Questa è la storia di un’avventura, un’avventura della quale in passato ho già scritto.
Lo scorso anno ebbi occasione di intervistare per ben due volte un amico, il suo nome è Marco Kanobelj, è un grande sportivo e l’estate scorsa ha partecipato a Tor des Geants, una gara di trail che si svolge lungo le due Alte vie della Val d’Aosta.
Courmayeur è il punto di partenza e di arrivo, si tratta di una gara molto dura e impegnativa, 330 km da percorrere in 150 ore.
Marco mi raccontò la sua preparazione e a gara avvenuta tornò a parlarmi delle sue impressioni, gli articoli ai quali mi riferisco li trovate qui e qui.
Marco non era solo ad affrontare questa impresa, a competere per il Tor des Géants insieme a lui c’era un amico, Cesare Lombardo, anch’egli genovese e appassionato di sport, di escursionismo e bicicletta da montagna.
E il ricordo di quei giorni è divenuto un libro, un taccuino di viaggio di un’avventura appassionante e difficile, un confronto tra l’uomo e la natura.
Sulle alte vie del Tor des Geants, viaggio al confine tra sogno e realtà, così si intitola il libro di Cesare Lombardo che vi condurrà giorno dopo giorno sul percorso del Tor del Géants, tra ostacoli e grandi fatiche.
Il libro è corredato di suggestive fotografie scattate da Marco Kanobelj, sue anche le immagini che arricchiscono questo articolo.
L’alba, il sole che sorge tra le montagne.
Un libro che si legge d’un fiato, la sfida alla natura comporta coraggio, consapevolezza e autocontrollo.
Cala il buio e cade la pioggia, sei quasi a 3000 metri, che accade se ti scordi la luce frontale nello zaino? Devi farti forza e porre rimedio al tuo errore, altrimenti potresti correre grandi rischi.
Oltre all’indubbia capacità di proporre un racconto coinvolgente, dal libro di Cesare Lombardo spicca un aspetto prezioso del suo carattere, una maniera di sentire fondamentale per poter affrontare una simile impresa, emerge sempre una costante forma di rispettosa umiltà verso la montagna e verso la potente maestosità della natura.
La lunga strada verso il Col Loson
E’ questa la consapevolezza, la capacità di saper vedere se stessi all’interno della grandezza dell’universo.
E allora una gara è sudore, fatica e sforzo ma è anche comunione con la montagna e il cielo e con il silenzio che ti circonda.
E lui Cesare, racconta che uno dei momenti più belli di questa esperienza è stato ritrovarsi attorno a un tavolo in un momento di sosta e ristoro insieme a tanti, diversi compagni d’avventura.
Voci del mondo, accomunate e affratellate dall’amore per la montagna.
E lui, Cesare, è andato al Tor Des Géants con la sua croce francescana al collo, non è un caso che dalle sue parole scaturisca amore vero per il creato e le sue meraviglie.
Giochi di nuvole verso il Col della Vecchia
In questo libro trovate entusiasmo e passione sportiva, ci sono il dolore fisico e la spossatezza, le poche ore di sonno, le incertezze e le sfide impossibili, ci sono istanti di paura e gesti di coraggio raccontati da chi li ha vissuti in prima persona, c’è la stanchezza che diviene forza nel momento in cui si supera un nuovo ostacolo.
E c’è anche un altro solido pilastro tra le righe di questo libro, una delle pietre miliari della vita di ognuno di noi, alcuni sanno coltivarlo e difenderlo ed è il miglior regalo che si possa fare a se stessi.
Giorno e notte, passo dopo passo, Cesare e Marco, insieme al Tor des Géants.
Spicca reale e sincero il senso dell’amicizia, l’attenzione nei confronti dell’altro, la capacità di condividere e di aiutarsi reciprocamente.
E allora l’avventura, compiuta insieme all’amico di sempre, ha un altro sapore, si regge anche della forza che si è in grado di donarsi reciprocamente.
Val d’Ayas
Un libro per gli amanti della montagna, un libro scritto da una persona che tiene ai valori veri, basta leggere le sue parole per comprenderlo, qui trovate il libro di Cesare Lombardo, Sulle alte vie del Tor des Geants, viaggio al confine tra sogno e realtà.
Marco Kanobelj l’anno scorso non ha completato la sua gara, ha avuto la sapienza di fermarsi di fronte a un problema fisico che gli causava certe difficoltà.
E quest’anno Marco sarà di nuovo al Tor des Géants, a lui va il mio migliore augurio per questa nuova avventura.
Cesare Lombardo è arrivato sul traguardo, lì ad aspettarlo c’era lui, il suo amico Marco.
Emozioni forti, abbracci, momenti che non si dimenticano.
E lascio a Cesare le ultime parole, ripensando al termine di questa memorabile competizione, queste sue parole descrivono pienamente chi lui sia.
Mi si chiede oggi quale sia il mio ricordo più bello del Tor des Géants. Potrei parlare di una vetta, di un passaggio notturno, di un’alba o di un tramonto. Invece, tutti i miei pensieri vanno all’immagine dei miei bambini e di mia moglie. E’ stata una sorpresa, non era affatto previsto che fossero lì.
E così, quasi per assurdo, pur al cospetto di montagne dalla bellezza commovente, il ricordo dei mio Tor è legato a una striscia d’asfalto dentro Courmayeur; ma su quella striscia d’asfalto c’era tutta la mia vita.
La conca della Valtournanche