I colori della vita nel bosco

I colori della vita nel bosco sono intensi, vibranti, carichi di bellezza.
Così, nel verde e tra le rocce, palpitano i misteriosi ritmi della natura.

E ai margini del bosco la vita ha i toni del blu scuro sui rami che si protendono verso la luce.

Nel bosco, sempre, cerco le magnifiche felci, una di esse pareva aprirsi per accogliere il tepore del sole.

Nel bosco, i colori della vita, in questa stagione, sono quelli dei funghi.
Spuntano, timidi tra le foglie, in una perfetta sinfonia di sfumature.

La natura non lascia nulla al caso, spiccano le tinte più vivaci.

E ogni foglia accartocciata, ogni filo d’erba, ogni minima parte di vita pare posata ad arte dalle mani sottili di qualche leggera fata dei boschi.

E così ecco una leggera pennellata di rosso.

E verde intenso, come i muschi madidi di rugiada.

Il bosco è incanto, scoperta, stupore e meraviglia, lo si osserva ammutoliti, è l’opera di un artista dal talento inarrivabile.

Così si stagliano i piccoli funghi tra verdi foglioline.

E mi sono accorta solo più tardi che su uno di essi passeggiava un’operosa formichina, la potete vedere anche voi osservando con attenzione il primo funghetto sulla sinistra.

Così è la vita, sorprendente e irripetibile, in ogni sua manifestazione.

E così freme, nella sua intensità, la vita nel bosco di Fontanigorda.

Spiriti liberi

Sono spiriti liberi, osservano da distante celandosi tra le foglie.

Sono spiriti liberi, i daini sgranocchiano la frutta e poi corrono via tra gli alberi.

E si nascondono, nella loro fuga aggraziata e leggera.

Alcuni poi sono più diffidenti e sfuggenti.
Ecco qui una creatura maestosa, è un daino scuro che si confonde con i tronchi degli alberi, ha anche un bel palco di corna e gira spesso attorno a quel melo insieme ad un suo simile.

Sono spiriti indipendenti e avventurosi, questo piccoletto l’ho visto di mattina presto su un prato qui vicino a casa.
Orecchie tese, sguardo attento, una cauta diffidenza.
Ci siamo un po’ guardati, appena un istante.

E poi, svelto e leggiadro, anche lui è svanito tra gli alberi.

Sono spiriti liberi, osservano e scrutano e restano nel silenzio e nella quiete del loro bosco.

Un tratto del bosco

C’è un tratto del bosco, nella strada che collega Fontanigorda a Loco, nel quale gli alberi paiono inchinarsi al tempo e allo scorrere delle stagioni.
In quel tratto del bosco, in quella curva, solo una delle tante, su questa strada bella di sole e di ombra.
E i rami, così protesi verso l’azzurro, ondeggiano lievi e sembrano sfiorare intrepidi il cielo.
Gli alberi accolgono, proteggono, riparano e custodiscono.
In quel tratto del bosco, quegli alberi sembrano porgere il loro saluto alla stagione che volge al termine per accoglierne una nuova con i suoi profumi e le sue differenti sfumature.
In quel tratto del bosco la voce della natura sussurra, vibra ed emoziona, nell’assoluto mistero della sua perfetta bellezza.

Nella nebbia del mattino

A svegliarsi presto, a Fontanigorda, può sempre capitare qualche incontro fortunato.
Sono giorni d’estate di pioggia, di nebbia e di temperature fresche, circostanze probabilmente gradite alle creature del bosco.
Così, in una di queste mattine, mi sono imbattuta nuovamente in certi saltellanti giovani daini che, appena mi hanno vista, sono balzati via veloci, sparendo tra gli alberi.
Poco dopo, da un altro tratto di bosco ecco comparire dal verde madido di pioggia una volpe silenziosa e circospetta.
La volpe guarda sempre lontano, è diffidente e previdente.

Tutto attorno c’era una nebbia chiara e densa ma lei si è subito accorta della mia presenza sebbene io fossi parecchio distante.
E così, dopo avermi scrutato un po’, la magnifica creatura si è voltata ed è tornata nel suo confortevole bosco.
Speriamo di rivederci presto, cara signora volpe!

Una pernice rossa a spasso

Contro ogni più rosea previsione su un prato di Fontanigorda ho incontrato nuovamente la pernice rossa e questa volta, con mia somma soddisfazione, devo dirvi che ho avuto modo di dilungarmi parecchio in sua compagnia.

Dunque, come già vi dissi, le pernici corrono, corrono e corrono, vanno pure velocissime!
Pare che prendano il volo solo quando pensano di aver qualcosa da temere.
E questa qui ha capito benissimo che io non rappresentavo una minaccia per lei, infatti si è lasciata avvicinare senza difficoltà.

La vistosa pernice se ne andava a spasso sul prato.

Beccava di qua e di là forse in cerca di qualcosa da sgranocchiare.

E a dirla proprio tutta pareva quasi mettersi in posa!

Poi se ne è andata a passeggiare su un muretto ed io stavo lì sotto a ripeterle: vieni giù, cosa fai lassù!
Niente, la pernice rossa è stata irremovibile.
Vorrei inoltre sottolineare che da tempo colleziono piume di uccello trovate nel bosco o sui sentieri, un cortese omaggio dalla signora pernice sarebbe stato ben gradito!

La pernice rossa ha un piumaggio elegante, gli occhi bordati di rosso e sa tenere un portamento altero.
E come vi ho detto l’avevo lì vicina e ho potuta ammirarla con cura.

Ora poi, a dire il vero, non ci siamo capite benissimo: cara madama pernice, quando le dicevo di scendere la muretto intendevo dalla mia parte, non dalla parte opposta!

E chissà, magari nell’ultimo scorcio d’estate ci rivedremo, è sempre una soddisfazione fare incontri come questo.

Le rose di Fontanigorda

Ritorno a portare qui il profumo delle rose dai colori splendidi: le rose di Fontanigorda sbocciano sotto al sole caldo e donano così la meraviglia della loro bellezza.

E sono tenui i petali di un tenero bocciolo.

Una beltà delicata, magnificente e fragile.

Le rose d’estate così si stagliano tra le case del paese.

Nelle viuzze uno splendore di rosso e un profumo delizioso.

Sono tutte diverse tra loro le rose di Fontanigorda, ognuna porta una differente nota di armonia.

Con sontuosa eleganza, sotto i raggi del sole.

E non c’è rosa senza spine, almeno così si dice.

E sono regali e perfette le rose dai toni aranciati.

Un abbraccio di petali racchiude quel profumo fresco e inconfondibile.

Ronzano gli insetti sui fiori generosi.

E così spicca questa leggiadria romantica, autentica e semplicemente radiosa.

Così sbocciano, nel tempo d’estate, le rose magnifiche di Fontanigorda.

Le dolci creature del bosco

E come ogni estate finalmente ho incontrato le dolci creature del bosco, la loro bellezza finisce sempre per incantarmi.
Di mattina presto ecco i daini, sull’erba madida di rugiada.

Vicini uno all’altro, aggraziati e leggeri.

Al margine del bosco, nell’aria fresca del primo mattino.

Guardinghi, cauti e circospetti: in lontananza osservano timorosi la situazione.
Sono dolcissime creature e incontrarle è un’autentica emozione.

Poi ritornano, ancora vicini, a brucare la tenera erba.

Non lontano dagli alberi, sul prato, così restano i magnifici daini, dolci creature del bosco.

Tra le verdi foglie

Erano in tre, sono arrivate dondolando.
Erano in tre e hanno attraversato la strada piuttosto rumorosamente, lasciandomi sinceramente abbastanza stupefatta: io, se fossi in loro, cercherei di non dar troppo nell’occhio, queste qui invece hanno fatto un fracasso incredibile!
Poi, sempre ondeggiando di qua e di là, tutte e tre si sono infilate nel bosco e due sono scomparse tra le foglie in un battibaleno.
Erano tre, tre pernici rosse: ritorno quotidianamente nel luogo dove le ho incontrate e spero che prima o poi si facciano rivedere!
Erano in tre e due di loro sono sparite subito: una invece è rimasta là, un po’ perplessa e indecisa sul da farsi.
Una pernice rossa tra le verdi foglie.

Passeggiate d’estate

Le mie passeggiate d’estate mi conducono spesso su questa strada, tra i prati, passo dopo passo si arriva alla vicina Casanova.
E ho veduto, uno giorno, una rosa appena in boccio, sospesa nell’azzurro.

E la strada dolcemente si snoda, a volte in un magnifico silenzio, ad accompagnare i passi è il canto degli uccellini e il fremito della vita nel bosco.

E il mistero fragile e magnifico dei ritmi perfetti della natura.

Sotto a un cielo azzurro che appare dipinto, mentre il sole è caldo e gli alberi sono magnifico ristoro.

E la rosa magnifica si è così dischiusa nel calore dell’estate.

In questa meraviglia di verde, di quiete e di perfetta armonia.

Tutto rinasce, rivive, sboccia.

Su questa strada percorsa infinite volte: da bambina sulla mia bicicletta o di corsa insieme alle mie compagne di giochi.
Da più grande, ragazzina e adulta, ancora insieme a loro, le amiche di sempre.
È la mia strada, tortuosa e bella.
È la mia strada, ancora adesso.

E la percorro colma di gratitudine per la tanta bellezza che l’universo ci dona.

Nella quiete della campagna

Nella quiete della campagna i muri sono candidi e i tetti spioventi di tegole rosse.
Nella quiete della campagna le antiche case di pietra racchiudono memorie appannate e dolcezze mai sopite, nei capienti bauli si custodiscono tovaglie ricamate, nelle piattaie si espongono vecchie romantiche porcellane a volte anche un po’ sbrecciate.
Nella quiete della campagna vezzose tendine di pizzo riparano le finestre, sul tavolo c’è una tovaglietta a quadretti e in una grande cesta sono raccolte le pigne raccolte nel bosco.
Nella quiete della campagna gli uccellini fanno il nido sotto il tetto e i gatti si accoccolano sullo zerbino.
Davanti a casa c’è una bicicletta con il cestino da riempire con le delizie dell’orto.
E tutto è armonioso, semplice e perfetto, nella quiete della campagna.

Canfernasca