Il principe del bosco

Lui è il principe del bosco.
Cauto, attento e sempre circospetto.
Non è mai solo, con lui c’è sempre anche il re di questi luoghi: un daino più adulto, più maestoso, molto più scuro.
Lui è il principe del bosco, questi due girano sempre insieme e li ho visti più di una volta.
Difficile fotografarli, i nobili signori dei castagni e dei noccioleti fuggono svelti tra gli alberi, regali e magnifici.
L’altro giorno nuovamente li ho incontrati.
Il re era più distante, il principe era nei pressi di un albero di mele ben visibile dalla strada e con il suo palco di corna scuoteva i rami per far cadere i frutti.
Si è voltato, ci siamo guardati.
Occhi negli occhi, per qualche istante.
E poi, insieme al re, si è girato verso gli alberi ed entrambi sono scomparsi tra i rami.
Buona vita, principe del bosco.

I daini nella luce di settembre

C’era una luce radiosa, era presto.
Silenzio, aria fresca, i prati madidi di rugiada, di mattina, qui a Fontanigorda.
E aggraziati sull’erba i daini, nella luce di settembre.

Sono rimasta in silenzio e loro non mi hanno vista e non mi hanno sentita, così ho potuto osservarli a lungo e scattare queste fotografie, le più belle che abbia mai fatto a queste splendide creature, grazie alla luce splendente del mattino.

Crescono forti i più piccini, sul capo hanno già piccole corna.

E gustano le tenere foglioline.

E condividono questo istante di assoluta bellezza.

Erano in cinque, non c’erano i daini possenti con i grandi palchi di corna ma solo questi giovani esemplari con le macchie.

Creature magnifiche, per me sono parte della componente fiabesca della natura e dell’universo che così di rado siamo capaci cogliere.

Liberi, infinitamente liberi.

Sono rimasta ad osservarli in sacro silenzio per un tempo magnifico scandito solo dalla grazia dei loro movimenti, i daini paiono leggeri come il vento.

Poi piano si sono avvicinati agli alberi.

Come in una fiaba, con questo incanto.

Svelti e rapidi, con quei balzi sull’erba sanno arrivare lontano.

Nel fitto del bosco che li nasconde e li protegge.

Dopo aver goduto del calore del sole, della freschezza dell’erba e di quei germogli per loro deliziosi da assaporare.

Sono creature meravigliose e sono grata per aver avuto il dono della loro compagnia, per questo meraviglia e questo stupore.
Sono i magnifici daini nella luce chiara di settembre.

Spiriti liberi

Sono spiriti liberi, osservano da distante celandosi tra le foglie.

Sono spiriti liberi, i daini sgranocchiano la frutta e poi corrono via tra gli alberi.

E si nascondono, nella loro fuga aggraziata e leggera.

Alcuni poi sono più diffidenti e sfuggenti.
Ecco qui una creatura maestosa, è un daino scuro che si confonde con i tronchi degli alberi, ha anche un bel palco di corna e gira spesso attorno a quel melo insieme ad un suo simile.

Sono spiriti indipendenti e avventurosi, questo piccoletto l’ho visto di mattina presto su un prato qui vicino a casa.
Orecchie tese, sguardo attento, una cauta diffidenza.
Ci siamo un po’ guardati, appena un istante.

E poi, svelto e leggiadro, anche lui è svanito tra gli alberi.

Sono spiriti liberi, osservano e scrutano e restano nel silenzio e nella quiete del loro bosco.

Le dolci creature del bosco

E come ogni estate finalmente ho incontrato le dolci creature del bosco, la loro bellezza finisce sempre per incantarmi.
Di mattina presto ecco i daini, sull’erba madida di rugiada.

Vicini uno all’altro, aggraziati e leggeri.

Al margine del bosco, nell’aria fresca del primo mattino.

Guardinghi, cauti e circospetti: in lontananza osservano timorosi la situazione.
Sono dolcissime creature e incontrarle è un’autentica emozione.

Poi ritornano, ancora vicini, a brucare la tenera erba.

Non lontano dagli alberi, sul prato, così restano i magnifici daini, dolci creature del bosco.

Una mattina d’agosto

Ci siamo visti a metà mattinata, sempre in uno dei soliti posti dove si fanno magnifici incontri.
In realtà me ne andavo in cerca degli scoiattoli, quelli sono piccoli amici che ormai vedo con cadenza quotidiana, anche se talvolta si fanno desiderare.
E così, una mattina d’agosto, tra il verde rigoglioso ecco ancora altre bellezze.

Erano due daini e se ne stavano lì a sgranocchiare qualche fogliolina deliziosa.

Cerco sempre di non far rumore, loro però sono cauti e circospetti e inesorabile giunge così il momento della diffidenza.
Stanno là, con la testa tra i rami, scrutano in lontananza.

Forse a loro batte il cuore un po’ più forte, io vorrei che non se ne andassero mai.

E vorrei rimanere un tempo infinito ad osservarli, nell’armonia e nella pace dei loro boschi.

Incontri a Fontanigorda

E così i primi giorni qui a Fontanigorda hanno già riservato piacevoli incontri.
Mi stupisco sempre, in quei pochi istanti di osservazione.
Stavano là, poco distante dalla strada, erano in due, con il muso affondato nell’erba, sgranocchiavano quelle cose lì che piacciono a loro.

Poi ad un tratto uno dei due ha alzato il muso sempre masticando e mi sono accorta che era proprio un signor daino con tanto di corna e non mi pare di averne mai fotografato uno così in precedenza!

Eh, poi è arrivato quell’istante lì, quello in cui ci si ritrova occhi negli occhi ed io a quel punto già so che il nostro incontro sta per terminare.
Questi magnifici animali sono cauti e diffidenti, se si accorgono di qualche presenza inaspettata scappano via veloci e spariscono nel fitto del bosco.
E così è accaduto anche questa volta ma la bellezza di incontrare queste creature, anche solo per un breve istante, è uno dei doni di questa valle bella e generosa.

Timidezza

Ancora un nuovo incontro: loro erano in tre.
Li ho veduti in momenti diversi della stessa giornata, sempre nel medesimo tratto di bosco.
Tra intrichi di rami e foglie, nella penombra.
I due di loro che avevano sul capo il palco di corna sono stati più svelti a scappare via, si vede che la loro maggiore età accresce la loro naturale diffidenza.
Il terzo della compagnia è stato, appena per una breve frazione di tempo, più esitante.
Quasi nascosto tra i rami ha guardato nella mia direzione e gli sono bastati pochi secondi per vedermi.
E prima di correre via, balzando veloce tra gli alberi, mi ha regalato questo sguardo.
Con questa dolcezza, con questa timidezza.

Ai margini del bosco

Ai margini del bosco si incontrano creature magnifiche e meravigliose.
A di la verità mi è capitato per tre giorni di seguito di vedere certi giovani daini, tuttavia anche loro si erano accorti di me e quindi, in quei casi, è stato proprio impossibile fare anche solo una fotografia.
Ieri pomeriggio, invece, ai margini del bosco, ho sentito appena un lieve frusciare e poi ho visto dapprima quelle due orecchie.
Eccolo, tra gli alberi!

Quindi, approfittando di questa fortunata coincidenza sono rimasta a guardare, c’erano quelle tenere foglioline da sgranocchiare e quindi il mio piccolo amico era davvero molto impegnato.

I tipi come lui, tuttavia, stanno sempre all’erta.
Basta un minimo rumore e iniziano a guardarsi attorno, guardinghi e timorosi.
Ed è bastato un attimo, il daino ha alzato il capo e ha guardato nella mia direzione, forse ci ha messo un po’ a distinguere la mia figura ma siamo rimasti per una brevissima frazione di tempo occhi negli occhi.

E poi ha fatto quell’espressione lì, come dire: sai, ora devo proprio andare.
Un balzo leggero, un altro e via, è scomparso tra i rami.
Arrivederci piccolo amico, spero di incontrarti ancora!

Occhi dolci

In questi giorni d’estate è davvero frequente fare incontri piacevoli ed io non posso che esserne contenta, basta allontanarsi appena un po’ dalle case, fare poco rumore e si riescono a scorgere daini e caprioli.
A volte scappano via velocissimi, a volte restano un attimo confusi e poi via, spariscono tra il fitto degli alberi.
L’ultimo incontro è avvenuto ieri mattina, il piccoletto è rimasto ad osservarmi con quegli occhi dolci e poi con la consueta diffidenza si è dileguato nel bosco.

Incontro sempre tipetti così: piccoli e un po’ imbranati.
Devo ancora vedere quelli con le corna, insomma lo stato maggiore dei cervidi, l’élite o le autorità se preferite, scegliete voi la definizione giusta!
Ormai so che se nel bosco si sentono rumori e versi sgraziati si tratta dei daini, ti aspetteresti che fossero leggeri come farfalle e invece proprio no, va detto!
E l’altro giorno ho visto questa bellezza qui.

Daino (1)

Era sul prato all’ombra e pasteggiava in santa pace, ad un tratto si accorto di me e con la solita ritrosia si è infilato tra gli alberi.
E prima di scomparire nel verde mi ha guardata ancora, con quei suoi grandi occhi dolci.

Daino (2)

A metà mattinata

E poi le vacanze iniziano così, con una passeggiata lungo la strada, non distante da casa.
Con calma e senza alcuna fretta, ammirando i fiori delicati, cercando le piccole fragole dolci che maturano ai margini del bosco.
E sul prato, all’improvviso, un movimento rapido e leggero.
E via, a nascondersi tra gli alberi, al sicuro.

Devo dirlo, non mi aspettavo di vedere le creature del bosco a metà mattinata in un giorno di giugno e così vicine al paese.
Erano in due ed entrambi sono rimasti a distanza di sicurezza, mi osservavano un po’ perplessi e titubanti.
E sapete, in genere attendo questi incontri con molta speranza e in questa circostanza invece è tutto capitato per caso, con mio grande stupore.

E sono rimasta ad ammirare la bellezza superba della natura, quegli occhi spalancati tra le foglie, tra gli alberi fitti di Fontanigorda.