A spasso per Fontanigorda

In questa calda estate non mancano certo gli incontri piacevoli e ieri pomeriggio sono rimasta felicemente sorpresa.
Scendevo giù da una stradina qui a Fontanigorda e ad un tratto, su un prato, ecco spuntare una simpatica fagiana che se ne andava a zonzo bella beata.

E così l’ho seguita, mi pare quasi inutile specificarlo.
Piano, piano, quasi esitante, gironzolava guardandosi attorno, si vede che doveva ambientarsi.

Tra l’altro io sono anche collezionista di piume di uccello raccolte qua e là nel bosco e sui sentieri, non dimentichiamocelo!
Quindi un gentile omaggio dalla signora fagiana sarebbe stato più che gradito, ecco.
Invece, con sdegnoso sussiego, la proprietaria di cotante piume ha fatto finta di nulla e se ne è guardata bene da regalarmene una!

La signora, tra l’altro, stava pure per cacciarsi in un guaio.
Con un’insistenza a dir poco sorprendente, volendo raggiungere un certo prato, ha tentato più volte di passare attraverso una rete divisoria che aveva i buchi troppo piccoli per le sue dimensioni, infilava la testa e poi rimaneva lì mezza incastrata!
Nel frattempo io continuavo a ripeterle: cosa fai? Ma non lo vedi che non ci passi?
Che fatica, meno male che poi lo ha capito!

Ci siamo così salutate ed io ho proseguito la mia camminata.
E poco distante, su un altro prato guardate un po’ chi ho visto: un’altra fagiana!
Era in compagnia di una sua simile che appena mi ha vista si è dileguata ma sono rimasta stupitissima di tutti questi incontri in una sola giornata, si vede che anche i fagiani sentono il caldo e avranno pensato di andare a fare una passeggiata.
P.S. Mi segnala un cortese lettore che il pennuto immortalato nella seguente foto è una pernice rossa.

Per parte mia quando passerò da quelle parti farò attenzione e mi guarderò attorno: magari potrei incontrare ancora la signora fagiana che se ne va a spasso per Fontanigorda.

Tipi che si vedono nel Bisagno

Cari amici, oggi vi renderò partecipi di un mio straordinario avvistamento di qualche giorno fa.
Ero appena scesa dal 34 davanti a Staglieno e come sempre mi capita lo sguardo ha trovato il greto del Bisagno.
Subito ho notato certi colori piuttosto vivaci e sgargianti e mi sono accorta immediatamente che non poteva trattarsi di una papera, il pennuto in questione era in effetti di dimensioni piuttosto ragguardevoli.
E infatti eccolo qua il bel tomo, un vanitoso fagiano maschio con il suo vistoso piumaggio.

Ora, va detto che costui non è rimasto molto colpito dai miei entusiasmi, stava lì fermo impalato e ogni tanto dava un colpo d’ali.
Che avesse un appuntamento?
Boh, non lo so!
Di preciso non sono riuscita a smuoverlo, sebbene abbia cercato di attirare la sua attenzione.
Quindi, se per caso avete visto una tizia che nei pressi del ponte Monteverde si sbracciava dicendo a gran voce:
– E dai, muoviti! Vieni un po’ più qua! E su, spostati!
Ecco, quella ero io.
Il fagiano, con britannica flemma, è rimasto sussiegoso e impassibile.

Ora non so dirvi se sia venuto a conoscenza del fatto che io colleziono piume di uccello, in effetti un contributo lo avrei anche gradito.
Il tipetto però non si è scomposto, ogni tanto faceva un verso non proprio melodioso, diciamo che non mi stupisce che la fagiana non si sia fatta vedere, insomma!
Mi ha dato pure un’occhiata con una certa sufficienza proprio come dire:
– Chissà cosa vuole questa qua!

Io sono rimasta lì un bel po’, in attesa di qualche colpo di teatro, solo che non potevo perdere tutta la mattina a star dietro ai comodi del fagiano e l’ho così abbandonato al suo destino.
La fagiana si sarà poi fatta vedere? E chi lo sa!
Di preciso se dovessi vedere la bella coppia sarete i primi a saperlo, per adesso accontentatevi di lui e delle sue belle piume.

Un pennuto piuttosto testardo

Tra le tante cose strane che possono succedere in campagna questa lo è davvero, per quanto mi riguarda.
Va detto che sono del tutto digiuna di certe usanze e abitudini dei pennuti, mi limito solo a fotografarli quando ne ho l’occasione, questo recente incontro però mi ha lasciato a dir poco perplessa.
E’ capitato qualche giorno fa, qui a Fontanigorda.
Su e giù, tra salite e discese, guardando i tetti di tegole rosse.

Fontanigorda

E d’un tratto, a breve distanza, un improvviso tafferuglio e acuti starnazzamenti in sottofondo.
Chi è? Ehi, dove sei?
Mica tanto lontano, davanti a un pollaio vuoto.
Toh, una fagianella che se va a zonzo per il paese, fin qua è quasi tutto normale, direi.

Fagiano

Com mio grande stupore mi sono accorta che costei era impegnata in non so quale caparbia impresa e così prendeva la rincorsa a passo di carica e andava a sbattere contro la rete, delle craniate che non vi dico!
Poi, non paga, ripartiva ancor più veloce di prima e tornava ad andare a schiantarsi contro la rete.
E ancora, ancora, ancora.
Testarda e abbastanza ridicola, devo dire.
Già non mi è chiaro perché una creatura dotata di ali debba mettersi a correre, in questo caso proprio non ci ho capito niente.

Fagiano (2)

Dopo breve, stizzita e infastidita, borbottando e mugugnando si è alzata in volo e tanti saluti, è scomparsa tra gli alberi senza farsi più vedere.
E sono riuscita a fare solo questi scatti, fotografare un fagiano in corsa non è proprio una cosa semplicissima, ecco.
E naturalmente io sono andata a guardare nel pollaio, eh?
Ovvio, morivo dalla voglia di sapere per quale caspita di motivo si era così sciatata e niente, non c’è stato verso!
Ogni tanto ripasso da quelle parti, attendo che torni a svelare questo buffo mistero di campagna.

Fagiano (3)