L’edicola della Madonna della Guardia in Via San Pietro della Porta

È un’antica edicola collocata nei caruggi di Genova e se passerete nei vicoli, a breve distanza da Piazza Banchi, così potrete ammirarla sullo spigolo dell’edificio posto tra Via San Pietro della Porta e Via dei Conservatori del Mare.
Questa è la Madonna della Guardia e risale alla metà del ‘700.

Maria ha questa dolce grazia materna mentre stringe tra le braccia il piccolo Gesù.

La sovrastano certi piccoli angeli.

E alla base dell’edicola c’è un’antica cassetta delle elemosine, ebbi modo già di scriverne molti anni fa in questo mio articolo dedicato al Magistrato della Misericordia e alle vie della carità.

E lo sguardo della Madonna si posa così amorevole.

E ai piedi di Lei c’è il devoto Pareto, colui al quale Maria apparve sul Monte Figogna.

L’edicola è ricca e finemente decorata e così ospita la figura di Maria che vigila sui genovesi che attraversano queste strade.

Il volto di Lei ha i tratti perfetti e questa dolcezza incomparabile.

E così si trova nel cuore vivo di Genova, accanto alle finestre dove sventolano i panni stessi.

È la bella Madonna della Guardia che potete ammirare in Via San Pietro della Porta.

Alzando lo sguardo in Canneto il Lungo

Ritorniamo a camminare nei miei caruggi, in un giorno di primavera scendevo giù da Via San Lorenzo e mi sono fermata nei pressi di Vico di Nostra Signora del Soccorso.
E lassù i palazzi si sfiorano e lo sguardo trova una diversa prospettiva della Cattedrale.

Uno squarcio di luce, la brevità del caruggio e laggiù il nostro Canneto il Lungo.

E c’è una Madonnetta, consueta testimonianza di una devozione antica.

E là si trova uno stemma nobiliare che da qualche tempo ha riconquistato colore e vivacità.

Siamo in questo punto di Canneto il Lungo, qui dove la luce gioca con l’ombra dei caruggi.

E alzando lo sguardo verso il palazzo che fa angolo con Vico di Nostra Signora del Soccorso ecco una particolarità degna di nota: un marmo nel quale sono raffigurati l’Agnello di Dio e alcuni stemmi.

È davvero in alto, quindi non si scorgono troppi particolari o dettagli.

Sono così le bellezze nascoste della città verticale.

Sono così le meraviglie che trovano coloro che amano alzare lo sguardo verso il cielo di Genova.

L’edicola della Madonna in Vico Casana

Questa è una di quelle edicole che forse passa quasi inosservata per la sua collocazione in un punto piuttosto in alto, in Vico Casana.
Su un muro antico, su una casa che accolto innumerevoli respiri, tra le finestre che ospitano la vita.

E salendo su per Vico Casana se alzerete gli occhi anche voi la vedrete.

L’edicola così riccamente decorata ospita una statua della Madonna.

I visetti delicati di certi angioletti così la sovrastano.

E la circondano i fiori e boccioli odorosi.

Così vigila su questo caruggio dall’altezza vertiginosa, custode del passato e del presente.

Nel ritmo dolce e semplice del quotidiano, scandito da preghiere, speranze e desideri di felicità.

Sotto una striscia lucente di azzurro, sfiorata dall’aria fresca del mare così si staglia la Madonna in Vico Casana.

La Madonna della Misericordia di Via Tommaso Reggio

È un’immagine sacra della Madonna della Misericordia e così è accolta in una nicchia finemente decorata.

L’edicola si trova in Via Tommaso Reggio, strada che un tempo era denominata Via all’Arcivescovato, sui lunari di fine Ottocento si legge che detta via si estendeva da Via di Scurreria a Piazza Nuova.
Poi Piazza Nuova fu chiamata Piazza Umberto I e infine prese il suo attuale nome di Piazza Matteotti: così accade con i toponimi delle vie e così è successo anche con la nostra Via Tommaso Reggio.

La bella edicola così si staglia nella più tipica delle prospettive genovesi rischiarata dal cielo azzurro di Genova.

L’edicola è raffinata, ricca e armoniosa, alla base si scorge una scritta purtroppo indecifrabile.

Fiori delicati la circondano.

E al di sopra della nicchia sulla quale è collocata la statua di Maria due visetti angelici sovrastano un tondo che forse ospitava qualche altre decorazione che purtroppo non è giunta fino a noi.

Tra muri antichi, all’ombra della vicina Cattedrale, in un luogo dalle molte storie.

Il capo coperto, il manto che copre la figura, lo sguardo amorevole.

Tra le case vetuste, tra i battiti del cuore e sotto il cielo chiaro della Superba così si svela ma Madonna della Misericordia di Via Tommaso Reggio.

Piazza dietro i Forni: antiche devozioni

È un fazzoletto di Genova, la nostra piccola e raccolta Piazza dietro i Forni si raggiunge da Salita della Rondinella e fa parte di quell’incantato mondo sospeso di caruggi, mattonate e piazzette che occupano la zona sottostante Spianata Castelletto e sopra la Zecca e Via Cairoli.
E qui, sul muro di un magnifico edificio, si trova un’edicola che testimonia antiche devozioni.

Tra le finestre, tra i respiri della vita quotidiana.

Il toponimo, come sempre spiega accuratamente lo storico Amedeo Pescio, si deve al fatto che nell’attuale Piazza delle Zecca vennero collocati agli inizi del ‘700 i forni pubblici e il luogo prescelto venne denominato Piazza dei Forni.
E così la nostra piazzetta ne ricavò, di conseguenza, questo nome.

L’edicola è ricca e sontuosa, con molti elementi decorativi.
Giuseppe Navone nel suo volume Viaggio nei caruggi afferma che un tempo qui era collocato un dipinto della Madonna con il Bambino risalente al XVIII Secolo che venne poi ritirato dalla Curia e al suo posto fu sistemata una copia.
Per lungo tempo, tuttavia, il tabernacolo è rimasto vuoto come lo vedete nell’immagine che segue.

Di recente ho avuto modo di passare in Piazza dietro i Forni e ho notato che nell’edicola è stata collocata un’immagine sacra che mi sembra corrispondere alla descrizione dell’originale fatta dal Navone e quindi potrebbe esserne appunto una copia.
Si nota la Madonna che tiene accanto a sé il piccolo Gesù e alle spalle di loro ci sono due angeli.

Sul cartiglio si legge una scritta in latino: Refugium Peccatorum Mater Dei Memento Mei.
Il significato è: Rifugio dei peccatori Madre di Dio ricordati di me.

Tra profumati boccioli emergono poi i visetti giocosi di piccoli cherubini.

E il cielo della Superba, denso di luce e di azzurro, così sovrasta il palazzo e la bella edicola.

Sono le tracce di un passato lontano, sono le antiche devozioni di Piazza dietro i Forni.

Campo Pisano: la Madonna con il Bambino e San Giovannino

È una bella e antica edicola nei caruggi della Superba, la trovate percorrendo la nostra Campo Pisano.
Là, sul muro di un edificio, si ammira l’edicola che ospita la statua della Madonna con il Bambino e San Giovannino.

La si nota in una di queste straordinarie prospettive genovesi composte di case, cielo e suggestioni del nostro passato.

L’immagine di questa Madonna è amorevole ed estatica e al contempo, nel mio sentire, è anche semplice, materna e umana nella sua maniera di stringere il piccolo Gesù.

E là, ai piedi di Maria, c’è il piccolo San Giovanni Battista dall’espressione lieta e giocosa, ci si mostra come un bimbetto allegro e vivace.

Narrano gli storici Remondini che sotto l’immagine c’era una scritta in latino che informava dell’avvenuto restauro agli inizi del ‘700 ad opera di certi benefattori.

Inoltre, a a fianco di questa edicola, c’era un tempo una palla di cannone conficcata nel muro e risalente agli eventi del 5 Aprile 1849: in quel periodo la città venne colpita e tormentata dai Bersaglieri del Generale La Marmora e in memoria di quei giorni si usò così collocare le palle di cannone nei muri della città.
Oggi ne rimaste alcune come scrissi tempo fa in questo post, un tempo una di esse era là, in Campo Pisano.

Risplende di luce il cielo turchese su queste vie antiche e colme di storie del nostro passato.

E dolce si posa su coloro che passano per queste vie lo sguardo dolce della Madonna con il Bambino e San Giovannino.

Piazza dei Truogoli di Santa Brigida: la Madonna con il Bambino e San Giovannino

È una bella edicola collocata nella città vecchia e così la si ammira in Piazza dei Truogoli di Santa Brigida.
Sfiorata dall’aria del mare di Genova e rischiarata dal sole che illumina questi caruggi, in questa sinfonia di colori armoniosi.

L’edicola è sita in questa piazza così caratteristica e un tempo attraversata dalle molte massaie che ai truogoli lavavano i loro panni, in quei giorni diversi dai nostri le preghiere e le voci si mescolavano al suono argentino dell’acqua limpida.

Ricca e raffinata è la decorazione della nicchia che ospita la statua oggetto di antica devozione.

È la Madonna con il Bambino e San Giovannino, la statua attualmente presente nella Piazza è un calco dell’opera originale che è invece custodita al Museo di Sant’Agostino.

E nel museo che racchiude le antiche ricchezze e le storie della Superba così si staglia la bella immagine di Maria.
La scultura risale al 1617 ed è attribuita ad uno scultore appartenente alla scuola di Leonardo Mirano o di Gio. Domenico Casella.

Questa dolcezza materna attraversa il volto di Maria.

È un’opera preziosa che come si vede non è giunta integra fino a noi ma oggi è preservata tra le mura di un magnifico museo.
Sguardi di un tempo diverso dal nostro si posarono fiduciosi su queste figure.

Ancora oggi, se passerete in questa zona dei nostri caruggi, i vostri occhi troveranno questa immagine sacra: la Madonna con il Bambino e San Giovannino nella Piazza dei Truogoli di Santa Brigida.

La Madonna con il Bambino in Vico Boccanegra

È una delle belle immagini di Maria che vigila sulla nostra Genova, così è affrescata l’immagine della Madonna con il Bambino in Vico Boccanegra, l’opera è collocata sul muro laterale di Palazzo Rosso, un tempo dimora dei Brignole Sale e oggi museo cittadino.

L’affresco è opera del talento di Giuseppe Isola che così ritrasse la giovane Maria mentre stringe a sé il piccolo Gesù.
Attorno a Lei ci sono i quattro Santi protettori di Genova e cioè San Giovanni Battista, San Giorgio, San Lorenzo e San Bernardo.
Inginocchiato in preghiera, inoltre, si nota anche Sant’Antonio da Padova.

Ricca e raffinata è la cornice che racchiude l’affresco, piccoli putti custodiscono l’immagine.

Con questa grazia, con questa tenerezza.

E si svela così, nella più tipica delle prospettive genovesi, una sontuosa edicola racchiusa tra i vetusti palazzi della città vecchia.
In questa penombra dei nostri caruggi questa è la leggiadria della Madonna con il Bambino in Vico Boccanegra.

Cose notevoli di Vico Superiore del Ferro

E vi porto ancora nei miei caruggi, in un semplice vicoletto a me caro, Vico Superiore del Ferro è davvero ricco di cose notevoli e così ve ne mostrerò alcune.
I genovesi amano scendere in questi caruggi, tra queste belle case color biscotto.

E il cielo su Vico del Ferro è sempre una magnifica magia.

Andremo insieme alla scoperta del secondo tratto di Vico Superiore del Ferro e partiremo dal punto in cui si trova la bella e sontuosa edicola: alla vostra sinistra trovate il Vico della Speranza e andando dritto imboccate appunto Vico Superiore del Ferro.

A vigilare su questi caruggi è la bella statua della Madonna del Carmine della quale ho già scritto in passato in questo post.

Proseguiamo il nostro cammino e alla nostra destra troveremo un magnifico portale.
Qui il passato e il presente sanno davvero coesistere in armonia, in questo luogo un tempo c’era un negozio e adesso troviamo invece un ristorante.

E l’antico portale testimonia la fierezza e la lontana storia di Genova.

Sguardi del passato rimangono così a guardia della via e di coloro che la attraversano.

Così accade, in Vico Superiore del Ferro.

E poi bisogna saper cogliere la sua scenografica prospettiva, nella sua parte finale il nostro vicoletto sbuca in Piazza del Ferro.

E così si apre sulla magnificenza dell’edificio che predomina su quella piazza.

Palazzi nobiliari, fasti antichi e panni stesi.

E qua, in Vico Superiore del Ferro, c’è un portone sul quale spiccano fiori delicati e il trigramma IHS che rappresenta il nome di Gesù.

In Vico Superiore del Ferro c’è una pregiata gelateria e in certe stagioni qui trovate la coda fuori e vi assicuro che ne vale proprio la pena!
Oltre a ciò che c’è, io amo ricordare anche ciò che non esiste più ma è strettamente saldo nella mia memoria.
In questo vicoletto fino a qualche anno fa c’era una splendida drogheria, era un negozio magnifico e non ne ricordavo il nome, così sfogliando il mio annuario Pagano del 1957 ho trovato la denominazione Drogheria Capurro, però non so precisamente se si chiamasse così negli anni in cui l’ho frequentata io.

E dovete sapere che era una meraviglia varcare quella soglia e trovarsi in quel negozio vasto e spazioso dove si veniva sempre accolti con cortesia e sorrisi, io andavo ad acquistare le caramelle a peso e gli ottimi confetti e c’erano quegli splendidi barattoli di vetro con il coperchio, mi ricordo ancora la signora che li versava sul piatto della bilancia.
E poi era una drogheria dove si vendevano tutte le cose per la casa e così c’erano i detersivi e le scope appese e nell’aria si sentiva un magnifico profumo di Sapone di Marsiglia e di pulito e vorrei proprio dire che quella bellezza lì non si può dimenticare, per me vale come i palazzi affrescati e come gli splendori dell’arte perché è semplicemente la bellezza della vita vera.

Così , attraversando Vico Superiore del Ferro, a volte mi viene un po’ di nostalgia ma poi mi lascio incantare dai miei amati caruggi che sono per me speciali anche lassù, guardando verso il cielo.

E sapete, per quanto si possa girare e ritornare infinite volte nello stesso luogo in alcuni casi si può finire per non smettere mai di sorprendersi e questo a me accade in Vico Superiore del Ferro dove non saprei finire di enumerare le cose magnifiche e notevoli.