Chiesa dei Santi Vittore e Carlo: la Cappella della Madonna del Carmine

È una delle cappelle della ricca Chiesa genovese dedicata ai Santi Vittore e Carlo in Via Balbi.
Marmi preziosi e sculture raffinate compongono questo luogo di devozione e bellezza, ai lati della statua della Madonna ci sono due tele di Orazio De Ferrari provenienti dall’antica e scomparsa Chiesa di San Vittore.

La Cappella della Madonna del Carmine ospita al centro una magnifica scultura opera di Filippo Parodi e risalente al 1678.

E la figura di Maria ha questa grazia eterea e questa leggiadria.

Qui dove vi sovrasta questo armonioso candore.

Maria ha l’ovale perfetto, il viso amorevole, lei ha le dita affusolate e stringe a sé con dolce sicurezza il suo piccolo Gesù.

La Cappella, nel suo insieme, è grandiosa e maestosa.

E si devono sempre allo scalpello di Filippo Parodi le quattro statue che adornano ulteriormente l’arco di coronamento dell’altare.
Sulla destra è collocata la statua di San Giovanni della Croce.

Sulla sinistra, invece, c’è la splendida Santa Teresa e di lei mi hanno colpita la gestualità e la bellezza del volto, il suoi manto e i suoi drappeggi paiono poi stoffa impalpabile.

Al centro sono infine posti due angeli che reggono un cartiglio con la scritta latina: Ecce signum salutis che significa Ecco il segno della salvezza.

Luminosa e così radiosa nella sua santità, la giovane Maria risplende di grazia e beltà.
Così materna e rasserenante trattiene a sé il suo piccolino che pare dimostrare la spontanea vivacità di tutti i bambini.

E così si ammira la raffinata opera di Filippo Parodi nella Chiesa dei Santi Vittore e Carlo in Via Balbi.

L’Immacolata Concezione di Filippo Parodi

Si distingue per la sua impareggiabile grazia e per il senso di levità che ammanta la sua figura: così si staglia, sottile ed eterea, l’Immacolata Concezione scolpita da Filippo Parodi, artista vissuto nel ‘600.
L’opera si trovava un tempo nell’Oratorio di Morte e Orazione che fu demolito per la costruzione di Via Cantore e la bella immagine di Maria rimase a Sampierdarena e venne così collocata nella ricca Chiesa di Santa Maria della Cella.
Ho scattato le fotografie che arricchiscono il mio post a Palazzo Ducale di Genova dove l’opera era esposta in occasione della mostra La forma della meraviglia. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750.

Così la luce la sfiorava nella dolcezza di quella sua mistica gestualità: le mani sul petto palpitante, il drappo leggero, gli occhi socchiusi, la beltà dei suoi tratti.

E piccoli angeli frementi ai piedi di Lei.

Tutta la sua figura, così lieve e aggraziata, pare quasi sfiorata da vento leggero che smuove la sua veste restituendo così un senso di brioso movimento.
Di certo questa statua ricorda, per stile e maniera, un’altra scultura di Filippo Parodi raffigurante l’Immacolata Concezione sita nella Chiesa di San Luca, di questa bella opera ho già avuto modo di scrivere in questo post.

Di recente poi sono ritornata nella Chiesa di Santa Maria della Cella e nella Sala Capitolare ho ritrovato la splendida statua dell’Immacolata Concezione, era così collocata davanti al Gonfalone della Compagnia del Santo Rosario opera di Nicolò Barabino raffigurante la Madonna con il Bambino tra Santa Caterina e San Domenico.

Un sorriso gentile, una dolcezza diafana, l’amorevole e invincibile forza della fede illuminano lo sguardo della bella Madonna scolpita da Filippo Parodi.

La Madonna Immacolata nella Chiesa di San Luca

Vi porto con me nei caruggi, nella bella Chiesa di San Luca sita nella piazza omonima.
Raccolta, preziosa, intima: questa è la chiesa gentilizia degli Spinola e la prima costruzione risaliva al 1188 e si doveva a Oberto Spinola, fu poi riedificata nella prima metà del ‘600 e ancora conserva le sue suggestioni barocche.

È una piccola chiesa nella quale mi piace passare, quando sono nei vicoli ritorno spesso ad ammirare le sfumature dei suoi affreschi e la bellezza delle opere d’arte che la arricchiscono.

Sull’altare è posta la magnifica statua della Madonna Immacolata scolpita da Filippo Parodi, artista vissuto nella seconda metà del ‘600.
Maria ha questa grazia assoluta, la sua figura è così intrisa di materna dolcezza, tiene la mano sul petto e il suo manto pare smosso da brezza leggera.

Lei ha il viso amorevole e colmo di misericordia.

Ai suoi piedi ci sono piccoli affabili angioletti.

Così si staglia la dolce figura di Lei contro la luce degli affreschi di Domenico Piola e in chiesa troverete delle interessanti ed esaustive legende che vi aiuteranno a comprendere ciò che vi sovrasta.

Là, nella luce mistica di un’antica chiesa genovese, lo sguardo trova la figura salda di San Luca che ritrae la Vergine: secondo la tradizione cristiana, infatti, l’evangelista fu il primo a immortalare in un dipinto il viso di Maria e qui Lei è ritratta con il piccolo Gesù.
Davanti al santo spicca la dolce figura della Madre di Dio con la sua grazia di gesti e con la sua amorosa gentilezza: questa è la bella Madonna Immacolata che potete ammirare nella Chiesa di San Luca.