Accadde un po’ di tempo fa: ero sulla terrazza panoramica del Museo di Palazzo Spinola di Pellicceria.
E lì di fronte c’è un terrazzino.
Sapete, una di quelle meraviglie incastonate tra i tetti e l’azzurro del cielo.
Faccio una foto, la condivido su Twitter e scopro che questa è la casa di coloro che dispensano preziosi consigli sulla Superba: Genova4Tourist, dritte e bellezze per chi visita Genova direttamente da chi vive in città.
E ieri, sotto un sole scintillante, sono salita lassù.
E così oggi vi racconto Genova da quel terrazzino, è sempre un’emozione grande scoprire la Superba da un nuovo punto di vista.
Una scaletta, le geometrie spioventi del tetto, qualche gradino.
E ad ogni passo Genova si svela.
Guarda, ecco la celebre terrazza di Palazzo Spinola, è a breve distanza.
Cielo azzurro, niente vento, il caldo d’inizio estate.
E i consueti stupori.
Da un palazzo all’altro, nella città vecchia, il panorama muta e ogni volta puoi scoprire nuove bellezze.
E vedi la linea del mare, la vita di una città portuale, la curva della sopraelevata che si snoda tra le case alte.
Guarda lassù, i palazzi della Spianata e l’ascensore di Castelletto.
Mentre sbocciano i fiori e davanti a te si estendono gli splendori della Superba.
Ed è un continuo susseguirsi di campanili, finestrelle, altri terrazzi, il tempo di Genova sfiora il cielo.
E svetta maestosa la Torre degli Embriaci.
A sinistra dell’immagine si vede parzialmente la chiesa di San Luca, su tutto predomina la Cattedrale di San Lorenzo.
E poi persiane aperte ed abbaini.
Vicoli, caruggi e piazzette sono sotto di te.
Ed è proprio quella città, la sua poesia è in certe parole di Giorgio Caproni che amo sempre citare:
Genova città pulita.
Brezza e luce in salita.
Genova verticale,
vertigine, aria, scale.
E se hai un terrazzino come questo cosa fai?
Ci metti un tavolino, le sedie e ti lasci accarezzare dalla luce delle calde sere d’estate.
Tra comignoli, profili di caruggi ed ancora campanili.
E non potrai mai dire di aver veduto Genova se non hai ammirato la distesa dei suoi tetti, lo sanno bene i visitatori che salgono la scaletta che porta al terrazzino di Palazzo Rosso.
C’è un silenzio magico sopra San Luca, mentre osservo la città nella cornice della ringhiera.
Sono queste le armonie che svelano la sua identità, il suo spirito fiero, quella bellezza che dovremmo saper esaltare.
Cartoline da Genova, da un terrazzino sopra i tetti, in una mattina di giugno.
E tutto attorno è un trionfo di fiori, piante e alberelli che respirano l’aria del mare.
Genova d’azzurro, di acqua e di cielo.
Si staglia candido il profilo di Palazzo San Giorgio, non lo avevo mai veduto da questa prospettiva.
E poi.
E poi, chiacchiere tra amici, ancora ardesia, estate e focaccia.
Lassù, sui tetti.
E petali che si aprono al sole e si dischiudono generosi.
Le campane suonano, i gabbiani si librano alti e un aereo sorvola la città.
Ringrazio gli amici che mi hanno ospitato, mi hanno regalato ancora nuove meraviglie.
Questa è la mia Genova, la città che amo, vorrei che tutti potessero vederla così.
Splendente, nella sua unicità.
Vera e Superba, da un terrazzino sopra Via San Luca.