Quando arrivi a Pentema, in inverno, la trovi immersa nelle sfumature brunite degli alberi spogli.
Adesso, nel fulgore dell’estate, la circondano boschi fitti e frondosi e Pentema emerge orgogliosa nel verde con la sua melodia di tetti dalle tegole rosse.

Calda estate della Val Trebbia, con il sole che batte sui muri dei piccoli borghi.

La bella Pentema se ne sta racchiusa tra le montagne.
E come saprete qui si allestisce uno dei presepi più suggestivi di Liguria, nel tempo di Natale le vie del paese si popolano di statuine a grandezza naturale, non c’è scenario migliore per la Natività.

Qui si lavora sempre, ci si prepara per quei giorni di dicembre, sapevo che in questo periodo si stanno decorando certe statuine.
E quindi che faccio?
Ovvio, fermo la prima persona che incontro, mi presento e chiedo a questo gentile signore di accompagnarmi nel luogo dove stanno dipingendo le statue.
Eh sì, Miss Fletcher si infila in casa degli altri anche a Pentema, che ci volete fare, sono fatta così!

E quindi eccomi nella cucina della signora Rita, insieme a lei ci sono altre signore del paese, le ringrazio tutte per la splendida accoglienza che mi hanno riservato.
Ed ecco il tavolo, è un tripudio di pitture, pennelli e colori.

Si delinea una pettinatura femminile, i pantaloni di lui sono già di un bel verde scuro.

Un piccolo mondo prende vita e colore.

E guarda, una contadina porta una cesta ricolma di chissà quali delizie.

Un lavoro lungo che richiede amore e precisione.

E già risuona la musica dolce del Presepe.

L’estate di Pentema è anche questo, i preparativi per l’inverno.
E poi è finestre aperte, aria pulita e panni stesi.

L’estate di Pentema è una carriola carica di vasetti.

E anche se il celebre Presepe deve ancora allestito in qualche punto del paese incontri quelle figure caratteristiche.

E poi guarda, le finestre linde nella loro rustica perfezione.

E guarda, guardati intorno!

Ve l’ho detto, c’è da prestare attenzione.

L’estate di Pentema è un riflesso di tegole e di pietre sul vetro.

E’ una scala tortuosa e il campanile della chiesa che svetta lassù.

E’ un corrimano di legno, un ombrellone aperto e case così vicine e pietra, ancora pietra e sullo sfondo i boschi.

E’ una seggiolina, verde acqua, proprio come la tenda.
Uno scorcio perfetto, sì.

E poi ancora vasi, fiori, davanzali in boccio.

E all’improvviso, un tafferuglio di pennuti, ma che caspita succede?

A totale discolpa delle galline posso testimoniare che il solo responsabile è il bel tomo che vedete qui sotto, manco a dirlo!

L’estate di Pentema, tra gradini, sole caldo e angoli di genuina bellezza.

E c’è una pentola davanti a questa finestra, vive una seconda vita e ospita certe piantine.

Perditi giù, per le stradine strette.

Segui i raggi del sole e il loro viaggio su queste pietre.

E poi guarda, all’Osteria è già tutto pronto per l’inverno che verrà.

E poi ancora una scala, una porta di legno, due ceste posate sopra i gradini.

Pentema è un incanto in ogni stagione, se non ci siete mai stati vi consiglio di visitarla e se non avete mai veduto il Presepe che si allestisce qui vi suggerisco di programmare una gita d’inverno, qui trovate il mio racconto dedicato al Presepe di Pentema.
Adesso, in questi giorni d’agosto, un pastore veglia sull’ingresso della capanna dove nascerà Gesù.

Nell’incanto silenzioso di un piccolo borgo immerso nel verde, nella pace di Pentema.
