Pennuti, limoni e nespole

Con la calda primavera gironzano numerosi in questi dintorni certi simpatici pennuti.
Non mancano le gazze e i pappagalli, molti però sono certi piccoli uccellini che si posano sui rami in cerca di qualche delizia da assaggiare.
Uno sguardo all’orizzonte, un rapido esame del giardino e sì, questo è proprio un bel posto nel quale fermarsi!

Qui maturano freschi e succosi i limoni.

E tra i rami dell’albero ecco il merlo ciarliero che cerca di non farsi notare ma per lui è davvero difficile!

Il nespolo in questi giorni è prodigo dei suoi ottimi frutti.

E così il nostro piccoletto se ne va con qualcosa nel becco!

Mentre le nespole si nutrono del sole caldo di maggio.

E il giallo limone così si staglia nel cielo azzurro di Genova.

Gli agrumi della mia infanzia

Nel tempo dei profumi fragranti degli agrumi mi sono venuti in mente certi frutti della mia infanzia e forse non riuscirò nemmeno ad enumerarli tutti, in questo nostalgico viaggio a ritroso credo che i ricordi scaturiranno in ordine sparso.
Arance amare nelle aiuole del corso che attraversa il paese sulla riviera di ponente dove era la casa della mia famiglia.
Un marciapiede di piastrelle rosse e alberi a non finire, io mi sono sempre chiesta per quale ragione non fosse permesso andare con il cestino a raccogliere tutte quei frutti invitanti.
Limone e arancia, ancora in estate, erano i gusti delle granite e dei ghiaccioli gustati sulla spiaggia, sotto l’ombrellone.
E poi ancora agrumi, quelli delle deliziose caramelle frizzanti che hanno accompagnato la nostra infanzia, le ricordate?
Io le mangio ancora adesso, da piccola avevo una predilezione per quelle all’arancia, quindi prima mangiavo tutte quelle lì e poi passavo a quelle rifasciate nella carta gialla, il mio era un procedimento scientifico, per così dire, seguito con metodo e disciplina.
Tra le altre cose, ora che ci penso, da bambina mi piaceva anche un sacco fare merenda con fettine di limone spolverate di zucchero, oltre a piacermi il sapore devo dire che mi sembrava anche una cosa da grandi e per me era ancor più fantastico succhiare la fettina senza metterci nulla sopra!

E a proposito di agrumi non posso certo trascurare i ricordi legati alla zia.
Come ho già avuto modo di raccontarvi in passato, la zia era un’appassionata insegnante di inglese e ogni anno accompagnava i suoi alunni in Inghilterra per le vacanze studio, da quei viaggi tornava sempre con qualche regalo.
A volte tra i suoi doni c’erano vasetti con certe delizie e devo dire che da piccola mi pareva molto insolito che si facessero le marmellate di agrumi e non parliamo poi di quella stranezza che era il lemon curd.
La zia era la sorella di mio papà, entrambi erano dei gran cuochi ed entrambi si dilettavano a fare per l’appunto le marmellate.
Quelle erano cerimonie lunghe e laboriose, era tutto un via vai di pentoloni, coperchi, conche piene di chili di frutta, mestoli di legno, vasetti da sterilizzare ed etichette da scrivere con la dovuta cura.
E poi, un giorno ecco l’assoluta novità prodotta dalle mani d’oro della zia: la marmellata di kumquat.
Sapete, all’epoca il piccolo frutto succoso era per me una bontà sconosciuta, non lo avevo mai sentito nominare.
Ed è anche questo il bello dell’essere bambini, hai sempre qualcosa di nuovo da scoprire come i kumquat o magari il pompelmo rosa che solo per il fatto di essere di quel colore mi piaceva molto di più dell’altro!
E poi, altri ancora sono gli agrumi della mia infanzia.
Ad esempio, quelli che erano in una villa al mare, a Moneglia, si trattava della casa delle vacanze di amici dei miei genitori.
Ecco, io di quel posto non mi ricordo proprio nulla ma ho stampata nella mente l’immagine della scalinata di mattoni rossi e un grande albero di limoni, chissà perché non l’ho mai dimenticato.
È rimasto in un angolo della mia memoria, tra quegli agrumi della mia infanzia.

Passeggiando a levante

Aspetto soltanto una di quelle giornate di tepori primaverili e cielo blu.
E poi.
E poi prenderò il mio zainetto celeste, gli occhiali da sole e me ne andrò verso levante, a camminare senza alcuna meta.
A me piace gironzolare senza andare da nessuna parte e in certe stagioni queste passeggiate iniziano così, davanti al mare di Nervi.

E poi lungo strade infinite, su e giù, passando davanti a villette e casette accoglienti, a volte un cancello si apre e si svelano giardini, altalene, gatti sonnecchianti e vasi di fiori circondati da insetti ronzanti.

E alberi carichi di limoni succosi, zone ombrose, foglie che si arrampicano.
La vita, semplicemente.

E a volte, tra case alte, il mare.

Aspetto soltanto il sole brillante, il clima dolce e gentile.
E poi, andando ancor più verso levante, verso Bogliasco, potrei vedere una grata, tetti lucenti e tutto questo verde palpitante e così vivo.

E poi non ho fatto programmi, mi piacerebbe soltanto camminare fino a quando ne avrò voglia, intanto come vi ho detto non devo andare da nessuna parte, vorrei solo esserci quando la natura si risveglia e trionfa.
E allora magari mi metterei seduta su un muretto, mentre il mare luccica.

E starei lì, soltanto a guardare.
Aspetto soltanto una di quelle giornate perfette per andare a passeggiare tra le bellezze del levante.

Al Carmine, aspettando la primavera

L’altro giorno scendendo verso il centro sono passata dal Carmine, ormai lo sapete, è una delle mie passeggiate preferite.
E così l’ho veduto, l’albero con i suoi rami carichi di fiori rosa si stagliava tra le case di Salita di Carbonara.
Qui, al Carmine, in questo fazzoletto di Genova dove il verde non manca, qui dove abita un grande melograno e un giuggiolo dalla storia centenaria, come natura vuole ognuno di essi ha la propria stagione.

Marzo di cielo di turchese e di rami generosi.

Il re di questo giardino è un pruno, in questi giorni sembra nel pieno della sua fioritura.

Bellezza vera, splendore di rosa.

Con i suoi rami protesi verso il cielo azzurro.

E poi, salendo verso San Bartolomeo dell’Olivella dove hanno casa gli ulivi ho trovato ancora fiori dalle tinte tenui, davanti a una finestra.

E corolle color del sole sopra una grondaia.

Pianticelle, foglie e panni stesi.

E fresie candide e profumate che si affacciano sulla creuza.

Ancora non è primavera ma al Carmine già ci sono i suoi colori e i suoi profumi.

Restano chiusi gli ombrelloni dalle tinte vivaci, presto verranno aperti per donare piacevole ombra.

E poi, qui, dove cammino sempre volentieri.
Una bamboletta, un cestino e altre sfumature di rosa.

Fanno capolino i rami spogli del giuggiolo.
E il cielo è così blu, sa essere così semplice e immediata la bellezza, naturale e viva.

Torno, torno sempre in Piazza della Giuggiola e ritrovo la consueta sinfonia di Genova.
Una Madonnetta, fili da stendere, una piazzetta che amo particolarmente.

E la pura freschezza degli agrumi.

A marzo, qui, limoni e panni stesi.

E ancora fiorellini e vasetti di coccio.

Non è ancora primavera ma si attende il suo arrivo con garbo, preparandole lo scenario, contribuendo a rendere questi luoghi ancor più incantevoli.

Siamo noi a dover portare un pizzico di fatata magia nelle nostre vite, secondo me certi sanno farlo meglio di altri.

Qui, a marzo, quando manca davvero poco alla stagione dei fiori: la si aspetta, seduti ad un tavolino in un giorno di sole, in Piazza del Carmine.

Le Cinque Terre, la luce chiara di Corniglia

Quando arrivi a Corniglia e scendi dal treno ti trovi lì, su quel binario di fronte al mare.
A levante c’è la bella Manarola , abbarbicata sulla roccia, oltre c’è Riomaggiore, a ponente ci sono Vernazza e Monterosso.
Corniglia è in mezzo, non ha un porticciolo con le barche a riva, Corniglia è in alto, a picco su quel mare che domina da lassù, il mare delle Cinque Terre, amate località della Liguria dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Quando arrivi a Corniglia e scendi dal treno ti trovi proprio lì, su quel binario davanti al mare e vedi Manarola.

Corniglia (1)

Si può arrivare a Corniglia salendo per una panoramica scalinata, ve ne parlerò in un  altro articolo,  io l’ho percorsa in discesa e ho camminato su per la strada che dolcemente conduce al paese.

Corniglia (2)

Guardando  il mare, verso certi gradini.

Corniglia (3)

Tra alberi e piante grasse.

Corniglia (4)

La primavera di Corniglia sboccia in piccoli petali rosa che si stagliano tra i rami contro il turchese del cielo e del mare.

Corniglia (5)

E l’annuncio dell’estate che verrà è nei gozzi messi al riparo tra l’erba.

Corniglia (6)

E poi ti affacci, verso la striscia chiara della spiaggia di Corniglia.

Corniglia (7)

La primavera ha il profumo fresco dei limoni.

Corniglia (8)

E il fragile candore dei fiori bianchi che si aprono al sole.

Corniglia (9)

E orti, terrazzamenti e verde lucido e brillante.

Corniglia (10)

Corniglia è per me come una ragazzina timida e un po’ ritrosa, semplice e inconsapevole della propria bellezza.
Si scende, sui gradini di pietra.

Corniglia (11)

Una storia di cieli blu, di luce e di certe geometrie.

Corniglia (12)

Il sagrato con i ciottoli, davanzali e panni stesi.

Corniglia (13)

 E poi caruggi e lenzuola e si ti volti indietro vedrai una caratteristica prospettiva della chiesa.

Corniglia (14)

Scale, archetti e silenzio, non c’era la folla dei turisti quel giorno.
E tuttavia ho incontrato visitatori  orientali e americani, si aggiravano per i vicoli con la macchina fotografica in mano, gli stranieri non mancano mai di fermarsi alle Cinque Terre.

Corniglia (14a)

Corniglia è altezza, è luce e aria.
Corniglia è pietra e facciate dipinte di giallo.

 Corniglia (16)

Corniglia è scale e limoni.

Corniglia (17)

E’ verticale, colorata e protesa verso il suo cielo.

Corniglia (18)

Ti sorprende e ti lascia senza parole mentre quella luce chiara rimbalza sul mare facendolo luccicare come cristallo.

Corniglia (19)

Corniglia e le sue case alte, strette una all’altra.

Corniglia (20)

Corniglia e il suo mare sul quale si affaccia.

Corniglia (21)

Color di primavera, tempo di tavolini all’aperto.

Corniglia (22)

Si cammina là, tra i caruggi.

Corniglia (23)

E si giunge a una piazzetta, lì si trova una piccola chiesa e ancora scale.

Corniglia (24)

E poi ancora archi, curve e salita.

Corniglia (25)

E rosso nella via principale di Corniglia.
E gradini, uno vicino all’altro, sembrano quasi i tasti di un pianoforte, si suona un’immaginaria melodia su quelle scale.

Corniglia (26)

E ancora scale, scale, scale.

Corniglia (27)

E marmellate e limoncino, le delizie del luogo.

Corniglia (28)

E luce che si getta a terra e si schianta, uno squarcio sulla pietra.

Corniglia (29)

Vivida, brillante, accesa di colore, così è la bellezza vera, semplice e naturale.

Corniglia (30)

E poi guardi avanti, scorgi l’azzurro, un lampione, ancora un archetto.
E non sai ancora che lei, Corniglia, la ragazza timida e ritrosa, ti stupirà e ti si svelerà in tutto il suo splendente incanto, si deve venire quassù per scoprirlo.

Corniglia (31)

Si percorre questo vicolo tra muri in pietra.

Corniglia (32)

Oltre, al di là di  quell’archetto, c’è l’infinito, lo annuncia la linea dell’orizzonte e il sole caldo che batte e gioca creando le ombre.

Corniglia

 Un belvedere sull’immensità, sulla distesa senza confini del mare.

Corniglia (34)

E allora ti affacci e ancora trovi la costa.

Corniglia (35)

Dolce pigrizia di gatti addormentati.

Corniglia (36)

Profondità silenziosa d’abisso.

Corniglia (37)

L’abbraccio della terra al mare, nella luce chiara di Corniglia.
Luce e aria limpida che si respira lassù, a picco sul mare delle Cinque Terre.

Corniglia (38)

Le calette con l’acqua tersa e limpida.

Corniglia (39)

La costa sinuosa lambita da onde gentili.

Corniglia (40)

E lo sguardo si perde a cercare luoghi, paesi e case.

Corniglia (41)

Passa un gabbiano, si libra alto, compie le sue parabole nel cielo e poi si butta giù, ad ali spiegate.

Corniglia (42)

Quando arrivi a Corniglia e scendi dal treno ti trovi lì, su quel binario di fronte al mare.
E poi sali, tra i profumi e le fragranze di questa terra impervia e a volte difficile eppure così immensamente bella.
E poi ti trovi lassù, davanti all’infinito, nella luce chiara di Corniglia.

Corniglia (43)

Profumo di agrumi e cose che si vedono in Via Priaruggia

Ieri era una splendida giornata di sole.
E così sono uscita presto, ero in cerca di qualcosa che intendevo fotografare e ho fatto un giro piuttosto lungo.
E sapete che è successo?
Come spesso mi capita, cercando una cosa ne ho trovata un’altra davvero inattesa della quale ignoravo l’esistenza.
E’ stato un pomeriggio così, ricco di sorprese e un po’ per volta ve le mostrerò, inizio da qui, da ciò che non avrei mai pensato di trovare.
Venite con me, vi porto giù da Via Priaruggia.
Scendo, poi faccio una piccola deviazione, laggiù c’è una mimosa gialla di sole.

Via Priaruggia (2)

E non solo, di fronte ci sono altri alberi generosi di frutti.
E sono agrumi densi di luce.

Via Priaruggia (3)

E rami carichi di limoni.

Via Priaruggia (4)

E voi mi direte: Miss Fletcher, ma questa sorpresa?
Sono i limoni?
No, certo che no, anche quelli li ho trovati per puro caso e allora ho portato qui la loro freschezza.
E poi i rami si intrecciavano a quelli del pompelmo, profumi veri di Mediterraneo.

Via Priaruggia (5)

E poi finestre, lenzuola e panni stesi.

Via Priaruggia (6)

Certo che quei limoni!
Quanti erano, un tripudio di frutti tra le foglie lucide!

Via Priaruggia (7)

Che bellezza gli agrumi, tra le case, sotto il cielo limpido.

Via Priaruggia (8)

E’ tempo di continuare la passeggiata e così si torna in Via Priaruggia, là dove si scende verso il mare.
E ci si ferma proprio lì, sull’angolo.
E sapete, queste non sono le mie zone, è piacevole girare per strade che non frequento spesso.
Ehi, ma che c’è lì?

Via Priaruggia (9)

Una fontanella!
Ma cosa c’è sopra il muro?
Una lapide con una scritta sbiadita.
Cose che si trovano guardandosi intorno e io ormai credo di essere diventata un’attenta osservatrice.

Via Priaruggia (9a)

Le parole che si leggono su quel marmo rimandano ad un altro tempo.
Quella scritta si trovava di solito nei pressi dei vecchi lavatoi e forse qui un tempo non c’era solo la fontanella che possiamo ancora vedere.
Forse c’era un lavatoio utilizzato dalle donne del quartiere?
Cose che si trovano per caso, guardandosi intorno.
E ti resta il desiderio di camminare ancora, di osservare ogni muro, di scendere da ogni creuza e di cercare ancora.
E di trovare altre tracce del nostro passato, altri stupori e altre meraviglie.

Via Priaruggia (10)

E’ SEVERAMENTE VIETATO
ATTINGERE ACQUA PER USI
NON DOMESTICI

Pieve Alta, la terra della mimosa e degli agrumi

Una giornata di sole, una passeggiata a Pieve Alta e il regalo di un anticipo di primavera in un incantevole angolo di Liguria.
Una strada che si arrampica sulla collina a levante di Genova e vi porta nel paese della mimosa, qui ogni anno c’è una festa dedicata a questa splendida e odorosa pianta.
E gli alberi di mimosa fioriscono floridi sotto il cielo turchino.

Pieve Alta 3

Si sale e lungo il cammino si incontrano scalinate che portano al mare.

Pieve Alta 39

Pieve Alta è un piccolo paradiso.
Nella terra della mimosa gli alberi si susseguono splendenti di giallo.

Pieve Alta 5

E pendono dai rami le arance mature, nell’incanto del golfo.

Pieve Alta

Nella terra degli agrumi la bella stagione è un albero carico di limoni proteso su un tetto e un mare da favola sullo sfondo.

Pieve Alta 11

Sboccia il fiore dell’aloe sotto il sole che batte, un sole caldo e gentile.

Aloe

C’è un terrazzo con un pergolato davanti al mare, nella terra della mimosa e degli agrumi.
Che meraviglia potersi sedere lì con un buon libro, con questo venticello leggero che sfoglierebbe le pagine al posto nostro!

Pieve Alta 2

E ancora si sale, verso la chiesa di Pieve e verso le case che la contornano.

Pieve Alta 6

Nella terra della mimosa, nello splendore di una primavera nascente.

Pieve Alta  7

Mediterraneo di acqua salmastra, di foglie e di ulivi.

Pieve Alta 9

Nella terra degli agrumi che fioriscono lungo il percorso.

Pieve Alta 10

E si giunge qui, parrebbe quasi estate a Pieve Alta.

Pieve Alta 12

La chiesa si affaccia linda sulla piccola piazzetta.

Pieve Alta 13

C’è chi si gode l’ombra in santa pace, è proprio una giornata da dedicare al riposo!

Pieve Alta  15

Io e la mia amica Leah ci siamo prese un bel gelato e ci siamo sedute qui, davanti al mare.

Pieve Alta  16

Nella terra della mimosa che è davvero in ogni luogo.

Pieve Alta 14

E poi si percorre una stradina, all’ombra degli ulivi.

Pieve Alta  18

La primavera scintilla e splende.

Pieve Alta 29

La primavera sboccia al di là dei muretti.

Pieve Alta 37

E fiorisce nell’erba.

Pieve Alta 20

Una passeggiata quassù, con il mare tra gli alberi.

Pieve Alta 21

Ma poi il sentiero si apre sull’azzurro, in questa bella stagione che è al suo inizio.

Pieve Alta 19

Le case di Pieve Alta sono abbarbicate sulla collina, ognuna ha un giardino e un prato.
Quasi tutte hanno un albero di mimosa.

Pieve Alta 22

Mimosa che si affaccia sulla scalinata.

Pieve Alta 24

Mimosa che crea quadri di inimitabile bellezza.

Pieve Alta 25

Mimosa che diviene la cornice di un panorama da cartolina.

Pieve Alta 26

E si cammina tra gli ulivi, costeggiando le abitazioni.

Pieve Alta 27

Nella terra degli agrumi gli alberi sono carichi di pompelmi.

Pompelmi

Negli orti abbondano i mandarini.

Mandarini

Nella terra degli agrumi l’aria ha il profumo del limone.

Limoni (3)

E floridi e allegri sono i kumquat.

Kumquat

Un’esplosione di colori riveste la collina di Pieve Alta.

Pompelmi (2)

Mediterraneo di ulivi, di ombra, di calore e di amore per la terra.

Pieve Alta 31

Un angolo di paradiso nel quale una giara diviene vaso per i ciclamini.

Pieve Alta 30

Nella terra dove si respira profumo di agrumi.

Mandarini (2)

E dove il tempo scorre lento, a nostra misura.
Si può ancora soffermarsi a riflettere sulla bellezza che ci circonda.
Piano, piano!
Senza alcuna fretta.

Pieve Alta 28

Liguria sospesa tra le colline e il mare.

Pieve Alta 34

Di verde e d’azzurro, di quei colori che sono un dono da tutelare e difendere.
I colori della nostra terra.

Pieve Alta 33

Nella terra della mimosa.

Pieve Alta 35

E poi si torna verso il centro di Pieve.

Pieve Alta 32

Verso le case sulla collina.

Pieve Alta 38

La piazzetta è quieta, un posto bellissimo per trascorrere una giornata.

Pieve Alta 17

Liguria di fiori, di profumi e di aromi, davanti al nostro mare calmo.
Esploderà presto il fulgore della primavera e verrà l’estate.

Pieve Alta 36

Questa collina già risplende.
Qui, dove si trova Pieve Alta, la terra della mimosa e degli agrumi.

Pieve Alta 23