Stella Nera – Il grande domani

Cadeva un pioggia regolare, dentro un giorno che si era fatto più freddo. In breve giunsero su Via Paleocapa e si diressero verso la Torretta. I negozi, i bar erano aperti, e la gente affollava i portici dove una luce quasi mattutina rischiarava le volte, i visi e le vetrine.

È un chiarore invernale ad illuminare questo scorcio di Savona che è lo scenario della vicenda di Stella Nera – Il grande domani, terza e ultima parte della trilogia scritta da Marco Freccero.
Qui trovate la mia recensione del primo romanzo della serie intitolato Stella Nera – Le luci dell’Occidente e qui la recensione dedicata a Stella Nera – La Promessa.
La città è una delle grandi protagoniste di queste vicende e in questo scorcio del 1987 ritroviamo Davide, Filippo e Massimo, i tre amici che condividono l’esperienza dell’obiezione di coscienza e un mondo di misteri inesplicabili.
Delitti, personaggi sinistri, domande alle quali si cerca affannosamente una risposta.
E c’è un celebre dipinto del Bernini da ritrovare, questo Ecce Homo del Bernini è una di quelle cose che fanno fantasticare i protagonisti del romanzo e anche noi lettori!
Restiamo tutti in attesa che una porta si socchiuda per spalancarsi su questa bellezza da tutti così ricercata.
Dove sarà finito questo dipinto?
Verrà finalmente rinvenuto?

Si trova poi, in queste pagine, la storia di una professoressa che a questo dipinto ha dedicato anni di studio e passione scrivendo un libro che deve essere dato alle stampe.
E c’è un prete, lo zio di uno dei ragazzi, pure lui andrà a finire nei guai.
Riemergono, da un lontano passato e dai tempi della II Guerra Mondiale, le vicende di una donna tedesca e di suo fratello, riprendendo naturalmente il filo degli eventi descritti nei precedenti romanzi.
E l’intreccio, fatalmente, si complica e si arricchisce di colpi di scena.
Se leggerete la trilogia di Stella Nera ritroverete un orizzonte ligure, questi misteri tutti da scoprire e cesellati con pazienza da Marco Freccero.
È un libro sincero, credibile, coinvolgente al punto giusto e si avvale della bella scrittura di Marco Freccero: diretta, priva di fronzoli, moderna ed efficace.
Uno scrittore, a mio parere, deve conoscere bene i luoghi e i tempi che intende proporre, deve saper guardare il mondo con gli occhi dei suoi personaggi, offrendo al lettore un punto di vista inedito che sia per autentico e probabile, senza essere artefatto: nella mia opinione l’autore ha centrato appieno il bersaglio, offrendo una storia pienamente convincente.
I tre libri di Stella Nera sono adesso proposti in un volume unico e se volete immergervi in questa storia savonese vi rimando al blog di Marco Freccero, qui trovate l’articolo di presentazione e tutte le informazioni per acquistare il volume.
E seguendo le vite dei tre ragazzi in questa storia intricata e densa di sorprese vi accorgerete che questa trilogia è un inno ai valori della vita e all’importanza dell’amore, è la riscoperta dell’importanza dell’amicizia, fraterna, profonda e vera.
Ed è un richiamo a volgere lo sguardo nella giusta direzione: ce n’è sempre una, bisogna soltanto trovare la strada.

Ci sono quelli che dicono che le cose vanno da sempre in un certo modo e non si possono cambiare, e coloro che si battono per cambiarle.
Voi, da che parte volete stare?

Stella Nera – La Promessa

“Uscito dalla chiesa, Pietro attraversò Via Paleocapa e si infilò in Via Pia: diede un’occhiata veloce alle vetrine del cinema Astor dove i manifesti pubblicizzavano i prossimi film in arrivo. La percorse senza fretta, ammirando i palazzi che incombevano sulla stretta via con l’impiantito di pietre, i portali che risalivano al Medioevo. I negozi erano aperti, due vigili discendevano la via mentre il locale “Vino e Farinata” aveva la saracinesca alzata a metà. Giunse in Piazza della Maddalena, si fermò e si guardò intorno; sull’angolo di un palazzo c’era una statua della Madonna con un omino in ginocchio. Qualche anno prima era stato a Genova, ma Savona gli pareva di una pasta differente, una città con un volto che non riusciva mai a cogliere.”

Savona, 1987: una città e i suoi misteri.
Tre amici, tre ragazzi che condividono l’esperienza dell’obiezione di coscienza.
Un dipinto del Bernini scomparso da molti anni, un uomo sparito di recente senza lasciar traccia e un enigma che si dipana tra le pagine di Stella Nera – La promessa, secondo volume di una trilogia scritta da Marco Freccero, il primo romanzo della serie si intitola Stella Nera – Le Luci dell’occidente e ve lo presentai tempo fa in questo post.
Torniamo così alle vicende intricate che hanno come scenario Savona e i suoi dintorni, va detto innanzi tutto che i personaggi restano impressi con le loro caratteristiche e le loro personalità: ho letto questo secondo volume a distanza di un anno dalla prima parte e ho riconosciuto i volti e caratteri come se li avessi incontrati l’altro ieri.
Marco Freccero si avvale di una bella scrittura asciutta e coinvolgente, efficace e piacevolmente priva di inutili ridondanze, ambienta inoltre le sue storie in uno scenario che ben conosce rendendo così la vicenda credibile, autentica e appassionante.
C’è un uomo scomparso, dicevo: è quel Leonardo Perrone che dopo essersi cacciato in un grosso guaio pare davvero essere svanito nel nulla.
E c’è un dipinto che tutti cercano da molto tempo, è un’opera di una bellezza unica e straordinaria sparita nel 1943 proprio a Savona: è l’Ecce Homo del Bernini sul quale tutti fantasticano, cercando di immaginarne i dettagli.

E c’è anche una scrittrice, una professoressa in pensione, lei ha scritto un libro sull’Ecce Homo del Bernini: un libro nel libro, pagine su pagine.
Il dipinto con il suo magnifico mistero, riconduce alle cupe vicende della II Guerra Mondiale e alla cieca crudeltà di quel tempo e qui risiede, a mio parere, il filo conduttore della trilogia.
In questa scrittura che si sostiene con magnifico equilibrio, in realtà, sullo sfondo, spicca un tema universale: la lotta tra il bene e il male.
E la ricerca della comprensione dei meccanismi dell’umano sentire, pur nell’impossibilità di trovare sempre una spiegazione.
E del resto così si legge tra le pagine di questo romanzo.

“Abbiamo a che fare con la creatura più folle dell’universo. L’uomo.”

Peccato, dolore, perdono, fede: sono argomenti che di volta in volta affiorano dalle pagine del romanzo, ritornando come interrogativi che travalicano la storia per condurre a inevitabili riflessioni:

“Ma si può ammirare la bellezza, amarla. E uccidere. Non è una magia, la bellezza.”

Quel dipinto poi pare essere la chiave di volta di tutta vicenda: pensate che c’è persino una persona che lo ha veduto!
E sa anche raccontarlo, descriverlo e ammaliare i suoi ascoltatori, non sarò certo io a guastarvi la sorpresa ma sappiate che quel quadro racchiude in sé la maestà della verità.
Scorrevole, avvincente e ricco di misteri, questo secondo episodio della trilogia di Marco Freccero pare traghettarci verso un esito che non sappiamo immaginare, l’autore infatti è un maestro del colpo di scena e sa tenerci abilmente con il fiato in sospeso.
Se desiderate anche voi immergervi nelle vicende di Stella nera vi rimando al blog di Marco Freccero, qui potete trovare tutte le informazioni per poter acquistare i volumi finora pubblicati in formato digitale o cartaceo.
Quando il romanzo giungerà alla sua conclusione ritroveremo anche la traccia di Leonardo Perrone?
E il dipinto del Bernini verrà finalmente rinvenuto?
Saranno forse Davide, Filippo e Massimo, i tre ragazzi obiettori di coscienza, a svelare un intrico che pare irrisolvibile?
Non ci resta che attendere che si calmino le acque, che scenda il vento e che la linea dell’orizzonte compaia finalmente chiara e netta.

“Alle spalle del padrone di casa una grande finestra si apriva sull’Isola di Bergeggi, mentre la superficie del mare spumeggiava. Contro il vetro si sfracellavano le gocce di pioggia scaraventate da un furioso vento di scirocco.”

Stella Nera – Le luci dell’Occidente

Perché le cose non vanno mai per il verso giusto, e saltano sempre su come i grilli quando corri nei campi d’estate? Pensi che sia tutto a posto e invece in cinque minuti ti capita di tutto.”

Sono parole tratte da Stella Nera – Le Luci dell’Occidente, l’avvincente romanzo del savonese Marco Freccero, scrittore indipendente e anche autore di un interessante blog che leggo da molti anni.
Una trama che conquista, i sottili fili di una storia che si seguono con curiosità, una vicenda che si dipana nel 1987 a Savona.
E là, nella città della Torretta, la morte improvvisa di una signora tedesca suscita un certo scompiglio.
Chi è la Signora Jutta? Quali tenebrosi misteri si celano nel suo passato?
Ci sono poi tre giovani: Filippo, Massimo e Davide sono obiettori di coscienza e condividono questa scelta di vita occupandosi anche dei bambini di un doposcuola.
Sono personaggi realistici e azzeccati, delineati dal loro autore in maniera onesta e sincera, forse leggendo le loro vicende potrebbe capitarvi, come è successo a me, di riconoscere in loro ragazzi che tutti noi abbiamo incontrato proprio in quegli anni ‘80.
Sono giovani che nutrono alti ideali e sogni anche piccoli, a volte poi si perdono anche in amare disillusioni, questa del resto è anche una storia di ricerca di bellezza e verità, di amicizia e vicinanza e davvero non è difficile affezionarsi ai tre ragazzi.
Più complicata e complessa è la figura dell’attempato Leonardo Perrone, lui vive solo lì accanto alla signora Jutta e finisce che va a cacciarsi in un pasticcio bello grosso, perché le cose non vanno mai per il verso giusto, ricordate?
Qui ci sono di mezzo certi libri misteriosi, un prezioso e sconosciuto quadro del Bernini, un sacco pieno di fotografie e un passato che emerge sinistro e ancora ritorna a far paura e a terrorizzare.


E poi ancora, ecco un’altra protagonista, è la città di Savona:

“… settembre aveva fatto il suo ingresso con giornate ancora calde. Verso sera, nell’ora che precedeva il tramonto, la luce inondava le vie della città, colpiva i piani alti dei palazzi del centro ottocentesco sino a far apparire i vetri delle finestre in fiamme.”

Così si mostra Savona svelata nelle sue strade antiche, nei suoi vicoli, nei suoi chiaroscuri e nella sua quotidianità: è lo scenario perfetto di questo romanzo, è una città luminosa e accogliente, a tratti sorpresa anche in quella lenta stanchezza che talvolta caratterizza i piccoli centri.
Questo poi è anche il romanzo di un’epoca e vi riporta in molte diverse e riuscite maniere in quegli anni ‘80 e nelle sue attese, nelle sue speranze e in quelle visioni di futuro che io ricordo.
Marco Freccero è un autentico amante della scrittura e della lettura, si diletta con i buoni libri e sul suo canale Youtube presenta i suoi autori preferiti spaziando da Dickens a Graham Greene, dalla letteratura americana a quella scandinava fino al suo amato Dostoevskij.
È evidente che il suo scrivere è frutto di una personale ricerca intellettuale e si rinforza anche grazie a queste belle frequentazioni, oltre alla trama e all’intreccio del romanzo io ho apprezzato la scrittura asciutta saggiamente priva di inutili artifici barocchi e ridondanze, è originale, credibile e rispecchia appieno una realtà.
Il romanzo si legge in un soffio, ha un finale che stupisce e, come di rado mi capita, mi dispiace averlo finito, se ci fossero state altre 200 pagine me le sarei godute volentieri.
Per fortuna la storia è destinata a continuare, il romanzo è il primo di una serie, pertanto io attendo il seguito con impaziente curiosità.
Se anche voi desiderate scoprire il mondo di Stella Nera in questo post di Marco Freccero troverete le diverse possibilità per acquistarlo.
Finirete dritti in quegli anni ‘80 e vi accorgerete che quell’epoca aveva un ritmo più lento, suoni che adesso paiono nostalgie.
E troverete una certezza, in poche semplici parole: il senso di vera giustizia è luce, salvezza e speranza.
Lo sa pure Leonardo Perrone che, in fondo, forse non è poi così sprovveduto.

“Certe cose sono più forti di tutte le prigioni del mondo.”