Mareggiata ottobrina

Una mareggiata potente si è abbattuta sul litorale di Genova, la forza indicibile del mare è poesia e sa sempre incantare chi osserva l’inquietudine incostante dell’abisso.
Così, a Quarto dei Mille.

Le onde di spuma bianca si inseguono rapide, sospinte dal vento.

Il mare è forza, vita che si rinnova e splendore.
Il mare è speranza, vigore, bellezza.

Nel suo eterno ritornare verso la riva per poi ritrarsi.

E frangersi, ancora, leggero e profumato del suo salmastro intenso.

A Vernazzola il mare brioso e vivace superava gli scogli.

E l’onda orlata di pizzo bianco lambiva la spiaggia con la sua carezza.

Il mare è imperioso, magnifico, potente.

Ruggisce, vibra, canta e mai si placa.

Risuona ancora, nell’azzurro, nel vento, davanti allo sguardo, accompagna i battiti del cuore.

E ancora riacquista vigore e intensità, energico e instancabile si leva frizzante in candidi spruzzi.

Onda dietro onda, nel canto infinito dell’abisso, mentre le barche di Boccadasse attendono la quiete.

Con questa bellezza che rapisce e meraviglia, nello stupore di una mareggiata ottobrina.

Ricordi felici

Sono ricordi felici del tempo d’infanzia.
La memoria segue il ritmo dell’onda e il suo suono e si ritorna ancora alla stagione spensierata della vita e tu sei lì, in posa per qualche istante mentre il vento ti scompiglia i capelli e il sole illumina il tuo sorriso.
Un legame, un sodalizio, un affetto destinato a durare.
A quell’età si costruiscono proprio quei ricordi semplici felici ai quali si ripensa poi da adulti: una corsa a perdifiato, l’emozione di un tuffo tra le onde, una confidenza segreta.
Sulla spiaggia, con complicità.

In equilibrio sulla giovinezza e sui salvagenti, in attesa di diventare grandi e di rammentare i tempi di un’estate colma di di scoperte e di nuove esperienze.
La fotografia risale a un giorno di maggio del 1917, erano tempi difficili e certamente molto complicati.
E loro erano là, sulla spiaggia, davanti alle cabine a intessere le trame delle loro vite acerbe e a costruire ricordi felici.

Ricordo di una bella estate

Il ricordo di una bella estate rimase così impresso nel bianco e nero di una fragile fotografia che ancora racchiude la lievità effimera di quella felicità.
Tutti insieme, su quella spiaggia dei giorni gioiosi.
La signora con il cappello favoloso trattiene la tesa con le dita e sorride come una diva, lei indossa un costume a righe alte con il cinturino chiaro, è radiosa ed elegante.

Con i piedini affondati nella sabbia e i loro costumini leggeri ecco qui i piccoli di casa, dietro di loro sorride affabile una raffinata signora.

La ragazza sfoggia un taglio di capelli alla moda, un filo di rossetto e un sorriso luminoso, accanto a lei c’è un giovane uomo che resta invece così serio.

Le chiome folte con la riga da una parte, l’espressione furbetta, seduto composto così sulla spiaggia.

Il tempo fugge ma, a volte, pare restare fermo, in scorci di vita che amiamo ricordare e trattenere nel cuore.

Il più piccino della compagnia ha il cappellino bianco, il costume con le bretelline e un po’ di sole negli occhi e anche una certa posa impacciata e ancora tutta la vita davanti.

È il ricordo di una bella estate e di un tempo che è svanito ma che rimase conservato come dolce memoria di un tempo felice.

Estate a Finalmarina

E poi l’estate a Finalmarina, nel luminoso ponente della Liguria.
Tutti a bagno, in una festosa baraonda estiva!
E poi sorrisi, sole negli occhi e mirabolanti imprese sportive tra le onde per i più spericolati.

Le mamme, sempre affabili e attente, sfoggiano i costumi alla moda e gli immancabili cappelli.
E i più piccini sono premurosamente tenuti per mano, la vita di spiaggia è un’avventura!

E in questa estate a Finalmarina ecco i consueti costumi scuri, i cappellini a cloche per ripararsi dal sole e i fazzoletti in testa.
In piedi, nell’acqua, magari non si sa nemmeno nuotare ma non importa, si resta a riva e quel che conta è giocare con gli spruzzi, vivere ed essere felici.

E poi una fila di salvagente bianchi, le chiacchiere e la spensieratezza del tempo dello svago.

È una piccola e semplice fotografia del passato, scattata tra le acque del Mar Ligure in un giorno lontano.
Era una bella estate a Finalmarina.

Una bella estate a Pegli

Era il tempo di una bella estate sulla spiaggia di Pegli, era un giorno da ricordare e del quale conservare una memoria dolce così impressa in una suggestiva fotografia.
Il ragazzino spavaldo guarda fisso verso il fotografo con aria di sfida, le due dame sfoggiano le loro eleganze per noi davvero insolite per una giornata in riva al mare: cappelli fastosi, accessori raffinati, tessuti di pregio.

Nulla è lasciato al caso in questo giorno di un’estate lontana.

L’accappatoio spesso, una vezzosa cuffietta di pizzo, un sorriso smagliante e un luce di felicità negli occhi.
Sa essere dolce la vita, in certi istanti preziosi.

E neppure la sgualcitura della carta può adombrare la radiosa leggiadria di questa ragazza e la sua spensieratezza.
Sa essere straordinaria la vita, proprio in quei momenti che ci sembrano quasi banali mentre li viviamo.

E per qualcuno questa è la prima di molte estati.
Bisogna imparare a parlare, a gattonare e poi a camminare, a scrivere e a nuotare e tutte le esperienze sono ancora da vivere.
Sa essere un’avventura magnifica la vita e potrebbe raccontarcelo con sapienza colei che stringe tra le braccia questo tenero frugoletto.
Lei ha le mani salde, lo sguardo fiero, accenna appena un sorriso ritroso: è saggia, infinitamente saggia, sembra di poche parole e di molta esperienza, instancabile e solerte.

La vita sa essere anche lieve, su questa spiaggia di Pegli.
Sorride allegro il giovanotto con il costume monospalla che andava di moda ai suoi tempi.
Alle spalle di lui una giovane donna che chiacchiera amabilmente con qualcuno, c’è un salvagente lasciato sui sassi e presto qualcuno lo afferrerà per sfidare le onde.

Più indietro, sotto gli ampi ombrelloni a righe, c’è una gioiosa confusione di tavolini e borsettine, sedie di legno, ombrelli parasole, cappelli di paglia, risate, nastri e voci squillanti.
Come scorre felice questa giornata sulla spiaggia di Pegli!

E là, dietro alla donna con cappello favoloso, ecco ancora un’altra bagnante che se ne sta lì ritta in piedi: ha la borsetta appesa al braccio e stringe il suo ombrellino in una mano.
Ed è tutta assorta in una conversazione e mi pare quasi di distinguere le sue parole che in parte si confondono con la musica del mare.

Questa bella immagine consegna ai nostri sguardi un istante in qualche modo memorabile per queste persone, da quel tempo loro ci osservano e sorridono con una letizia ingenua e lieve.
La fotografia fa parte di una serie che acquistai tempo fa, è un onore e una gioia custodire questi ricordi.
Era un tempo felice, era una bella estate sulla spiaggia di Pegli.

Estate 1918 ai Bagni Roma

È il tempo di una diversa estate ai Bagni Roma di Sampierdarena: è un giorno del 1918, su questa spiaggia lambita dal mare.
E sono anni complicati, la guerra deve ancora terminare e ha lasciato alle sue spalle dolore e distruzione, sono tempi di incertezza e di instabilità.
E nei giorni di quella stagione calda ecco uno sguardo che si posa su questo tratto del ponente genovese, il fotografo è un abile artista e coglie dettagli che giungono a noi come un messaggio da decifrare.
È dolce la giovinezza, sa essere spensierata, spavalda, prodiga di gioie e di lusinghe.
Il prestante bagnino ha il fascino di un divo del cinema, la ragazza accanto a lui è esile, elegante, raffinata.
È lieve la giovinezza, passa come un refolo di vento.

Appoggiata a questa barca c’è un’altra giovane donna, lei porta i capelli raccolti con cura in un fazzoletto e ha il costume scuro bordato di bianco sul quale spiccano i bottoni tondi e chiari.
E rimane così, in questa posa, con il capo leggermente reclinato, radiosa nella sua bellezza, la sua allure è davvero impareggiabile.

L’anonimo autore di questa fotografia, a mio modesto parere, ha consegnato alla posterità un’immagine straordinaria nella quale nulla è lasciato al caso: le proporzioni, le armonie, la gestualità e gli sguardi, lo scenario che fa da sfondo a questo istante così catturato.
E poi quella gioventù, quella leggiadra speranza in un futuro carico di promesse e di nuovi inizi, di orizzonti imperscrutabili da raggiungere.
In un un giorno d’estate del 1918 ai Bagni Roma.

Estate ai Bagni della Cava

E venne un’altra estate calda da trascorrere davanti al blu di Genova, ai Bagni della Cava che un tempo erano situati nella zona di Corso Aurelio Saffi in Circonvallazione a Mare.
E venne anche l’istante della fotografia, ecco il solito gruppo numeroso di grandi e piccini in posa per catturare un momento felice.
Due piccole pesti se ne stanno mezze sdraiate sui sassi, le giovani donne invece sono sedute composte e con la consueta grazia, una di loro sfoggia un bel cappello e uno sguardo sicuro e luminoso, si appoggia alla sua spalla una piccoletta che da sola, a mio parere, è già un romanzo intero.

Ci sono abili nuotatori, allegri bellimbusti e ragazzini di belle speranze come colui che se ne sta lì sfrontato con le braccia conserte e il cappellino di traverso.
La vita per lui è ancora un libro tutto da scrivere, un’avventura da immaginare.

Ai Bagni della Cava una bagnante sfoggia poi un copricapo con un fiocco grande e favoloso e guardando il viso di lei pare di intuire una certa garbata timidezza, una sorta di naturale ed impacciata ritrosia.
Accanto a lei, al centro, una giovane con il costume scuro a righe chiare, i capelli pettinati alla moda, l’asciugamano posato sul braccio e gli occhi quasi socchiusi.
Tra loro due fa capolino un ragazzetto vivace e scommetto che non vede l’ora di tuffarsi in acqua!

Che tempo felice su questa spiaggia genovese!
Una ragazza porta il fazzoletto annodato sulla testa e accenna un sorriso, attorno a lei tutti sembrano rimanere più seri, una signora posa la sua mano amorevole e materna sul bambinetto che è lì davanti a lei.

Seduti sui sassi con la magliettina, le gambe incrociate, i costumi pesanti, il sole negli occhi e sempre tutta la vita davanti.

In un giorno di un’estate lontana, ai Bagni della Cava.

Camminando nel passato di Laigueglia

Camminando nel passato di Laigueglia arriveremo su una tranquilla spiaggia dove le case paiono posate una accanto all’altra come preziosi gioielli.
E svetta, maestosa e magnifica, la bella chiesa di San Matteo.
Qui, su questa riva, gli abitanti in secoli lontani dovettero più volte affrontare gli attacchi dei minacciosi e temibili pirati.
Laigueglia, ridente località del ponente ligure, nel passato era un piccolo borgo di indomiti pescatori di pesci e di coralli e così la ammiriamo nella sua autentica semplicità.

Il tempo lascia la sua traccia e il bianco e nero si accende di colore e ci restituisce ancora questo tratto di costa, il cielo turchese e le tinte vivaci degli ombrelloni.
Laigueglia è diventata un’apprezzata località balneare che conserva ancora il suo fascino antico.

La Guida pratica ai luoghi di soggiorno e di cura d’Italia edita dal Touring Club Italiano nel 1932 decanta la lunga spiaggia sabbiosa, la semplicità del luogo e il clima favorevole dovuto alle alture che riparano Laigueglia.
Ed ecco le scalette davanti alle case, le barche sulla riva, l’onda lenta che sempre ritorna.

E il molo, l’acqua cristallina, il tempo delle vacanze in Liguria.

Le vite degli altri: quelle che si lasciano appena immaginare e che vorremmo aver veduto con i nostri occhi, in questo tempo diverso così quieto e silenzioso di Laigueglia.

Le immagini in bianco e nero sono tratte da una bella cartolina del passato che ho di recente acquistato, mi conquistano sempre questi scorci di un tempo che aveva un ritmo certo più lento ma a volte anche più faticoso.
Gli scatti del tempo presente, invece, appartengono agli amici di Genova4Tourist, come me amanti dei caruggi di Genova, della Liguria e delle sue molte bellezze e da qui li ringrazio di cuore per il cortese prestito delle loro bellissime fotografie.

La cartolina del passato, curiosamente, ha una didascalia che non corrisponde al tratto di costa che vedete, viene infatti citato lo storico Hotel Concordia che si trovava più a ponente e che fu certo scenario di fantastiche villeggiature di quelle epoche che non abbiamo vissuto.
L’albergo oggi si chiama Hotel Windsor, vive una nuova stagione di splendori e tuttora ospita coloro che scelgono questa località della Liguria per le loro vacanze.
Mentre il tempo scivola via, come le onde frizzanti del mare, sulla spiaggia di Laigueglia.

Sorrisi d’estate

Sono sorrisi d’estate, sulla spiaggia, mentre l’onda dolcemente sfiora la riva.
Sono istanti catturati nella cornice di una piccola fotografia che ci restituisce gioia e semplice spensieratezza.
Un fazzoletto annodato sulla testa, i costumi da bagno secondo lo stile del tempo, una grazia impareggiabile.

Su questa spiaggia sabbiosa, davanti alle case, seduti per terra.
Una giovane donna sta in posa con il salvagente, accanto a lei gli amici di sempre.

Una signora sfoggia un candido cappello e sorride.
Quanto stile, che raffinata eleganza per un pomeriggio sulla spiaggia!

E il sole brillava alto facendo luccicare il mare, in un tempo felice di un’estate lontana.

Così amici

È una fotografia che proviene dal passato, nostalgica memoria di un giorno felice che, per un fortunato destino, ho l’onore di custodire.
È una fotografia da poco, però ha colpito la mia attenzione per una precisa particolarità, non so quanto casuale, che la rende a mio parere unica.
E così osserviamo insieme questa immagine, nell’emozione di questo bianco e nero che ci restituisce volti e sorrisi del passato.
Sul retro della foto una mano gentile ha scritto solo una parola: amici.
Ed eccoli qua i tre sodali e protagonisti dello scatto: sono tre baldi giovani dai modi sicuri ed eleganti, sono su una spiaggia e stanno in posa davanti a una barca.
E sui loro visi si leggono allegria e complicità, i tre condividono un tratto di strada e di vita e si riparano dal sole con un bel cappello alla moda mentre rivolgono lo sguardo verso il fotografo e sorridono: amici.

Alle spalle dei tre e dietro la barca ecco poi un altro gruppetto: amici.
Sono tre bimbetti, tre piccole pesti con l’argento vivo addosso.
Ricci ribelli, mani sui fianchi, sole negli occhi: amici.
Ora, come vi dicevo, non  so quanta casualità ci sia in questo dettaglio, per il mio sentire questi due gruppi rappresentano due momenti diversi della vita e ad unire queste vite e un filo saldo: quello dell’amicizia.
Si è amici da bambini, quando si corre insieme sulla spiaggia per andare a fare i tuffi e si è amici poi da grandi, quando le aspettative cambiano e con esse anche le prospettive.
Amici, così amici fin dall’infanzia.

Sull’altro lato della fotografia si scorge invece la vita della spiaggia che scorre come sempre, alcuni bimbi osservano curiosi i grandi intenti in certi lavori.
E si legge chiaramente il nome della barca: Bruna.

È una fotografia che racconta un giorno felice e racconta i sorrisi, gli abbracci, le mani sulle spalle, la vicinanza.
Amici, così amici in un tempo distante.