E si ritorna ancora indietro negli anni, seguendo il ritmo lento di un antico passatempo ancora molto apprezzato in questi luoghi e in questa campagna.
All’ombra degli alberi che generosi offrono frescura e riparo, al Bosco delle Fate di Fontanigorda.
Là, sui campi da bocce, ieri come oggi.
E ancora adesso sono numerosi i giocatori che si dilettano con le bocce: il gioco delle bocce richiede pazienza, precisione, cura e attenzione.
Non è certo un gioco per gente impaziente e frettolosa, qui in Val Trebbia ci sono dei veri talenti che si sfidano in gare e tornei.
E si giocava a bocce anche al tempo di questa bella cartolina della mia collezione che fu spedita da Fontanigorda a Santo Stefano d’Aveto nel mese di agosto del 1936.
In un dettaglio ecco certi provetti giocatori del passato.
Ancora oggi, nei giorni d’estate, alcuni trovano il proprio diletto proprio qui, al Bosco delle Fate.
Nella quiete silenziosa della campagna.
Dove il sole filtra tra gli alberi, dove il venticello fresco fra tremare le foglie, dove l’aria è fresca e l’acqua sgorga chiara dalle fontane, dove si resta, sereni e felici, nei giorni delle nostre vacanze.
Così era, anche in un tempo diverso, nella stagione della villeggiatura.
E si giocava a bocce, tra amici, nel tempo dello svago e dell’estate.