Ritornando nel passato di Spianata Castelletto il bianco e nero di una cartolina si sovrappone perfettamente ai colori del tempo presente.
E si ritrova così una vita diversa, con un ritmo più lento e con abitudini che abbiamo perduto.
Così si svela la familiare prospettiva di Corso Firenze in quegli anni che non abbiamo vissuto.
Ed ecco la gente del quartiere intenta a fare spese, un negozio ha la tenda tirata in fuori.
Sfogliando il mio annuario Genovese Guida Pagano del 1926 ho scoperto che all’epoca c’erano qui tre negozi di commestibili, tre drogherie, due mercerie, due macellerie, due salumerie e poi fruttivendoli, osterie, un negozio di ombrelli e uno che vendeva carbone, un falegname, un orologiaio e una stiratrice, c’erano poi una fornita fiaschetteria e un’edicola di giornali.
E c’era persino uno che si occupava di noleggiare i velocipedi, pensate un po’!
Così, passando in questa parte del mio quartiere, mi piace fantasticare su questi volti di un’epoca distante.
Ecco un signore in giacca e cravatta con tanto di valigetta che presumibilmente se ne va al lavoro.
Lì accanto un rombante mezzo d’epoca e una sorta di chiosco che suscita proprio la mia curiosità!
E poi ecco il tram, altri mezzi in sosta, gli alberi rigogliosi e Castello Bruzzo in lontananza.
Questo tratto di Spianata Castelletto è oggi dedicato a Goffredo Villa, eroico studente e partigiano al quale venne tributata la Medaglia d’argento al valor militare alla memoria per le sue gesta e il suo coraggio negli anni cupi della II Guerra Mondiale: un patriota di nome Goffredo come il nostro caro Mameli.
Questa è oggi così Piazza Goffredo Villa e nell’aspetto non è poi così mutata rispetto al tempo della mia cartolina d’epoca.
Si riconoscono i palazzi, la prospettiva di Corso Firenze e tutto sembra quasi come allora.
La macchina del tempo con le sue prodigiose emozioni ci ha così riportato indietro ancora una volta, nel lontano passato di Spianata Castelletto.
Sempre di grande suggestione la sovrapposizione delle immagini attuali a quelle del passato. Certo mi spiace che il negozio di ombrelli non ci sia più perché i pochi che mi è capitato di incrociare erano deliziosi. Impossibile immaginare che possano sopravvivere vendendo solo ombrelli ai giorni nostri. Bacioni!
Hai ragione, io ne ricordo uno al quale ero veramente affezionata, apparteneva a quel ritmo di vita più lento di quando eravamo bambine.
Un bacione Viv!
Molti tratti di Circonvallazione a Monte hanno mantenuto l’aria del tempo che fu. I bei palazzi ancora in uso, gli alberi presenti in buona quantità, In certi angoli anche il traffico non congestionato come in pieno centro cittadino. Lo notai facendola tutta a piedi l’ultima volta che ho visto Zena, un’onda di ricordi … Ciao Miss, buon martedi !
Quando ti sfiora la nostalgia scrivi parole commoventi, caro Mario, l’onda di ricordi è un’immagine meravigliosa.
Ciao, caro, buona giornata a te!
Miss, sulle tue macchine del tempo è sempre piacevolissimo salirvi…
Ah grazie caro, mi diverto tanto anch’io, lo sai!
Per comprendere meglio è vedere il posto.
Devo assolutamente venire in Genova e lo farò entro il 2023.Ho bisogno di rendermi conto di tutta questa gloria che i genovesi hanno saputo dare non solo a Genova! Sarà per lo stato d’animo del momento ma un che di nostalgia mi ritorna
per il tempo che fù.Complimenti a te Dear Miss
Eh sì, devi proprio venire a Genova a vedere con i tuoi occhi questi luoghi!
Grazie caro, buon pomeriggio!
Ciao miss.Noi ci siamo già sentiti.Non essendo io genovese,ho i miei ricordi legati all’adolescienza legati alla nostra bella città.I pensieri nostalgici e contemplativi,che si possono formulare solo in adolescienza li ho vissuti a genova.Io giovane di 16 anni fuori casa per studiare mi percorrevo tutta la circonvallazione.Appassionato di motocross mi soffermavo di volta in volta su le panchine a fantasticare di gare.ciao
Maurizio, che belli i tuoi ricordi! Grazie di averli condivisi con tutti noi, buona giornata a te.
Questa foto antica è una meraviglia,che siano le stesse piante quelle sul viale?
I palazzi sembra non siano cambiati molto.
Il trafico di oggi è cambiato decisamente,anche gli alberi faticano a crescere.
Mi piaciono queste sovrapposizioni che permettono di richiamare il passato al presente.Complimenti Dear Miss Fletcher.Leggerti per me è un sollievo.
Sì, sì, gli alberi mi sa che sono proprio gli stessi, mio caro!
E questa zona davvero non è cambiata molto ed è rimasta così riconoscibile.
Grazie delle tue belle parole, caro amico, ti auguro una serena giornata.