Cose di Salita dell’Oro

E sono cose di Salita dell’Oro, un caruggetto breve che unisce Via Cairoli a Via Lomellini.
Già c’è quella poesia lì, la poesia dei nomi di certe vie di Genova, qui in pochi metri troverete il Vico dell’Argento e il Vico del Piombo.
Metalli e caruggi e la bellezza di questi palazzi che ritrovano nuovo splendore dopo certi restauri.
C’è tanta vera Genova in questi vicoletti e nella vertigine assoluta di questi edifici.

Un caruggio che così si perde in una prospettiva autenticamente genovese semplice, antica, in ombra ma a volte improvvisamente inondata dal sole.
Persiane gialle e verdi, un’armonia di colori e sfumature.

E luce e e aria frizzante e azzurro intenso della Superba.

Una corda, i panni stesi, note pastello e toni caldi: sono cose di Salita dell’Oro, una di quelle sinfonie genovesi che ti fanno innamorare della Superba.

Nell’ombra

Bisognerebbe saper seguire il contorno dell’ombra, quella linea perfetta che il sole disegna per terra.
Senza sconfinare, seguendo soltanto la traccia.
Là, dove la luce si getta giù in mezzo alle strade.

O anche dove rimbalza sopra i gradini, scivolando via.
Restare nell’ombra.

Seguire quel contorno indefinito, zigzagare in Via della Maddalena, poi laggiù in fondo vince l’ombra e tutto avvolge.
E ancora oltre come sarà? Devi andare a vedere.

Bisognerebbe camminare su quella linea come se fosse un filo teso sotto i piedi.
E quando arrivi in fondo, salta dall’altra parte, ancora nell’ombra.

Ci sono posti, poi, dove ti fermi.
E resti immobile e attendi.
E davanti a te ci sono la luce e l’ombra.

Salita dell’Oro, il confine tra la luce e l’ombra

A Genova dalle parti di Via Cairoli ci sono le vie dei metalli preziosi, la suggestiva toponomastica della Superba ci ha regalato Vico del Piombo, Vico dell’Argento e Salita dell’Oro.
E in uno di questi vicoli in certe giornate vi sorprende uno scintillio, accade quando il sole batte in questa maniera, fendendo la via con un linea perfetta, il confine tra la luce e l’ombra.

Salita dell'Oro

E poi i raggi virano, si cammina nel chiarore di un giorno d’estate.

Salita dell'Oro (1)

Guardatela poi dall’alto Salita dell’Oro, da un diverso punto di osservazione.

Salita dell'Oro (2)

Guardatela nei suoi colori, si mescolano in una sola immagine diversi aspetti di Genova.
La prospettiva inganna, sono gli effetti ottici dei caruggi, sembra essere un’unica strada e invece Salita dell’Oro sbocca in Via Lomellini e il sontuoso palazzo che si vede laggiù è uno dei Rolli situati in questa via.
Eppure davanti a noi sembra esserci un’unica curva che pare non terminare, marcata dal confine tra la luce e l’ombra.

Salita dell'Oro (3)

In certi giorni, poi, in Salita dell’Oro potreste trovare altra luce e altri colori.

Salita dell'Oro (4)

Una suggestione che dura per breve tempo, le magie sono così, effimere e fugaci.

Salita dell'Oro (5)

In altri giorni, ancora diverse tinte e sfumature.
E sapete, noi cacciatori di luce e siamo anche capaci di restare fermi lì a guardare, in attesa degli eventi.

Salita dell'Oro (6)

Colonne, archetti e diverse geometrie di Genova, il quotidiano che si sovrappone alla storia.
Che altro è la bellezza?

Salita dell'Oro (8)

E grazie ad un affascinante mistero poi, a quell’ora del giorno, la luce si proietta solo sul muro e non arriva fino in fondo al vicolo.

Salita dell'Oro (9)

In altre sere, poi, potreste vedere ancora altre magie.
Avviene quando si avvicina il tramonto e ancora accade per un solo istante.
Un raggio di sole batte sulla lampada, l’attraversa, la illumina, sembra che l’accenda.
Sono i luminosi incanti di Salita dell’Oro, brevi, fugaci e magici, sul confine tra la luce l’ombra.

Salita dell'Oro (10)

Salita dell’Oro, un mondo e il suo contrario

A volte in un’immagine c’è un mondo intero.
Per caso, finisce lì, in quell’istante.
Nell’assenza di suoni di una fotografia.
I rumori.
Una porta che sbatte, una risata scrosciante, tacchi che battono sul selciato, il cigolio di una finestra.
Eppure un’immagine è vita, anche in assenza di questi suoni.
In Salita dell’Oro, le lampade in fila, una dietro l’altra, là in fondo Via Lomellini.
Il bucato steso ad asciugare, celeste, rosso, panna.
E la luce, ocra e giallo sulle facciate.
E l’insegna di un negozio.
Bijoux, perle, catenelle, bracciali, quei nostri piccoli vezzi femminili, la nostra piacevole vanità.
Solo lei percorre la mattonata.
Qui, in Salita dell’Oro.
Il candore severo dell’abito, il capo coperto, la pesante borsa scura.
A volte in un’immagine c’è un mondo e il suo contrario.

Salita dell'Oro