Camogli, un borgo di pescatori.
Alcuni ritengono che l’origine del suo nome sia Cà a muggi, case a mucchi, in quanto le abitazioni alte e strette sono addossate una sull’altra, altri dicono che l’etimologia sia Cà de mogee, casa delle mogli, lasciate sole in attesa del ritorno dei loro uomini, marinai e pescatori.
Altri ancora, infine, sostengono che sia Camulio, il Marte dei Sabini e degli Etruschi, ad aver lasciato il nome a questo splendido paese delle riviera di levante.
Quale che sia la spiegazione, Camogli è una perla, posata sulla costa del Golfo Paradiso.
Case a mucchi.
Ed è il nostro rosso, il nostro giallo ocra caldo e solare, rosa tenue e color pesca.
Ed è il nostro cielo, il cielo di Liguria terso ed intenso.
Ed è colori, allegri, vivaci ed accesi.
Ed è una chiesa, che coraggiosa sfida le onde.
E case che imperiose dominano il mare.
Ed è una finestra, con il sole che filtra attraverso i vetri.
Una finestra che sia affaccia su questo mare, dal quale non si vorrebbe distogliere lo sguardo mai.
Ed è una celebre sagra del pesce, che qui si tiene la seconda domenica di maggio, quando la primavera è in fiore.
E quanti quintali di pesciolini finiscono in quella padella, per la più deliziosa e croccante delle fritture!
Vengono da tutta Italia per assaggiare il pesce di Camogli e poi, con il loro cartoccio e con il bicchiere di vino bianco, si siedono a riva e si gustano una delle più note specialità liguri.
E poi sapete, da queste parti sono tutti buongustai!
Il buon pesce attira sempre i palati fini!
Ed è un porticciolo, dove vi porterò ancora.
E cammineremo lassù, saliremo i gradini delle scalette che separano le alte case di Camogli.
Ed è un paesaggio incantevole, caldo, accogliente e luminoso.
E sono gozzi, lucidi e coloratissimi, placidamente pigri su quelle acque.
E sono spicchi di cielo, spazzato dal vento, cielo turchino di Liguria.
E scorci di una bellezza da levare il fiato, questo è Camogli.
Le reti da pesca stese al sole, le case altissime, l’acqua salmastra, le barche.
I sassi di Camogli, l’acqua chiara e cristallina, che batte sulla riva, in una deserta giornata di primavera.
E le case, alcune arrampicate lassù, nel verde.
E altre, strette una all’altra, unite in un abbraccio che caldo si protende verso il mare.
Questa corroborante passeggiata al mare mi ha dato davvero vigore carissima Miss Fletcher. E quella chiesa seduta sulla spiaggia! Di certo lì dentro ci si può raccogliere davvero, invita alla preghiera.
Che colori, che splendide foto! La mia preferita (ma faccio seriamente fatica a scegliere) è quella con le reti da pesca a mò di cornice o anche quell’altra con la rete che filtra il paesaggio.
Grazie, è stato un piacere passare stamattina a trovarti.
Buona domenica Susanna
Grazie gioia! Foto delle reti ne ho fatte a decine, non sapevo quale scegliere…mi sa che prima o poi ne metto altre!
Feliche che ti sia piaciuta questa passeggiata in riva al mare, bacetti!
Durante le mareggiate l’acqua entra fino in casa?
Un bel paese, è da… uhm…qualche millennio che vorrei venire, poi, chissà perché si va sempre da un’altra parte.
Ecco, appunto. Che sia la volta buona, finalmente? Guarda che vi aspetto!
Oggi ho un pò da fare e starò chiusa in casa ma grazie a te ed alle tue magnifiche foto un giretto me lo sono fatto.
un bacio e buona domenica.
Buona domenica Sabri e speriamo che la prossima sia di sole!
A Camogli ho mangiato la focaccia più gustosa della mia vita! Seduta sul muretto con le dita tutte sporche di olio e la faccia in pieno sole. Cosa c’è di più bello! Buona domenica 🙂
Camogli è un paradiso in terra e la focaccia poi…
….sabbu a Camòggi dumenega a cà! Olidin, olidin, olidena…. Te la ricordi Miss? Troppo forte ‘sta canzone. Mis, io non ho parole, hai scattato delle immagini che sono degne di essere messe su un libro, un’enciclopedia su Genova. Queste foto sono mozzafiato, sei stata bravissima. Complimenti davvero e quello che hai scritto è davvero curioso. Bacioni Miss.
Ma grazie, tesoro! E certo che me la ricordo quella canzone!Che cosa è curioso? L’origine del nome forse?
Si, l’origine del nome che non conoscevo. Sapevo solo la prima. Il suo affacciarsi a strapiombo sul mare per chi non lo sapesse e la sagra dei pesci fritti. Questa mi mancava!
Ah, ecco, ora ho capito!
che belle foto!!! complimenti! soprattutto le inqudrature tra le reti…te le copierò!!! 😉 p.s. che macchina usi? (sto facendo un corso di foto ed io tendo a scattare sottoesposto 😦 ) Anche io amo Camogli..non sapevo delle diverse possibili origini del nome…interessanti…secondo me quello vero è “case a mucchi” 🙂
Ma grazie! Cara…io ho Nikon Coolpix, niente di stratosferico! Gioco un po’ con le immagini e mi diverto. Però mi piacerebbe imparare meglio, tanto!
Camogli è splendia! Un “gossip”: il micio del mio avatar è il gatto di un’amica di famiglia che abita a Camogli, il mare che si vede è proprio quello!
E infatti si nota che è un gatto di riviera, ha quel certo non so che 😉
è vero, hanno un’aria speciale! Se riesco, scannerizzo e posto una foto di un vero micio camoglino fra le reti scattata tanti anni fa… vediamo che riesco a fare!
Ecco brava, qui ci vuole proprio un gatto camoglino, attendo paziente!
Dear Miss Fletcher,
prima di guardarmi “Alice’s restaurant” devo commentare questo post, è più forte di me.
Mio nonno Giovanni, che ha navigato da New York a Singapore, si è ritirato a vivere nella “Casa del marinaio” di Camogli una volta andato in pensione.
Ho dei ricordi bellissimi di quando lo andavo a trovare e lui rubava le ortensie dal giardino perché le portassi a mia mamma, ma quello che più di tutto mi entusiasmava erano i giri in barca che facevamo insieme, quando io non facevo che chiedergli: “Ma nonno, cosa c’è da quella parte là? E da quella là?”, come se ogni giorno ci fosse un posto diverso oltre l’orizzonte.
Mi son nasciuo zeneize, cercare l’orizzonte con lo sguardo è per me un gesto tanto istintivo come cercare l’acqua quando si ha sete. E quando guardo il mare io non posso che pensare prima di tutto a mio nonno Giovanni e a Camogli.
Fabio – Zeneize since 1965. Per me, figlio di pirati, penso che sia normale.
Che bello questo commento, così ricco di sentimenti.
Anche per me cercare l’orizzonte è istintivo, mi sento persa senza il mare.
Uh, la tua firnma che spettacolo 😉
Che bella la verticalità di quella chiesa, imitata dal lampione, che contrasta la l’avanguardia del mare sulla riva distesa.
Buonanotte.
E’ bella davvero, buonanotte a te cara Denise!
Fino all’estate scorsa non conoscevo Camogli. Ci sono andata un pomeriggio di settembre e me ne sono innamorata. Dall’alto ho assistito ad un tramonto spettacolare, rosso fuoco, indimenticabile! Grazie per questo post e per le bellissime fotografie, è sempre una sorpresa passare da te
Un abbraccio
G.
Grazie carissima, Camogli è bellissima, io l’ho solo portata qui…
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Pura pura poesia… ❤
Grazie cara!
Quattro battusi,de sti tempi,stuffi de studia da giommetri, marinaimo a scheua,
e….. canne da pesca,un fiasco de vin gianco e un muggio de fugassa vegnimo a Camoggi a pesca i sagai da o mo’ do porticciolo; e dapeu in po’ ciucchi, pin de fugassa, con pochi sagai con o ns.Topolin, rivegnivimo a Zena…Cammoggi ghe l’ho delungo into cheu e comme t’ha descrivi Ti no gh’è nisciun Miss….. scusa ma t’è proprio maggica, che commoscion……!!!:)))
Pino, mi commuovo io adesso! Il tuo ricordo è una magia di sentimenti, bellissimo!
Grazie di cuore delle tue parole, tu abbraccio.
Miss!!!:))) grassie anche mi!!!
Miss, a Camogli, Adamo ed Eva non avrebbero disobbedito…
Un paradiso davvero!