Frammenti del passato di Piazza Corvetto

Metto di nuovo in funzione la mia mirabolante macchina del tempo e vi porto ancora con me nel passato di Genova.
Vi mostrerò una cartolina colorata a tinte vivaci, questo cartoncino per giungere nelle mani della sua destinataria viaggiò in quell’altro tempo fino a Marsiglia e poi, sempre per le inspiegabili vie del caso, in qualche modo tornò nella Superba per finire nella mia piccola collezione.
In quell’epoca là c’erano luoghi che per consuetudine venivano spesso fotografati e quelle immagini venivano usate per le cartoline, certamente è molto frequente trovare la nostra Piazza Corvetto.
Non è poi così cambiata quella parte di Genova, ancora conserva immutato quel suo fascino ottocentesco.
Certe cartoline poi suscitano vere e proprie divagazioni della fantasia: non svelano volti ma tu puoi vederli con un gioco della tua immaginazione.
Tic tac, tic tac: è un giorno qualunque in questa Piazza Corvetto per noi insolitamente deserta, senza semafori o macchine in fila, la strada sembra appartenere alle persone, alcuni uomini se ne restano invece seduti su una panchina ad osservare la vita che scorre.
I loro occhi hanno forse veduto i molti mutamenti di questa piazza, forse potrebbero raccontare come sono sorti quei monumenti che ancora adesso la adornano.

Tutto attorno si leva un brusio di voci, nella fretta del quotidiano, sono rumori per noi insoliti.
Un signore attraversa distratto mentre legge le ultime notizie sul giornale, nel frattempo certi occhi vivaci e curiosi guardano impazienti verso il futuro, il tempo che verrà è ancora sconosciuto ma è così scandito dal suono di passi piccini in Piazza Corvetto.
Ecco gli stivaletti con i bottoncini, il soprabito scuro e la manina stretta in quella della mamma.
E sotto il cappellino di paglia un sorriso illumina un bel visetto di bimba, la sua pelle è chiara e disseminata di lentiggini proprio quella della sua mamma, una giovane donna di molta grazia e dal portamento elegante.

Accadde tutto in una breve frazione di tempo.
E tutto attorno risuonavano rumori così diversi da quelli che sentiamo adesso, era una stagione lontana, con questa quiete e questa semplicità.
Sbocciavano i fiori nelle aiuole, le nuvole percorrevano il cielo di Genova in questi istanti fissati per sempre in una cartolina: frammenti del passato in Piazza Corvetto.

14 pensieri su “Frammenti del passato di Piazza Corvetto

  1. mamma e figliola con le lentiggini sono davvero bellissime, Miss… più dei due Savoia (quello a cavallo e quello capovolto, sul bollo)…

  2. e cara Miss a quei tempi qualcuno poteva passeggiare e leggere attentamente il giornale.
    Mi piace la signora che si tiene il mussoloso vestito con una mano,e dall’altra sua figlia.
    O splendido 800 non tornerai certo mai più,hai lasciato però tanto splendore ancora visibile.
    E at Miss un baccccccione

  3. Piazza Corvetto …. Passavo ogni giorno vent’ anni fa ma neanche la fretta mi toglieva quell’ impressione generale di essere in un luogo monumentale, una piazza snodo di importanti vie ma anche salotto buono della citta’ … Forse perché da Mangini, ai tavolini interni, si perpetravano i riti pomeridiani del te’ o del caffe’ con pasticcino per anziane signore con cappellini e minuscoli cagnolini ornati di fiocchetto che occhieggiavano dalle borsette … Notavo che talune portavano addosso i segni di un’ eleganza ormai passata e di un antico splendore ormai in lento ma inesorabile declino …

  4. Mi fai scendere una lacrima Miss, passavo ogni giorno da piazza Corvetto, perfettamente rotonda, era lo snodo tra il mio scendere da corso Magenta e dirigermi verso De Ferrari, o Carignano, o Brignole …

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