Piazza delle Cinque Lampadi e le sue antiche memorie

Vi porto in una bella piazza dei caruggi di Genova, su Piazza delle Cinque Lampadi così riluce il cielo azzurro della Superba nella cornice di questi antichi palazzi.

E qui ogni pietra respira di una storia lontana, affascinante e misteriosa.

Svetta così il vetusto palazzo Cicala Raggio, l’ingresso principale dell’edificio è sulla vicina Piazza delle Scuole Pie.

Secondo lo storico Amedeo Pescio Piazza delle Cinque Lampadi deve il suo suggestivo toponimo a cinque lampadi d’argento che in certe particolari festività religiose venivano accese di fronte all’edicola situata nell’attiguo Vico delle Cinque Lampadi.
Un’altra ipotesi, sempre avanzata da Pescio, fa invece riferimento a cinque edicole con immagini sacre dalle parti di Via San Pietro della Porta che si trova a pochi passi da questa piazza.
Il toponimo è rimasto anche ai nostri giorni, in questa piazza dei caruggi dove si ammira anche l’immagine sacra dell’Agnello di Dio.

E poi prospettive di panni stesi e vicoli di Genova.

In Piazza delle Cinque Lampadi aveva la sua sede Gaggero, amatissimo e assai quotato negozio di musica e strumenti musicali.
Il negozio ha ormai chiuso i battenti ma la sua fama resta legata indissolubilmente a questa piazza di Genova e ai più celebri nomi del cantautorato e del panorama musicale genovese.

E là, in quella che un tempo era una loggia, ecco un’antica colonna.

Sul lato opposto, invece, si trova Palazzo Penco.

E qui allo sguardo dei passanti si offrono la memoria e il ricordo di un illustre concittadino che ebbe in questa casa i suoi natali: qui nacque Tommaso Pendola, discepolo di Ottavio Assarotti e fondatore dell’Istituto Sordomuti di Siena.

I luoghi antichi sono così, complessi ed eternamente da scoprire, conservano strati e strati di storie e vicende e vite, alcune tramandate ai posteri e altre invece scordate e ormai perdute.
Sono luoghi che sono stati attraversati da gente semplice, da nobili e da artigiani, da cavalieri e da uomini di fede, da spose devote e da fanciulle in fiore.
Ognuno di loro ha posato il suo sguardo, ognuno ha lasciato la propria impronta, anche se noi non possiamo vederla.
E molti avranno alzato gli occhi verso quegli angeli che ancora oggi ammiriamo.

Là, in Piazza delle Cinque Lampadi, c’è anche una fiera e misteriosa creatura che così si libra all’angolo di Palazzo Cicala Raggio.

E da certe finestre, un giorno, in un tempo che non sappiamo, qualcuno si affacciò.
Era una nobildonna o forse una fantesca, era un ragazzetto sorridente o forse un anziano saggio.
Era un tempo ormai svanito e in qualche modo è rimasto, in queste strade della città vecchia.

E il cielo è sempre azzurro e il sole sempre rischiara i palazzi antichi di Piazza delle Cinque Lampadi.

16 pensieri su “Piazza delle Cinque Lampadi e le sue antiche memorie

  1. Buongiorno Miss Dear,io la penso come te.
    Se i muri e le strade potessero parlare!
    Ma credo Miss che la tua e nostra sensibilità che donano al mistero la vita,accendendo di riflessi e di ricordi la vita del passato dandogli il valore che merita.
    Dear anch’io non osservo una cosa senza pensare poi.
    Grazie di tutto,spesso poi i tuoi blog li rivedo con più calma e vi medito sopra.

  2. Miss, nel suo piccolo, a rendere il sito suggestivo, c’è pure quel drago alla catena, la cui utilità ci sfugge, non sembrando essere uno scarico di grondaia…

  3. Quando passo di lì mi viene sempre in mente la canzone di Paoli”L’ufficio delle cose perdute”

    Sulla strada che va al porto
    Dopo un arco c’è una piazza
    Sempre piena di bambini,qualche gatto e un “vu cumprà”
    Tra un negozio di bottoni e un tizio che si fa
    C’è un ufficio senza targa e senza età

    Piazza cinque lampadi sembra proprio lo scenario per una bottega magica che ti regala il tempo perduto

  4. Ma che piazzetta ricca di misteri… la finestra con quei magnifici vetri colorati, il draghetto e quel negozio di strumenti musicali che non esiste più… quando eravamo piccole ne avevo diversi vicini a casa, ora non me ne viene in mente neppure uno. Un posto magico! Buona giornata 😘

  5. Il negozio Gaggero pare un monumento alla mitica storia della canzone. Genova fu per un lungo periodo la Mecca della musica leggera! Paoli, Lauzi, Fossati, De Andrè, Matia Bazar, New Trolls, Ricchi e Poveri, ecc. In quegli anni Liguria e Emilia erano i punti focali della musica! Credo che più del 50% degli artisti e dei gruppi venissero da lì. La piazzetta è suggestiva come tutta la vegia Zena! Ciao Miss, un abbraccio

  6. O “draghetto” o s’asomeggia tanto a-o Grifo de Zena, e me pâ che o dovesse arêze quarcösa, fòscia pròpio ’na lànpada…

    Il “draghetto” assomiglia tanto al Grifo di Genova, e mi pare che dovesse reggere qualcosa, forse proprio una lampada…

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