, bocche deformate in memorabili smorfie, rughe profonde che segnano le guance.
E osservate meglio, sopra al portone: in un fantasioso volo pindarico del tutto personale in quel marmo ho letto un chiaro messaggio per noi genovesi.
Queste fiere figure poste a fianco dello stemma della nostra città ricordano a ciascuno di noi che tutti siamo chiamati ad essere custodi di Genova, a tutelare le sua bellezze e la sua storia, i suoi muri antichi e le sue vetuste pietre di promontorio.
Porto, città di mare aperta al mondo e allo stesso tempo legata alle proprie tradizioni e al suo passato.
Questa è la nostra casa e tutti coloro che sanno essere suoi amorosi custodi sono parte della Genova migliore, quella che sa fare la differenza, al di là di ogni mugugno.
Ma che bello! Che bell’articolo originale, intendo. Bella descrizione del mugugno, con immagini e parole…
Grazie Ale, un bacione a te!
PS: vedo ora, dagli articoli collegati, che il mugugno è un tema che ritorna… com’è che non me n’ero mai accorta?
Siamo professionisti del mugugno, ecco 😉
Ahahah, ma allora fate concorrenza ai triestini! Di brontoloni uguali pensavo non ce ne fossero…. (e il mio appunto non è affettuoso come il tuo, riferito ai mie concittadini)! Insopportabili….
Un bacio! (con il sorriso)
Ma dai, scopro adesso che anche dalle tue parti si usa mugugnare! Un bacione Tatiana!
Hai reso benissimo l’idea dell’anima della città.
Un abbraccio!
Ecco, grazie amica! La commentatrice che ti ha preceduto dice che anche a Trieste va di moda il mugugno!
Abbastanza, posso confermare. Il record però è di Genova 😊
Ecco, buono a sapersi!
Miss, io sostituirei la sbrigativa definizione di “mugugno” della Treccani con tutta la prima parte di questo tuo splendido post, aggiungendoci pure le illustrazioni…
Oh, grazie Sergio, sei un lettore fantastico tu!
Un abbraccio!
Divertente questo post sul mugugno che spesso serve come valvola di sfogo…..Fa bene mugugnare ogni tanto (senza esagerare ovviamente) ! Ciao Miss.
Eh sì, fatto con moderazione va anche bene, come stile di vita magari meglio di no, cara Orietta!
Un abbraccio a te!
Mi sa che il mugugno si è trasferito su fb 😉 ho l’impressione che molti non genovesi abbiano trovato modo e luogo per farvi concorrenza. Bacioni cara!
Mi sa che hai ragione, il mugugno dilaga.
Baci cara, buon pomeriggio!
E comunque, tutto è da ricondurre all’ingaggio dei marinai genovesi, che potevano scegliere un contratto ‘con mugugno’ e ‘senza mugugno’. Nonostante tutto quel che si dice sulla proverbiale tirchieria ligure, la maggioranza dei genovesi sceglieva paga inferiore ma diritto al mugugno, perchè alla libertà è meglio non rinunciare mai!
Mugugno libero, con moderazione però!
Buon pomeriggio Vanina, benvenuta qui.
Forte un bel pò questo tema trattato, cara amica!
Anche se sembrerebbe essere diffuso a livello nazionale, non solo a Genova.
UMPF (mugugno) 🙂
Un baciotto Susanna
Anche tu Susanna? E allora 😉
Un bacione amica, smack!
fieri di essere mugugnoni genovesi DOC, con la speranza di dare anche qualche spunto di riflessione per un miglior vivere possibile, e
possibilmente nell’aldiqua visti i tempi delle nostre amministrazioni
Ma tu sei un mugugnatore propositivo, caro mio, questo lo so bene e in quindi tutta la faccenda ha ben altro senso, no?
Grazie, buona serata!
grazie Miss! mugugnatore propositivo! si non mi dispiace
Eh sì, c’è mugugno e mugugno 😉
del resto il “mugugno” è annoverato pure nel menu a tendina del sito: https://anemmuinbiciazena.wordpress.com/
Ah, non me n’ero mai accorta, grande!
MAGNIFICO….questo tuo post dove noi zeneisi siamo colpiti e affondati azzeccatissimo…..ammia caa Miss semmou indavei cuscí coumme ti dixi ti…i diti che gian insciú mugnunou soun cæi e scetti ” mugugnou libberou ” o ” levæme tuttou ma lasciæme ou mugugnou ” o ascí ” pe’ fâ ammâ e cose drite ghé veu ‘na bella lite” niatri inte ‘na manea o natra douvemmou mugugnâ ciaou gradiscima un grande abbrassou e grassie!
Hahaha, eccoti grandissimo Pino!
Eh, siamo proprio così, lo so… il tuo commento comunque è una perla, perfetto! Niatri douvemmou mugugnâ, mitico!
Un abbraccio grande a te, grazie caro.
Sembra quasi che tu inviti a mugugnare contro il tuo blog 😛 😉
Eh? Ma insomma Mauro!
Qualcuno mi disse che il mugugno era qualcosa di cui si teneva conto quando si assumeva il personale che doveva stare a bordo di una nave.I marinai che avevano diritto al mugugno venivano pagati meno degli altri.Qualcosa che codificava il mugugno e lo rendeva ” ufficiale”.Buona giornata Nicla
Il mugugno qui è un’istituzione.
Grazie a lei Nicla, a presto!
un post molto interessante; questa tendenza al «mugugno» è vera, ma sicuramente ne siamo ben affetti anche noi spezzini, con la differenza che i genovesi poi si rimboccano le maniche e fanno grandi cose, mentre gli spezzini continuano a mugugnare invocando un certo protettivo assistenzialismo
sia chiaro, ci sono anche tanti ottimi spezzini e genovesi per nulla mugugnoni, ma qui, nel tuo simpaticissimo blog, è lecito anche qualche piccolo sfogo
E certo che è lecito Diego, ci mancherebbe!
Grazie, buona serata a te!
Miss, me spello e man da-i aplàosi: t’æ dito de cöse giustiscime!!!
Miss, mi spello le mani dagli applausi: hai detto cose giustissime!!!
Hahaha, che commento magnifico, grazie Isabella ❤ Un bacione!
Condivido la storia di Vanina, evviva il mugugno libero! (con moderazione 😉
Con moderazione va benissimo! Grazie Paola, a presto.
Un Canto d’amore per la tua città e i suoi abitanti… Forse un po’ brontoloni, ma è un male diffuso che poi non fa danni se si va oltre. Un bel post Miss
Grazie Katia, davvero penso che il mugugno vada contenuto, altrimenti diventa sterile lamento.
U bacione!
Sono d’accordo
Mugugno libero!!!!!
Ecco 🙂