La primavera alle Serre di San Nicola

Vi porto con me in un luogo incantevole del mio quartiere, nella stagione dei fiori e della rinascita.
Scopriremo la bella zona di Valletta Carbonara, qui la natura si svela con la bellezza delle sue piante curate con amorevole impegno dai volontari dell’Associazione Le Serre di San Nicola che si occupano di questo luogo così prezioso.

Ci si arriva facilmente, l’accesso alle Serre di San Nicola infatti è di fronte al civico 43 di Corso Firenze.
In questi giorni di primavera sono in programma delle aperture straordinarie: fino a domenica 8 Maggio le Serre di San Nicola saranno aperte da lunedì a venerdì dalle 14.30 alle 18.00, sabato e festivi dalle 10.00 alle 18.00.

E la natura vi accoglierà con la vividezza dei suoi colori.

Le giovani piantine crescono nei vasetti di terracotta.

E nelle serre accessibili al pubblico troverete piante di vario genere: le piante sono disposte con cura e sistemate all’interno di un allestimento che ripropone il loro ambiente naturale, così per le succulente sono state ricreate piccole oasi rocciose.

E ogni piantina ha il suo cartellino che vi sarà di aiuto per scoprire la biodiversità.

Generose, ricche e varie sono le felci che crescono nella serra a loro dedicata e qui si trovano anche altre piante adatte a questo ambiente.

La natura, in ogni sua manifestazione, sa sempre trovare il modo di stupirci.

E il verde è ricco, intenso e generoso.

Scopriamo poi l’omaggio alla nostra regione: la Liguria in una serra.
Per mostrare la varietà di fiori e piante che popolano i differenti territori liguri sono stati raccolti diversi esemplari di rocce e piante ed è anche stato ricreato un tipico muretto a secco.

Così si impara a conoscere l’ambiente, il territorio e le sue peculiarità.

E si ritrova la luce di questa terra a volte aspra e difficile ma unica e particolare.

Alle Serre di San Nicola, poi, c’è spazio per orticelli che accolgono insalate e verdure, aglio, ravanelli e sedano e altri doni della terra.

E la primavera fiorisce gloriosa sotto l’azzurro del cielo.

In una serra sono collocate le maestose orchidee, sono poste per la maggior parte su supporti aerei fatti di sughero o di tronchi d’albero.

In questa serra sono ospitate diverse specie di orchidee provenienti dai loro paesi d’origine e anche diversi ibridi.

E sbocciano con le tonalità di lilla e bianco.

E i tralci sono carichi di fiori meravigliosi.

Dondola silenziosa la vita, nella sua armonia perfetta.

Le serre di San Nicola sono davvero preziose per questo quartiere e tutti noi dobbiamo ringraziare i volontari che si prendono cura di questo posto.

Ecco ancora un fiore, il sole e i vetri delle serre.

E laggiù, sullo sfondo, il complesso dell’Albergo dei Poveri, oggi sede dell’Università.

Questo luogo accogliente e incantevole ha il pregio raro proprio di tutti i posti che sanno rimanere nel cuore: è la bellezza dell’autenticità, il suo essere così vero e riconoscibile.
Diventano sempre un po’ anche nostri i luoghi come questo, li riconosciamo come angoli del nostro piccolo mondo che custodiscono bellezza e la valorizzano.

Una ricchezza per il quartiere e per tutta la cittadinanza, qui si tengono incontri, concerti e iniziative culturali.

E in più, alle Serre di San Nicola potrete acquistare le piccole piantine per i vostri terrazzi e i vostri giardini.

Così fiorisce nei cestini di vimini la primavera, con la sua semplicità.

Così trovate una natura straordinaria tutta da scoprire alle Serre di San Nicola.

Finestre e geometrie di Genova

E queste sono finestre e geometrie di Genova e piccole felci e piantine nei vasetti, sul davanzale, tra le persiane che si affacciano su una creuza.

E poi una facciata color mattone e una ringhiera che sa farsi panciuta e divenire accogliente riparo.

Finestre, persiane verdi come boschi fitti di foglie e cuscini rossi stesi e rami di alberi spogli che si specchiano nel vetro.

Ombre di caruggi e fili da stendere, luci accese e vite che puoi immaginare.

E ancora, tendine bianche, stanze nascoste, musiche che non puoi sentire e ciclamini in boccio.

E una finestra che non crederesti vera, nella città vecchia, il disegno di una curva in un palazzo da una lunga storia.

E riflessi, nuvole fluttanti nell’azzurro, finestre sotto il cielo di Genova, in un gioco di magnifiche geometrie.

La petunia del deserto

Qui sul terrazzo, di volta in volta, arrivano nuovi ospiti e di recente ho acquistato diverse nuove piante, una in particolare mi ha colpita per le sue caratteristiche: il suo nome è ruellia e viene anche detta petunia del deserto.
Ha questi semplici fiori a campanella di colore viola.

E poi ha questo nome davvero poetico, non saprei trovarne uno più armonioso.

La petunia del deserto ha rami lunghi e foglie sottili e ha trovato posto in un bel vaso.
So che in primavera sarà più generosa dei suoi bei fiori ma ancora adesso non mancano le sue belle corolle che si aprono al sole.


Il vivaista che mi ha venduto questa pianta mi ha spiegato che i fiori della ruellia sono estremamente fragili ed effimeri, durano davvero poco: appena un giorno e poi cadono.
E il giorno dopo se ne trovano di nuovi, questo fatto di per sé mi è già sembrato piuttosto strabiliante.

Ed è proprio così, cari amici!
Infatti la mattina dopo aver preso la pianta ero veramente curiosa di vedere se era rifiorita e con mio stupore ho potuto constatare che c’erano davvero nuovi fiori viola tra le foglie.

La bellezza a volte è caduca, ma poi ritorna a vivere, ancora e ancora.
Ed io sono contenta che questa meraviglia della natura allieti le mie giornate e abbellisca il mio terrazzo: benvenuta, magnifica petunia del deserto.

Nove finestre

Sono nove finestre.
Sono nove finestre in giallo.
Sono nove finestre di Via Caffaro.
Le tre in basso sono uguali tra di loro con le persiane tutte spancalate.
Lassù in alto invece è tutta armonia di splendide differenze, un gioco di casualità, una bellezza figlia della quotidianità.
La fila di finestre al centro, poi, è un tripudio di foglie, rametti, intrepidi germogli e vasi sospesi e felicità sempreverde per mattinate radiose.
Sono nove finestre e chissà quante tazze di caffè, baci della buonanotte, sogni ad occhi aperti e futuri da immaginare.
Sono nove finestre, nove diverse immaginazioni.

Farmacia Martelli: il trionfo del Liberty

Leggevo uno dei miei libri e ad un tratto la mia attenzione è stata catturata da un’unica fotografia che svela la bellezza di un’antica farmacia: il volume si intitola Il mito del Moderno. La Cultura Liberty in Liguria ed è un’interessante pubblicazione della Cassa di Risparmio di Genova, quell’unica immagine pubblicata su una delle sue pagine mi ha spinta ad andare a scoprire la Farmacia Martelli di Via Albaro.
La splendida farmacia nell’elegante quartiere del levante cittadino venne fondata agli inizi del ‘900 dal Dottor Riccardo Gavino e nel 1929 divenne poi proprietà del Dottor Giuseppe Martelli e ancora appartiene ai suoi discendenti.
Non siamo più abituati alla bellezza e qui ne troverete tanta da levare il fiato, infatti la farmacia conserva ancora i suoi antichi arredi ed è riccamente decorata secondo i dettami del Liberty.

E allora alzate gli occhi, i due ampi locali sono interamente percorsi da un’alta fascia sulla quale sono dipinti vasi e arbanelle da farmacia e piante officinali.

E sono piccole anfore, mortai e foglioline rigogliose.

E fiori di crisantemo e preziosi doni della natura che sanno diventare panacea tra le mani sapienti di un farmacista.

E colori, sfumature e armonie ancor più affascinanti per noi che viviamo in questa epoca dell’omologazione.

I soffitti sono poi magnificamente abbelliti con rami carichi di foglie minute dai toni autunnali.

E vi sovrastano ricchi cartigli accompagnati da antiche saggezze e frasi in latino.

Tra le foglie dell’alloro generoso.

E ancora, i decori sono così ricchi e vari, è una sinfonia di colori tenui e delicati.
Sul muro campeggia anche lo stemma del Municipio di Albaro con il leone rampante e un albero, la Dottoressa che gentilmente mi ha narrato della sua farmacia mi ha detto che, a parte il Municipio, questo è il solo luogo di Albaro dove si trovi lo stemma.

Non siamo più abituati a tanta bellezza e qui trionfano leggiadria ed eleganza, come negli anni ruggenti in cui vide la luce questa magnifica farmacia.

Il Dottor Gavino, colui che appunto la fondò, doveva essere con tutta evidenza una persona tutt’altro che banale: volle anche un santo a custodire la sua farmacia e scelse proprio San Gavino, la sua figura si staglia sulla parete retrostante il bancone.

Tutto è ancora come sempre è stato, nel rifiorire di gentili piante odorose.

Nella bellezza immaginata delle porcellane e di ogni singolo vaso.

L’orologio segna il tempo che scorre in questa farmacia del tempo presente che ancora conserva la memoria del suo passato, è liberty anche il grande lampadario che sovrasta uno dei locali, gli arredi sono di solido legno scuro e di inconsueta eleganza.

In un angolo è sistemato poi un piccolo lavandino di marmo con il rubinetto in ottone.

E là, sul soffitto, la leggiadria armoniosa e la meraviglia dei fiori e delle piante officinali.

È lo splendore che potete ammirare nella Farmacia Martelli di Via Albaro 95 r che tra le sue mura custodisce un’antica bellezza e il trionfo del Liberty.