Questa è la stagione del tempo mutevole, delle serate più brevi, delle variazioni rapide e improvvise, degli incanti da cogliere nel labile spazio di qualche attimo che poi svanisce.
E l’altro giorno sull’orizzonte si stagliava una nuvola leggera e soffice, armoniosa come una bella musica e lieve come una trina delicata.
E poi, tutto ad un tratto, la nuvola aggraziata ha preso a trasformarsi e nell’azzurro genovese è apparso un minaccioso dragone.
Io non sono tanto incline a vedere forme immaginarie nelle nuvole ma in questo caso, oh, era evidentissimo!
Il grande dragone sovrastava così il porto della Superba.
E là è rimasto, sembrava quasi che avanzasse facendosi sempre più temibile.
Poi, tutto è bene ciò che finisce bene, si dice così, no?
E infatti lentamente si è dissolto svanendo nel nulla e dopo qualche tempo altra leggerezza ha preso il suo posto in cielo.
E poi ancora è scesa la sera e l’azzurro si è coperto di nubi così trafitte dai raggi del sole.
Una bellezza d’autunno, di grigio e celeste e di evanescente argento.
Sono le magie delle nuvole di novembre, tra cielo e mare, in una sera di Genova.