E questa è una semplice cartolina da Camogli.
Una cartolina spedita da un’epoca distante: era il lontano 1904 e per questa ragione il testo è scritto a fronte, il retro all’epoca era riservato esclusivamente all’indirizzo del destinatario.
Il bianco e nero restituisce poi una suggestione particolare: è la nostra Camogli e la riconosciamo anche se pare sfuggirci qualcosa che appartiene proprio a quell’epoca che non abbiamo vissuto.
Il suo mistero, le sue bellezze segrete.
Camogli posata sulla costa come un gioiello, lambita dal mare di cristallo e così perfetta nei suoi colori e nelle sue sfumature.
Al tempo della cartolina la passeggiata non era ancora stata costruita e le case si affacciavano direttamente sulla spiaggia, la vera anima del borgo marinaro spiccava così con fierezza.
Le finestre aperte, i panni stessi sfiorati dal salmastro.
Una cartolina da Camogli per il “giovinetto Pier” all’epoca studente a Moncalieri, una cartolina scritta e spedita dalla sua mamma che, oltre a scrivergli parole affettuose, non mancò di fare al suo ragazzo mille raccomandazioni perché si applicasse negli studi.
Lui la strinse tra le mani, forse la mise tra le pagine di un libro pensando di racchiudervi con essa il profumo del mare e la freschezza della brezza della riviera.
Poi, per uno di quei percorsi misteriosi del destino, questa cartolina è giunta fino a me.
E io ho ammirato questo scorcio di Camogli con una sorta di stupito entusiasmo, forse proprio come fece più di cento anni fa il giovinetto Pier.