Giochi e giorni d’infanzia

Le vestine chiare con i colletti di pizzo, le manine che stringono i giochi.
Gli occhi grandi, ingenui e meravigliati, quegli occhi lì li hanno solo i bambini, in qualunque tempo.
I ricciolini, le labbra a cuore, le guance rosate.
Una pallina per giocare, una bambolina stretta al petto.

In piedi, in precario equilibrio, appoggiandosi alla sedia.
La concentrazione è tutta in quella faccenda lì: stare in piedi.
Le calzine bianche, le scarpette con il fiocchetto, tutta questa garbata eleganza e l’espressione un po’ imbronciata.

E ancora, la sorellina grande ha questa bamboletta un po’ speciale, bella come lei, delicata come lei: una piccola amica da cullare e coccolare.

Sono giochi del tempo passato, sono istanti di giorni d’infanzia vissuti in un’epoca lontana.
Così, con le dita piccine posate sulla palla, un giochino nell’altra mano, gli occhi spalancati e stupefatti e tutta la vita davanti.

8 pensieri su “Giochi e giorni d’infanzia

  1. Miss quelle vestine che indossavano erano miniature di preziosa sartoria, curata nei più piccoli dettagli per rivestire con amorevole cura l’adorata fanciullezza

  2. Ma che tenerezza questi bambini! Secondo me il più piccolo è un maschietto, i vestitini con le trine erano appannaggio di entrambi i sessi e lo sguardo chissà perché mi suggerisce che sia un maschio. Foto splendide! Un bacione 😘

    • Io penso proprio che tu abbia ragione, ho avuto anche io la stessa sensazione, anche se naturalmente non abbiamo certezze.
      Quei pizzi erano una meraviglia, raffinatissimi!
      Un bacione cara, buona serata.

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