L’Immacolata Concezione di Filippo Parodi

Si distingue per la sua impareggiabile grazia e per il senso di levità che ammanta la sua figura: così si staglia, sottile ed eterea, l’Immacolata Concezione scolpita da Filippo Parodi, artista vissuto nel ‘600.
L’opera si trovava un tempo nell’Oratorio di Morte e Orazione che fu demolito per la costruzione di Via Cantore e la bella immagine di Maria rimase a Sampierdarena e venne così collocata nella ricca Chiesa di Santa Maria della Cella.
Ho scattato le fotografie che arricchiscono il mio post a Palazzo Ducale di Genova dove l’opera era esposta in occasione della mostra La forma della meraviglia. Capolavori a Genova tra 1600 e 1750.

Così la luce la sfiorava nella dolcezza di quella sua mistica gestualità: le mani sul petto palpitante, il drappo leggero, gli occhi socchiusi, la beltà dei suoi tratti.

E piccoli angeli frementi ai piedi di Lei.

Tutta la sua figura, così lieve e aggraziata, pare quasi sfiorata da vento leggero che smuove la sua veste restituendo così un senso di brioso movimento.
Di certo questa statua ricorda, per stile e maniera, un’altra scultura di Filippo Parodi raffigurante l’Immacolata Concezione sita nella Chiesa di San Luca, di questa bella opera ho già avuto modo di scrivere in questo post.

Di recente poi sono ritornata nella Chiesa di Santa Maria della Cella e nella Sala Capitolare ho ritrovato la splendida statua dell’Immacolata Concezione, era così collocata davanti al Gonfalone della Compagnia del Santo Rosario opera di Nicolò Barabino raffigurante la Madonna con il Bambino tra Santa Caterina e San Domenico.

Un sorriso gentile, una dolcezza diafana, l’amorevole e invincibile forza della fede illuminano lo sguardo della bella Madonna scolpita da Filippo Parodi.

12 pensieri su “L’Immacolata Concezione di Filippo Parodi

  1. Conoscevo questa bellissima opera ma non l’avevo mai vista fotografata così, nei suoi dettagli sorprendenti: sei riuscita addirittura a fotografare il palpito di vita che la anima! Ti ringrazio tanto: mi hai aiutato anche a “santificare la Festa”.

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