Questa è una storia di Genova ed è una storia di famiglia che vi porterà a metà dell’Ottocento.
Ricorderete il mio post sulle perline della bisnonna e l’accenno al negozio di paramenti sacri dei miei antenati, oggi andremo proprio là e non mancheranno altre sorprese.
Il negozio appartiene al nonno di mia nonna paterna, il suo nome è Vincenzo Stronello e sarà lui a condurci per le strade di Genova, lungo le vie del suo quotidiano.
Vincenzo abita in Via di Fassolo.

E’ la parallela di Via Milano, anche qui ci sono cieli azzurri e panni stesi.

Gli Stronello stanno là in fondo, proprio nei pressi della Sailors’ Rest, dove un tempo si dava assistenza ai marinai.

Questa è la casa di Vincenzo, da qui lui esce ogni mattina per recarsi al suo negozio.

Pochi passi lo separano da Via Milano, ora questa è un’arteria cittadina molto trafficata, all’epoca di Vincenzo era ben diversa.
Ecco sulla destra l’edificio della Sailors’ Rest.

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
Carretti, passanti, è un giorno qualunque in questa strada della Superba.

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
Lì davanti c’è un belvedere con un’ampia terrazza e le panchine.
Vincenzo respira l’aria del suo mare, volge lo sguardo verso la Lanterna e poi riprende il suo percorso.

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
Lo attendono il lavoro e la frenesia della città, si incammina così sull’attuale Via Gramsci, ai suoi tempi questa strada si chiamava Via Carlo Alberto.
E sono certa di non sbagliare: al mio antenato non sarebbe affatto piaciuta la Sopraelevata che si snoda davanti ai palazzi!
Ecco, pure io la detesto, ci tengo a ribadirlo.

Gli edifici sono i medesimi ma Vincenzo ha un diverso orizzonte.

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
Cammina con passo svelto, tra quella folla di persone incolonnate sul marciapiede c’è anche lui, come tutti passerà sotto l’arco di Palazzo Reale che noi non abbiamo mai veduto, poi percorrerà i portici di Caricamento.

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
E certo, passando a Banchi si fermerà a parlare con qualche amico, qui si conoscono tutti, è inevitabile!

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
Il negozio è poco distante, in Campetto.

E forse vi starete chiedendo come faccia a conoscere l’indirizzo preciso.
In questa mia ricerca mi avvalgo di alcune memorie di famiglia ma anche dell’aiuto prezioso di alcune persone, devo così ringraziare Federica Terrile e Anna Galleano che lavorano presso la Camera di Commercio di Genova.
Con entusiasmo e generosità hanno compiuto delle ricerche per me e mi hanno fatto avere alcuni documenti dell’Archivio Storico della Camera di Commercio.
In questa carta si legge che Vincenzo Stronello aveva un negozio di passamanerie in Campetto al 15 Rosso.

E così eccomi qua, davanti al negozio dell’antenato!
Oggi in questi locali si vendono accessori per cellulari, naturalmente sono anche entrata e ne ho amabilmente parlato con colui che si trovava dietro al bancone.

Qui, in Campetto, per Vincenzo la concorrenza è dura.
Eh già, dovete sapere che il mio caro amico Eugenio ha trovato in un suo libro l’elenco dei passamantieri di Genova nell’anno 1857.
E ho notato che c’è il negozio del mio antenato ma poco distante c’è anche la vedova Rebora e in Soziglia c’è la bottega di Maiocchi!
Tutti lì, in pochi metri!

Genova è una città viva e il commercio ferve.

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
Immagino quel negozio: ha una bella targa dai caratteri tondeggianti, le vetrine luccicanti e gli arredi di legno scuro, all’interno c’è un grande mobile con tanti cassetti e là dentro ci sono le famose perline e le decorazioni per gli arredi sacri.

E poi che altro vende Vincenzo?
Alcuni degli articoli di quel negozio hanno compiuto un lungo viaggio nel tempo e adesso se ne stanno in una capiente scatola.
Ci sono certe spalline militari, ad esempio, Vincenzo le abbelliva con le sue passamanerie.

E i bottoni sono ancora saldamente fissati sul loro cartoncino.

Cose di un tempo lontano che mia nonna ha conservato.


Tutti questi accessori se ne stanno stipati nella bottega di Vincenzo, ci sono cordoni d’oro e d’argento.

Altri sono rossi come il corallo.

Ci sono nappe ed elementi decorativi dai molti colori.


Vincenzo Stronello, passamantiere in Campetto, aveva anche un’infinità di rocchetti di fili luminosi come questi.

Alle due estremità ci sono segnati dei numeri, questa calligrafia antica ha tutto il fascino delle cose perdute eppure ancora così presenti.


Il negozio passò poi ai discendenti, divenne così dei miei bisnonni e cambiò anche sede.
E con una punta di orgoglio vi mostro la carta intestata che proviene ancora dall’archivio Storico della Camera di Commercio.

Oro fino e seta per ricamo, forniture per stendardi e generi diversi. Poesia.
Nel 1923 il negozio si trova in Vico Inferiore di Pellicceria, a quell’epoca Vincenzo non c’era già più.

E poi ancora, in seguito la bottega sarà a fianco della Cattedrale, in Piazza di San Giovanni Vecchio, uno di quei posti dove gli incanti di Genova non smettono di stupire.

Nei caruggi, nel cuore della città.
Mia zia mi ha raccontato che l’ampia diffusione della macchina da cucire mise in difficoltà il negozio.
E’ sempre così, il progresso modifica le nostre esigenze e per alcuni è una fatica improba stare al passo con i tempi.

Per quanto ne so, il passamantiere e la sua famiglia ebbero una vita piacevole.
Con la bella stagione erano soliti andarsene in villeggiatura nella villa di Pontedecimo, una casa di campagna che io ricordo di aver visto qualche anno fa, mi riprometto di tornarci presto.
Curiosamente tra le cartoline di Eugenio ho trovato questa immagine dove si legge: Pontedecimo veduto da Villa Stronello.

Cartolina appartenente alla Collezione di Eugenio Terzo
Vincenzo seguì le consuetudini dei borghesi e degli agiati commercianti di Genova, come molti altri fece edificare per sé e per i suoi cari una tomba monumentale al Cimitero di Staglieno.
Là lui riposa, insieme a sua moglie e ad altri membri della famiglia.

Ho pensato a lungo se pubblicare la sua foto poi riflettendo mi sono detta che lui sarebbe fiero e orgoglioso di sapere che oggi si parla ancora della sua bottega.
E a pensarci bene chi altri al mondo farà mai questo pellegrinaggio sui luoghi del passato?
Ho camminato per Genova, dalla sua casa fino al suo negozio, cercando di vedere ciò che passava davanti ai suoi occhi.
Un viaggio tra le emozioni e i ricordi.
Sulle tracce di lui, Vincenzo Stronello, passamantiere in Campetto.

Con un pensiero a chi lo attendeva a casa, nell’appartamento di Fassolo, questa è sua moglie Teresa.
E a dir tutta la verità secondo me io le assomiglio.

Le vite degli uomini sono come fili che si snodano nel tempo, a volte pensiamo di non scorgerle più perché su di esse sembrano essere calate le tenebre.
Come fili che si snodano nel tempo, a volte le vite degli uomini sanno brillare come oro in quel buio che ci rende ciechi.
Ed è in quell’istante che riusciamo a vederle.
