Il pensiero

Così resta, nella sua grazia.
Imperscrutabile, enigmatica e distante, ritratta in questa posa che l’artista volle donarle.
Questa è l’opera di Edoardo De Albertis per la tomba Ferrando Roggero, risale al 1913 ed è collocata nel porticato semicircolare del Cimitero Monumentale di Staglieno.
Lei ha il capo reclinato, la linea del braccio così definita, la mano sotto il mento, l’espressione assorta e perduta nelle sue sconosciute riflessioni.

Questa giovane donna è la figura prescelta per la scultura denominata Il pensiero, così la postura di lei e la sua espressione restituiscono all’osservatore la rappresentazione perfetta di ciò che l’artista desiderava mostrare.
Una fanciulla assisa, palpitante nella sua nascosta immaginazione, una mano in grembo, l’abito che scivola lieve e scopre la sua spalla, i capelli che cadono sulla schiena svelando la linea nervosa del collo.

In un’armonia di curve così risaltate dai frequenti giochi di ombre che si susseguono in quel tratto del porticato.

Se di lei vorrete vedere un’altra diversa immagine dovrete recarvi alla Galleria di Arte Moderna di Nervi e là, in una delle sale di questo magnifico museo genovese, troverete il modello in gesso realizzato dallo scultore per il monumento.

La semplicità di quel candore permette di apprezzare ancor maggiormente la grazia eterea di lei, la sua posa sinuosa, il profilo del volto.

Ritrosa fanciulla, così assorta e perduta nei suoi segreti pensieri.

I bambini di Giulio Monteverde

Le parole dell’infanzia, spesso, sono nei gesti e negli sguardi e sono simili in ogni tempo.
I bambini sanno ridere ed essere felici con gioia autentica, i bambini sanno trasmettere ai grandi la loro voglia di vivere e regalano sorrisi inaspettati.
Gli artisti invece sono capaci raccontare i sentimenti di tutti, le emozioni che vengono dal cuore, le piccole felicità e i nostri umani entusiasmi.
Così è per lo scultore Giulio Monteverde che a lungo visse e lavorò a Genova.
Nato a Bisagno nel 1837 e morto a Roma nel 1917 il celebrato artista ha lasciato in diversi luoghi i doni del suo talento, le sue opere adornano i monumenti funebri del nostro Cimitero di Staglieno, assai celebre è l’Angelo della Tomba Oneto, le sue sculture sono anche al Cimitero del Verano a Roma, in diverse città di Italia e all’estero.
Inoltre, se vorrete ammirare il talento di Monteverde, potrete recarvi alla Galleria d’Arte Moderna di Nervi dove i vostri occhi incontreranno la lieve bellezza di due bimbi colti in un momento gioioso.
Sono i figli dello scultore, il candido marmo risale al 1874 e si intitola Primi giochi. Bambini che giocano con un gatto.
I bambini, dicevo, ridono con complicità, con felice leggerezza, sono genuini e veri.

E la camiciola orlata di pizzo cade a scoprire la spalla, è così la libertà.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (2)

A osservarli davvero pare di sentire le loro risate allegre e la voce amorevole della mamma che si rivolge a loro.
E poi i bambini stanno a piedi scalzi, in quel frammento di vita in cui si cresce, si sperimenta e si impara.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (3)

L’infanzia è felicità, bellezza e armonia.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (4)

Ed è spontaneità, entusiasmo, curiosità, nella dolcezza di un visino paffuto.
E questo è un gesso del 1875, è il Bimbo che scherza con un gallo.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (5)

L’infanzia poi è ritrosia, fragilità e candore, è tenera timidezza e questo esprime il gesso del 1872: l’ingenuità.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (6)

Non è più un bambino ma un vivace fanciullo colui che impersona Il Genio di Franklin, il gesso risale al 1871: di questa opera esistono diverse versioni, la più pregiata si trova nella Capitale.
Ha talento questo ragazzino, ha il guizzo intelligente nello sguardo, ha il sorriso aperto e vivo.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (7)

I riccioli ribelli incorniciano il suo bel viso e i suoi gesti raccontano la sua acerba briosità.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (8)

E a osservarlo con attenzione a me rammenta un altro fanciullo di recente tornato sotto il sole di Genova: è il Genio alato della Munificenza che è parte del monumento al Duca di Galliera ora collocato in Carignano.

Monumento al Duca di Galliera (14)

Non sono le uniche opere di Monteverde che troverete alla Galleria d’Arte Moderna di Nervi, il mio breve post è un invito a scoprire queste sculture e le numerose opere degli altri artisti che sono il vanto del museo di Nervi, qui trovate gli orari per la vostra visita.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (9)

E qui ringrazio ancora la Dottoressa Maria Flora Giubilei, direttrice del Museo, per la sua gentilezza e disponibilità.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (10)

E davanti al verde dei parchi incontrerete un genio ragazzino che sorride quasi impertinente.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (11)

Poco distante, nella gaia ingenuità dell’infanzia, ci sono i due fratellini felici e teneramente complici.
Come in ogni tempo, come sempre sono i più piccini, così sono anche i bambini di Giulio Monteverde.

Galleria d'Arte Moderna di Nervi (12)

Come son contenta!

È il suo visetto a parlare di lei e della sua felicità, è nel suo sguardo la sua gioia di bimba, è la sua gestualità a narrare il suo amore per la vita e i suoi sorrisi.
Curiosa, entusiasta e vivace, dalla voce squillante e allegra, lei è una piccina vissuta in un tempo distante e per sempre presente ai nostri sguardi grazie allo scultore Giovanni Scanzi che così immortalò il suo candore infantile nell’anno 1884.
E così recita il titolo dell’opera che ritrae questa dolce piccolina: Come son contenta!

La scultura è esposta alla Galleria di Arte Moderna di Nervi e nuovamente ringrazio la Direttrice del Museo Dottoressa Maria Flora Giubilei per la sua cortese disponibilità.
Bianco marmo, l’incomparabile talento di Scanzi, la memoria di quei giorni acerbi.
Di questa bimba non si conosce il nome: la statua fu donata nel 1936 da Maria Rambaldi Anselmi che era la nonna della piccina.
Lei ha un bell’abitino con una fila di bottoncini tondi, le maniche di pizzo, la gonnellina a pieghe e i riccioli che incorniciano il suo visetto.

Come son contenta! (2) Galleria d'Arte Moderna di Nervi

Già conoscete due bimbe che furono effigiate da Giovanni Scanzi, le trovate nel luogo dove non si dovrebbero mai incontrare visetti come questi.
Nel tempo della vita fragile Scanzi scolpì i monumenti funebri di Giuseppina Grillo della quale ho scritto qui e quello di Ada Carrena e qui trovate l’articolo a lei dedicato, entrambe le opere sono collocate nel Cimitero Monumentale di Staglieno.
Semplicemente bimbe, proprio come questa piccina.
Circondate da boccioli odorosi e da tenere foglioline verdi, proprio come questa piccina.
Lo stivaletto, il passo leggero, la lievità dell’infanzia.

Come son contenta! (3) Galleria d'Arte Moderna di Nervi

E paragonando questo monumento a quelli di Giuseppina e Ada ci si rende ancor meglio conto dell’importanza della conservazione e del restauro, le opere di Staglieno sono esposte e per questo motivo hanno perso il loro originario chiarore.
La statua di questa bimbetta così amata ha invece mantenuto intatta la sua bellezza, tiene fiori tra le dita e sorride.
I suoi occhi parlano di lei: come son contenta!

Come son contenta! (4) Galleria d'Arte Moderna di Nervi

Seduta con questa incantevole grazia, nei giorni della sua infanzia.
Mi sono chiesta quale sia stato il suo destino e spero che, a differenza di Giuseppina e Ada, lei sia diventata una giovane donna affascinante e che abbia poi avuto una vita lunga e felice.

Come son contenta! (5) Galleria d'Arte Moderna di Nervi

Noi la conosciamo bambina, nell’armoniosa perfezione donatale dallo scalpello di Scanzi, la scultura è una delle molte splendide opere che potrete ammirare alla Galleria d’Arte Moderna di Nervi, un museo che merita davvero una visita.

Come son contenta! (6) Galleria d'Arte Moderna di Nervi

Nel suo candore, nella sua tenera leggiadria, nel tempo della sua infanzia.

Come son contenta! (7) Galleria d'Arte Moderna di Nervi