Nella città in cui nacque c’è un monumento dedicato a Cristoforo Colombo, colui che mutò il destino del mondo.
Opera di numerosi artisti, il monumento ebbe una genesi travagliata: la prima pietra venne posata nel lontano 1846, passarono poi 15 anni prima che venisse completato.
Le sue prime fondamenta vennero poste al centro di Piazza Acquaverde ma poi fu il progresso a incidere sulla collocazione: c’era da costruire la ferrovia e si ritenne che il nostro Cristoforo là in mezzo sarebbe stato di impiccio, quindi si decise di porlo nel luogo in cui ancora adesso lo vediamo.
Colombo, il navigatore che partì per un viaggio avventuroso e approdò in terre sconosciute il 12 Ottobre 1492.

Il progetto dell’opera è di Michele Canzio e furono molti gli scultori che contribuirono alla realizzazione del monumento, le notizie che leggerete sono tratte dalla Guida illustrativa della città di Genova di Federico Alizeri.
Mise mano alla statua del navigatore Lorenzo Bartolini che morì disgraziatamente nel 1850, continuò il suo lavoro Pietro Freccia, artista che non ebbe maggior fortuna.
Durante i lavori infatti cadde dal trespolo e in seguito divenne pazzo, morì poi poco tempo dopo.
La statua di Colombo venne terminata da Franzone e Scanascini, il monumento fu inaugurato nel 1862.
Ha lo sguardo saggio e pensoso Cristoforo, guarda lontano, verso orizzonti ignoti.

Attorno alla sua figura quattro bassorilievi narrano l’epopea della sua impresa.
Sul fronte l’opera del Gaggini nella quale si vede Colombo al Congresso di Salamanca.

Il celebre genovese viene poi effigiato da Aristodemo Costoli mentre porta la Croce nel Nuovo Mondo.

E ancora, eccolo davanti ai Sovrani di Spagna, questa è l’opera del talento di G. B. Cevasco.

E infine Colombo in catene eppure fiero, il bassorilievo fu scolpito da Revelli.

Ai piedi di Colombo siede una figura giovane: ha lo sguardo ingenuo e remissivo.
Lei è l’America dai tratti esotici e porta le piume sul capo.

Svetta il navigatore accanto alla sua ancora.

E ci sono parole che celebrano la sua impresa.

La sua figura simboleggia appieno la sua grandezza.

Su un lato è incisa quella data in cui iniziò l’edificazione del monumento.

Colombo è attorniato da quattro figure, sono le allegorie di coloro che furono sue compagne di viaggio e di avventura.

Di fronte, a sinistra, la statua della Nautica, opera del Gaggini.

Regge il mondo in una mano con perizia e sapienza.

Sull’altro lato ancora una figura che per me, da sola, è un autentico capolavoro di bellezza e armonia.
Questa fanciulla aggraziata e gentile venne scolpita da Santo Varni e raffigura la Pietà.

Regge in una mano le Sacre Scritture.

E con l’altra stringe il turibolo con il quale spande odoroso incenso.

E volge lo sguardo all’infinità.

Dietro di lei ancora una fanciulla, la statua è opera dell’abile scalpello di Aristodemo Costoli.
Lei è la prudenza, assisa sotto il cielo chiaro di Genova.

E tiene in una mano uno dei suoi simboli, il serpente.

L’ultima allegoria venne realizzata da Emilio Santarelli e rappresenta la Forza.

L’impresa di Cristoforo Colombo mutò la maniera di percepire il mondo, aprì nuovi orizzonti e fu l’inizio di una nuova epoca: da allora tutto cambiò.
Unus erat Mundus; Duo sint, ait Iste: fuere.
Uno era il Mondo; siano due, disse costui: due furono.
Così si legge sulla corona posta alla base del monumento dedicato a questo illustre concittadino.
Il mondo sempre conosciuto e il mondo del futuro, con la sua ingenua bellezza.
In questo 12 Ottobre, giorno in cui si celebra la sua epica impresa.
A Cristoforo Colombo, genovese e navigatore.
