Fiori in autunno

Anche l’autunno ha i suoi fiori, il clima più freddo non ci costringerà così a privarci della bellezza dei colori sui nostri balconi e nei giardini.
Così oggi vi porto con me, semplicemente sul mio terrazzo, in questa stagione qui sbocciano sempre generose e vivaci le splendide viole del pensiero.

A proposito di questi fiori meravigliosi ho imparato che non hanno necessità di molta acqua, così siate cauti con le innaffiature e i vostri vasi saranno a lungo ricchi di magnifiche viole.

Fioriscono ancora, in diversi colori, le bellissime dipladenie, io le ho bianche, rosse e rosa.

E si arrampica sul muro la superba bouganvillea.

Quest’anno poi sul terrazzo sono venute ad abitare anche queste gioiose margherite gialle che fioriscono rigogliose e sembrano non temere nulla.

Portano luce e bellezza e si dondolano al vento nutrendosi di sole.

E poi ai primi freddi ovunque trionfano gli allegri ciclamini, ne ho sempre avuti e li trovo semplicemente magnifici.

Sono questi i fiori grandi e piccini che resistono al freddo e si aprono sotto il sole tiepido dell’autunno di Genova.

Fiori e colori sul mio terrazzo

Ecco ancora i miei amici fiori, ritorno sempre a scrivere di loro perché mi mettono allegria e sono grata per tutta la bellezza che mi regalano, alcuni poi sono davvero generosi.
A preannunciare la primavera che verrà sono sempre i delicati narcisi così chiari di luce.

E anche le eleganti viole del pensiero che sono qui con me già da lungo tempo.
Vezzose, vanitose e così aggraziate, le signorine non temono il freddo.

Quest’anno sul terrazzo poi ci sono magnifici tulipani rossi.

E con mia grande gioia è tornato a fiorire uno dei ciclamini dell’anno passato, dapprima ha proposto un solo timido fiorellino e poi invece è sbocciato in tutta la sua rosea beltà.

Ho qua e là molti vasi nei quali ho piantato bulbi e semi di diverso tipo, ho così la speranza di mostrarvi presto i nuovi nati, nel frattempo seguo con trepidazione la loro crescita.
E intanto si aprono le prime profumatissime fresie.

Colori tenui, tinte pastello e cielo azzurro.

E tanti, tanti narcisi che guardano il mare e forse chiacchierano tra di loro.

E così prima di rientrare a casa dalla strada li saluto.

E tutti loro si confondono con i toni del tramonto, in queste sere di Genova, sul mio terrazzo.

Il linguaggio dei fiori nel 1924

Alcune cose del passato a volte riservano proprio delle belle sorprese, così eccomi qui a condividere con voi alcune curiosità tratte da un libricino da poco e molto consunto trovato per caso su una bancarella.
Il volumetto risale al 1924 ed è una pubblicazione omaggio della Società Anonima delle Terme di San Pellegrino, su quelle pagine chiaramente si illustrano le proprietà delle acque minerali e degli altri prodotti della società ma ci sono anche diverse altre curiosità, a esempio ho trovato molte ricette che spero di provare presto.
Oltre a ciò alcune paginette sono dedicate al linguaggio del fiori e ho così pensato che se questo linguaggio andava bene nel 1924 allora può essere perfetto anche per noi, ecco!
Così ecco qui un post profumato, colorato e a suo modo sorprendente.
Ad esempio ho scoperto che la menta significa saggezza, il mughetto ritorno al bene e i narcisi vendetta in amore.

La tuberosa è sinonimo di ebbrezza voluttuosa, la pervinca significa amicizia durevole e la viola del pensiero si usa per dire: pensa a me!

E quanta dolcezza racchiude il tenero lillà, questo fiore odoroso indica i primi moti d’amore.

Oltre al significato dei singoli fiori sul libricino si legge che un fiore offerto rovesciato ha un significato opposto al proprio.
E si dice sì sfiorando con le labbra il fiore ricevuto, si dice no strappando un petalo e buttandolo via.
A proposito poi delle rose regali riporto per intero un breve paragrafo e preciso che per bottone si intende bocciolo:

Un bottone di rosa spogliato delle spine ma non delle foglie significa: io non temo più, io spero.
Spogliato delle spine e delle foglie significa: non v’è più speranza né timore.
Una rosa sbocciata posta tra due bottoni significa segretezza.

E poi la rosa rossa indica amore ardente, quella bianca amore innocente e la rosa gialla significa invece amore infedele.

Ma le sorprese non sono finite, le generose ortensie indicano freddezza, lo avreste mai detto?

E le semplici bocche di leone sono invece sinonimo di ferocia, mai avrei potuto immaginarlo!

Ma poi ecco spuntare timide le graziose verbene che significano sincerità di affetti.

E la profumata lavanda che indica il silenzio.

Sono le tracce di un tempo distante e più romantico, una piccola curiosità scoperta sfogliando un libricino forse appartenuto a qualche affabile padrona di casa del passato che magari lo avrà tenuto da conto per poter consultare il calendario, le ricette o forse proprio il linguaggio dei fiori: e questo, come è ovvio che sia, rende il libretto ancor più prezioso.
Vi saluto così, con una semplice margherita, da sempre sinonimo di amore e bontà.

 

Aspettando la primavera

È già nell’aria questo profumo di primavera e la frizzante bellezza di una stagione nuova ed io sono impaziente e mi preparo ad accogliere il tempo dei fiori proprio come si conviene.
Qui, sul terrazzo, ancora sbocciano le viole del pensiero che mi hanno tenuto compagnia per tutto l’inverno.

Allegre, vivaci e coloratissime.

E complice un clima non troppo rigido direi che si sono trovate bene qui con me.

E con gioia vi presento alcuni nuovi arrivi, è tempo di petali setosi e variopinti.

Di nuovi boccioli, di tinte tenui e cielo azzurro.

Ed è stagione di primule delicate e allegre.

Ne ho messe in diversi vasi, siamo qui in trepidante attesa della bella primavera.

Le nuove arrivate sono piuttosto chiacchierine e rumorose, stanno sempre lì a parlottare tra di loro.

E poi ancora, bianco e rosso e certi dondolanti fiorellini.

E alcuni sono brillanti di giallo.

E poi ve l’ho detto che ho un ospite particolare?
Che cavolo ci fa un cavolo tra i fiori?
Non si sa, è un tipo taciturno, non si impiccia delle cose degli altri e sta per i cavoli suoi.

Aspettando la primavera, con questo rosso sgargiante e liscio come velluto.

Aspettando la primavera, in compagnia dei piccoli fiori semplici che donano sempre gioia e allegria.

Nuovi arrivi di settembre

Vi porto ancora sul mio terrazzo: è settembre e ci sono dei nuovi arrivi.
Allegre, coloratissime e vivaci, le viole del pensiero mi mettono proprio allegria e così ne ho prese un bel numero, adesso abitano in diverse ciottoline.

Almeno in caso di pioggia posso metterle facilmente al riparo, non vorrei mai sciupare tanta bellezza.

Radiose e regali, in questo periodo nel quale la rosa non è fiorita, sono loro le sovrane del terrazzo e non passano certo inosservate tra le altre piante.

Tra l’altro le mie nuove amiche sono curiose, ciarliere e petulanti.
Eh sì, va detto, non stanno mai zitte, ogni tanto le sento chiacchierare tra di loro!

Una in particolare è molto socievole, infatti parlotta sempre con il peperoncino e cerca di attaccar bottone anche con la maggiorana che però è un tipo riservato e tende a dar poca confidenza.

Non parliamo del basilico: quello là sta sempre per conto suo!
Loro però non se ne curano, figuriamoci.
Inutile dirvi che come tutte le signorine dell’alta società sono anche piuttosto vanitose.

E d’altra parte portano in dote una naturale eleganza, sono nate con il dono di una sfolgorante bellezza.

Ognuna con il suo abito migliore, le viole del pensiero sono sempre in gran spolvero.

E si stagliano contro il cielo chiaro, regine del terrazzo in questi giorni di settembre.