Una giornata in famiglia

Furono ore serene trascorse nel cerchio degli affetti più cari, fu una giornata in famiglia da aggiungere all’album dei ricordi.
Con questa fierezza di giovane madre così orgogliosa del marito e della sua splendida prole, nel tempo a venire ci sarebbe stato modo di essere ancor più fiera di tutti loro.

Capelli scuri, un nastro di seta, l’abito a righine sottili e occhi grandi e pieni di sogni.
E tutta la vita davanti, ancora persino da immaginare.

Sguardi timidi di bimbi ed espressioni serie di giovani zie note per lo loro molte virtù, prima tra tutta la pazienza.
Le ragazze di quel tempo avevano quei nomi che non si portano più: Ada, Geronima o magari Fanny così si chiamavano certe fanciulle di tempi lontani.

E così si trascorrevano le giornate in famiglia, magari nella dolce frescura dell’entroterra, nel giardino della casa dei passatempi primaverili, là dove l’estate sa essere un dolce trastullo.
Si intravede, nei tratti dei visi e nelle espressioni, una certa aria di famiglia, accade così con certe persone, ti accorgi subito che c’è uno stretto legame di parentela.
E si resta, tutti in posa, per la fotografia.
E il capostipite, con la sua caterva di anni sulle spalle, ha questo aspetto così burbero ma poi, in realtà, doveva essere un cuor d’oro, sempre pronto a occuparsi dei suoi cari e a provvedere alle loro necessità.

In queste antiche fotografie la meraviglia è nei dettagli, in quelle minuzie del quotidiano colte per un puro caso da certi fotografi dilettanti.
Guarda, guarda bene.
E noterai il mezzo sorriso del ragazzo poco più che adolescente, l’espressione quasi sorpresa della giovane donna, il fare annoiato della bambina che pare avulsa nel suo mondo segreto, a lei non piace tanto stare con i grandi.
E poi la nonna con il suo atteggiamento quasi compiaciuto, lei è una donna di carattere, volitiva e assertiva, io la immagino fare lunghe conversazioni con il suo consorte e suppongo, lo dico con affetto, che sia lei ad avere quasi sempre l’ultima parola.
C’è qualcosa di bellissimo nel suo volto così espressivo e particolare.
A volte accade così: un’immagine è già un romanzo e tu devi soltanto leggere le pagine o magari provare a immaginarle.

Avvenne, da qualche parte, molto tempo fa.
E poi il fotografo disse che tutto era stato fatto e i bambini corsero via, gli adulti rimasero a parlare tra di loro, il nonno e la nonna andarono a mettersi seduti all’ombra degli alberi.
E la ragazzina che stava nel suo mondo segreto continuò a fantasticare di cose che non avrebbe mai detto a nessuno.
E per tutti, in modo diverso, fu una giornata da ricordare.

16 pensieri riguardo “Una giornata in famiglia

  1. Bellissima foto Miss , davvero l’emblema di una bella giornata primaverile di festa in famiglia! …… Mi colpisce la collana della bimbetta in basso a destra …. di che sara’ fatta mai ? …Mia mamma mi raccontava che da bambina nelle feste locali ricevevano delle lunghe collane fatte con reste di nocciole…

  2. Che bel gruppo di famiglia! Anche io penso che al via del fotografo i bambini si siano dispersi sul prato in un batter d’occhio… sotto lo sguardo della nonna che ha davvero un’espressione sorniona. Perfetta per Pasquetta! Baci cara!

    1. Sì, la nonna ha un’espressione fantastica e a dire il vero l’ho notata soltanto ingrandendola, queste fotografie sono una continua sorpresa!
      Un bacione cara, grazie.

  3. Miss, su quindici persone ritratte, neanche una che dica “cheese”, vien da pensare che nessuna sapesse l’inglese…

  4. La fotografia da te raccontata non rimane il fermo immagine di un momento.. ma acquista un prima e un dopo… il tuo racconto da tridimensionalità ai personaggi. Ormai si sono staccati dalla posa… vivono attraverso le tue parole. Grazie Miss.😊

      1. Sei un’attenta osservatrice.. ed i particolari spesso raccontano molte cose. Tu unisci le due cose e costruisci storie che ti catturano. Buona serata a te cara Miss. 😊🙂😊🙂😊

  5. le foto di un tempo erano così diverse da quelle di oggi, tutto era studiato, tutti erano in posa, erano dei dipinti nella loro unicità. Al giorno d’oggi tutto è spontaneo, spesso superficiale, è proprio il nostro modo di guardare il mondo che è cambiato.

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