Un antico portale in Via Prè

È un antico portale sito all’inizio di Via Prè, salendo lungo questa storica strada del nostro centro storico, lo troverete alla vostra sinistra.
Vetusto, consunto, vissuto come sono certi edifici che hanno veduto scorrere i secoli: c’erano quando la nostra modernità non era nemmeno immaginabile.
Al tempo delle dame e dei cavalieri, in un tempo più lento.
Sul sovrapporta si distinguono le parole in latino Ecce Agnus Dei che significano Ecco l’Agnello di Dio.
Alcune decorazioni sembrano poi abrase e consumate ma ancora si ammira il profilo fiero di uno dei custodi di questa dimora.

E altri due sono scolpiti ai lati del portone.

La pietra racchiude la storia.
In silenzio, tenace e viva, malgrado il tempo che scorre.

E così quando passate in Via Prè cercate il civico 8.

E soffermatevi ad ammirare un antico portale ancora oggi accarezzato dalla luce che filtra nei caruggi di Genova.

11 pensieri riguardo “Un antico portale in Via Prè

  1. Molto bello, fortunati i proprietari degli appartamenti ai quali resta anche il compito doveroso di sistemare il portoncino per restituirgli appieno tutta la sua maestosità. Buona giornata cara, qui finalmente è tornato il sole anche se non si sa per quanto…

    1. doveroso compito… e secondo lei un proprietario ha la capacità economica di eseguire un restauro di tal portata… ? mahh.. e poi decisamente non vi è nulla da restaurare vista la consunzione del marmo. meglio lasciarlo così e, questo sì, cercare che non degradi ancora di più. Saluti

      1. Buongiorno signor Corsi, senza voler fare polemica alcuna visto che so che la mia amica Sabina non la ama, specie su queste pagine, io mi sono riferita con chiarezza al portoncino e non al portale. Il portoncino in legno verde è di chiara competenza dei proprietari e sistemare le parti ammalorate e verniciarlo sarebbe alla portata di chiunque. Mi fermo qui e ricambio i saluti.

  2. è un vero peccato, Miss, che sia così deteriorato… portali simili, ma in pietra nera, reggono forse meglio il tempo che passa… notevole il contrasto col citofono moderno… nell’ultima foto si notano un paio di applics che forse servivano a reggere lumi, di sicuro, non a led…

  3. Una chicca per me!Come sono curioso per queste cose,e chissà come spulcerei i campanelli per entrare.Bellissimo,purtroppo mancante di primo gradino di ingresso fà pensare che dove si trovano queste insegne,anche se non recente apparteneva a qualche ordine o confraternita.Merita l’attenzione e la salvaguardia dovuta in rispetto a coloro che lo hanno edificato e non possono essere presenti per proteggerlo,anche questa è una giustizia!Un gioiello che non esiste più,rimane sempre della stessa bellezza.Grazie Dear Miss condivido con te la nostalgia autentica nonchè l’amore e il rispetto per il passato che non è solo nostro oggi. Buona giornata Miss Fletcher.Qui freddo e ancora non vedo il sole come l’ho goduto a Genova. Mauro

  4. Carissima Miss, in questa casa abitava il mio bisnonno nel 1887, e lì nacque il primo figlio, con il quale ho vissuto fino al 1968. Lo Zio Duilio raccontava storie di “vapori”, che disegnava chiedendo “…quante ciminiere vuoi?”, e cantava arie dalla Boheme a squarciagola, da buon frequentatore del loggione al Carlo Felice… Sono felice che lo abbia notato e fotografato con maestria, che bel regalo. Splendidi anche i glicini di primavera, grazie!

    Francesca

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