Dovrete imboccare la Statale 45, a poca distanza di Genova vi attende un Presepe che davvero merita una visita.
Si trova a Traso di Bargagli, dopo aver percorso la salita che vi conduce lassù il vostro sguardo troverà l’orizzonte delle montagne.
E là, nell’oratorio accanto alla chiesa, potrete ammirare una suggestiva Natività.
Il Presepe di Traso è meccanizzato ed è interamente costruito in ardesia, tetti spioventi e casette sono fatti con questa pietra tanto cara ai liguri.
Ed oltre a ciò ha una singolare caratteristica: il borgo che costituisce lo scenario della nascita di Gesù è straordinariamente popoloso e vivace, davanti alle abitazioni si svolge così la vita di ogni giorno.
Un mondo dove ognuno ha la propria fatica, la vita ferve e sono diverse le rappresentazioni di botteghe e di antichi mestieri.
Scroscia l’acqua limpida dalla fontanella.
E i sarti cuciono con cura ed attenzione davanti al loro banco carico di stoffe.
Ecco i loro abiti in bella mostra!
Di fronte alla sua semplice dimora un uomo espone le sue ceste.
E un altro è in attesa di vendere le sue verdure.
Guizza il fuoco nel forno di Nanni, si impasta il pane e si preparano dolci e altre delizie.
Un uomo vende i suoi formaggi.
E c’è chi invece offre vasi di coccio.
Si mescola la polenta nel pentolone.
E la vita scorre attorno alla piccola chiesa contornata di muschi e rocce.
E c’è una giovane donna con le sue ochette.
E un vecchio con un cappello calcato sul capo e una pelliccia sulle spalle, c’è una grande cura dei dettagli, in particolare per quanto riguarda gli abiti.
Instancabili contadini che non temono la fatica tagliano la legna.
Una tenda scostata, una scopa appoggiata al muro, un frammento di quotidiano che si intravede.
Non manca la cava d’ardesia ed il lavoro è ininterrotto.
E poi guardate dentro a quelle casette, vedrete una cucina, la stufa e le credenze, seggioline minuscole e pentole di rame appese alle pareti, tendine leziose e utensili.
E una tavola imbandita, un cane accoccolato sul tappeto e una donna seduta.
Un mondo nel mondo, tra le casette di questo paesino immaginato che diviene reale.
Non manca lo speziale con le sue bottiglie e i suoi rimedi medicamentosi.
Scorre l’acqua, scende giù e lei è intenta a lavare i suoi panni.
E prima giorno e poi è notte, si accendono le luci nelle piccole casette.
Un riflesso accarezza i muri e i tetti di ardesia, ammantando ogni angolo di un tiepido chiarore.
Un presepe significativo, amorevolmente allestito dagli abitanti di Traso, un presepe che è anche solidarietà, le offerte lasciate dai visitatori sono destinate all’Ospedale Gaslini.
Andate a vederlo, sono certa che vi incanterà, c’è ancora tempo per poterlo fare e come potete leggere nel cartello qua sotto c’è anche la possibilità di visitarlo al di fuori degli orari previsti contattando i numeri indicati.
Vi perderete per le viuzze di questo paesino dove tutto è così semplice e così vero.
Tra quelle luci e tra quelle casette il mondo accoglie il Figlio di Dio.