Forse questo vicolo di Genova non è tanto conosciuto, forse ad alcuni pare un caruggio da niente.
Ci si passa davanti e si procede oltre percorrendo altri vie più frequentate, quasi nessuno sceglie questa strada per raggiungere Soziglia.
Inizia così Vico della Neve, si interseca in questo punto di Via David Chiossone.

E prima di scendere c’è sempre uno sguardo che cerca il cielo, qui lo trova in tutta la sua lucentezza.

Un chiarore inatteso fende il vicolo.

Strada dal nome suggestivo, è dedicata alla bianca visitatrice che in inverno talvolta ricopre le ardesie con la sua soffice coltre.
Come ben sapete io consulto sempre il mio prezioso Lunario del Signor Regina, l’edizione in mio possesso risale al 1882.
In quell’epoca lontana in questo vicoletto un certo signor Traxino vendeva acque gazose mentre gli stimati fratelli Ghiglione facevano affari d’oro con il commercio di neve e ghiaccio.

Il tempo scorre e le cose cambiano.
Cammino in Vico della Neve, da un appartamento risuona un ritmo da discoteca, non è la prima volta che mi capita di sentirlo in questo caruggio.
E poi immagino, penso a qualcuno che ama ballare.
La musica dance, la neve, le acque gazose.
Il tempo.

Qui, in questo caruggio, c’è un luogo particolare che da sempre attira la mia attenzione, un giorno o l’altro vorrei andar lassù, camminare in quel passaggio sospeso tra i due palazzi.
Guardare giù, guardare oltre.
Scoprire.

E trovare sui muri tracce di antichi archi.

E poi colonnine, in Vico della Neve.

Il caruggio scende curvando dolcemente.

E sai, nel centro storico ogni muro racconta una storia, anche in quei vicoli che possono sembrare proprio da nulla.

E ancora un’altra colonna.

E ancora contrasti, panni stesi, colori intensi.
E no, non ve lo so spiegare.

E non scordarti mai di alzare gli occhi altrimenti perderai le vertigini di Genova e quei disegni nel suo cielo superbo.

Quasi al termine della Via sopra un portone c’è un’edicola che certo meriterebbe cura e attenzione, ospita la Madonna della Neve ed io spero che un giorno ritrovi il candore che le sarebbe proprio.

Pochi passi vi separano da Soziglia, frequentatissima piazza cittadina.
Qui, in Vico della Neve, cadono raggi di luce effimeri che virano sui muri antichi, sopraffatti dall’ombra con la quale giocano.
La mia Genova sempre inaspettata, umile e regale, con i suoi vicoli tortuosi e ripidi dove puoi trovare un ponticello sospeso tra due case alte.

Così termina questa passeggiata, sotto l’azzurro della Superba, in quella bellezza che vedrai solo se saprai cercarla.
