Sua altezza l’airone cenerino

Di tutti gli incontri questo è per me uno dei più emozionanti.
Alcuni qui mi hanno detto di non aver mai visto questa splendida creatura, io invece ho veduto l’airone cenerino diverse volte e sempre mi ha regalato sensazioni di stupore e meraviglia.

L’airone cenerino vola spesso davanti alle mie finestre, non perché abbia una predilezione per me, sia chiaro.
Dovete sapere che davanti a questa casa scorre un ruscelletto gorgogliante e ricco di pesci, così l’airone segue questo corso d’acqua e va a pescare, in genere passa di mattina presto e se ne va giù, in Trebbia, dove certo trova da divertirsi.

Nel suo viaggio quotidiano verso il fiume che dona il nome a questa valle, l’airone sosta brevemente sui rami degli alberi e plana così, tra il fitto delle foglie.

Così l’ho veduto, mentre sua altezza se ne stava lassù, perso nell’azzurro.
L’airone cenerino pare un tipo solitario e schivo, infatti non l’ho mai visto in compagnia.

L’airone dal collo sottile e dal piumaggio d’argento ha un aspetto regale ed elegante, è una creatura aggraziata e leggiadra.

Vederlo librarsi tra gli alberi con le sue grandi ali è uno spettacolo di assoluta bellezza, uno stupore che emoziona.
Quel giorno è rimasto a lungo su quel ramo, guardandosi intorno e cercando il suo orizzonte.

Qualche istante tra foglie verdi e l’azzurro del cielo, prima di spiccare il volo per raggiungere la sua meta.

Un perfetto equilibrista

È stato l’ultimo stupore dell’estate in campagna, un avvistamento fugace avvenuto pochi minuti prima della mia partenza da Fontanigorda.
Poi ognuno viaggia a modo suo, taluni si librano alti nel cielo e infatti, ad un tratto, nel cielo azzurro della Val Trebbia ecco comparire un bellissimo airone cenerino.
L’ho veduto volare ad ali spiegate, leggero e lieve come è per sua natura.
Poi, con mia assoluta meraviglia, eccolo posarsi con tale indicibile grazia sulla cima di un albero.

Davvero un perfetto equilibrista, una creatura magnifica che è sempre una gioia rivedere.
È restato lassù appena per qualche istante, accomodandosi con lievità tra quei rami verdi di foglie.

E poi si alzato ancora in volo ed è andato a fermarsi su un altro albero e là io l’ho lasciato, era giunto per me il tempo di partire.
Una nuova stagione è alle porte per tutti noi e ci prepariamo ad accoglierla, passa anche tu un buon autunno, caro amico airone cenerino.

Ammirando l’airone cenerino

Ogni estate, quasi a sorpresa, ecco che si fa vedere.
Un battito d’ali, la sua figura sottile ed elegante che si staglia nel cielo di Fontanigorda: eccolo, è ancora lui, l’airone cenerino!
È un tipo solitario, gira sempre da solo, non l’ho mai visto in compagnia.
In questo caldo agosto, a differenza degli altri anni, sono riuscita a scattargli qualche foto, il bel tipetto mi è passato proprio davanti ed è andato ad accoccolarsi tra il fitto degli alberi.

E ad osservarlo con attenzione alla fin fine mi è sorto pure un dubbio.
Oh, sta a vedere che questo qui che transita in Val Trebbia è lo stesso bel tomo che vidi lo scorso inverno al Porticciolo di Nervi?
Ricordo perfettamente quella giornata, tutto attorno paperini e paperotti starnazzavano gioiosamente e lui passeggiava, sussiegoso e leggero come una ballerina di danza classica.

C’è da dire che la somiglianza tra i due soggetti è schiacciante: due gocce d’acqua!
Del resto non ci sarebbe nulla di male, pure l’airone cenerino avrà diritto di andare in vacanza e qui, nel prato vicino a casa, è sempre benvenuto.

Comunque, stavo quasi per avvicinarmi giusto per chiedere se appunto anche lui si ricordava di quel nostro incontro in quel di Nervi quando tac, ecco che di nuovo l’airone mi ha colta di sorpresa, è la sua specialità!
Ha aperto le ali e si è alzato in volo e non l’ho più visto, adesso aspetto che torni da queste parti, almeno che mi sappia dire se il prossimo inverno intende passare al Porticciolo di Nervi.