Uccellini e aria di primavera

Cari amici, ormai c’è aria di primavera, sbocciano le viole e i fiori dai petali sgargianti, a breve nell’aria si spanderanno i deliziosi profumi della stagione nuova.
Nel frattempo questa è una buona occasione per aggiornarvi sui piccoli pennuti che passano a trovarmi sul terrazzo.
Il primo ad arrivare è sempre lui, il mio amico pettirosso che pare trovarsi a suo agio sul vaso delle primule.

E sapete? Ho scoperto che arrivano qui delle vere e proprie coppie!
Le cinciallegre sono certamente in due, perché al mattino le trovo spesso insieme sulla ringhiera a gorgheggiare e pare che dicano:
– Oh Miss Fletcher, ti spicci a metterci i semini della colazione? Abbiamo fame!
E infatti poi arrivano velocissimi, uno dietro l’altro!

Planano, mangiano e scappano.

E poi c’è un’altra bella coppia che gironzola da queste parti.
Ecco lui, un codirosso spazzacamino maschio.

E lei invece è la femmina.

Lui è un tipo molto dinamico e vivace, va detto.

E l’espressione di lei mi pare più che eloquente, sembra quasi dica:
– Eh Miss Fletcher, con questo qui ci vuole una pazienza…

E termino questo post così come l’ho iniziato, con il mio amico pettirosso.
Indipendente, fiero, autonomo, va e viene a suo piacimento e non so proprio dirvi se sia o meno impegnato ma di certo so che il suo cuoricino è grande come il cielo intero.

È arrivato il codirosso e… non solo!

E poi, alla fine, sul terrazzo è arrivato il codirosso!
Sì è aggiunto alla bella compagnia che ogni giorno mi viene a trovare, sono tutti piccoletti di un certo tipo, allegri e ciarlieri.
Il codirosso, con la sua codina color mattone, è arrivato in giorno freddo freddo, da curioso si è guardato un po’ intorno come dire: fammi un po’ vedere come si sta qua!

E così eccolo in posizione, pronto a sgranocchiare la granella di nocciole!


Il tipetto mi pare avere un bel caratterino, molto indipendente e spavaldo, si è fatto uno spuntino, poi ha gironzolato di qua e di là e sono certa che ormai conosca la strada per venirmi a trovare.

E le sorprese non sono finite, cari amici!
I miei piccoli ospiti vanno e vengono, alcuni planano velocissimi e volano via altrettanto rapidi, certi se la prendono più comoda.
Il primo ad arrivare è sempre il pettirosso: deve aver capito che c’è una certa concorrenza e quindi nel dubbio prende le dovute contromisure.

Poi ci sono le due cinciallegre che girano sempre insieme.

E, sorpresa delle sorprese, ieri ci sono stati alcuni nuovi arrivi.
Per prima si è palesata questa bellezza, credo di poter dire che si tratta di un’elegantissima ballerina gialla.

E poco dopo su una pianta si è posato questo morbidino qui, io non ne conosco il nome ma è sempre il benvenuto!

E insomma, l’anno nuovo mi ha riservato un piacevole cinguettante via vai davanti alla finestra, con la primavera tutti loro se ne andranno in giro verso nuovi luoghi da esplorare ma per adesso è bello aver qui questi piccoletti che passeggiano sulla ringhiera.

 

Il pettirosso e la cinciallegra

Dicembre, è tempo di nuovi ospiti sul terrazzo: è arrivata la cinciallegra!
Anche lei mia gradita ospite, naturalmente.

E il padrone di casa come l’ha presa, direte voi?

Bene, dai, è un tipo di buon carattere!
Per adesso mi pare che questi due vadano d’accordo, li ho visti questionare solo una volta nei pressi del rosmarino ma per il resto direi che non bisticciano.

Entrambi seguono poi lo stesso preciso rituale.
Innanzitutto si posano sulla ringhiera.

Oppure sul muretto.

Poi volano dietro al limone, stanno qualche istante nascosti a controllare la situazione e poi guadagnano il bordo del vaso.

La spavalderia di questi soldi di cacio è una cosa a dir poco commovente!

Quindi si lanciano a capofitto nella coppetta.

Le noci vanno sempre per la maggiore, però ho acquistato le palle di semi con il grasso e le metto qui sbriciolate per loro.

La cinciallegra è velocissima, arriva, mangia e vola via e poi ritorna.

Il pettirosso se la prende più comoda, ormai devo dire che siamo in confidenza.

E siccome questi due vengono da parecchi giorni ho anche imparato a riconoscerli dal loro canto, la cinciallegra fa una specie di inconfondibile cigolio.

E il piccolo pettirosso si distingue per la sua gioiosa allegria.
E tra l’altro vengono a cantare quando sorge il sole, chiedendo con insistenza la colazione!

Ora non so se tengano famiglia, chissà!
Vanno e vengono tutto il giorno, per la mia felicità!

E siccome si avvicinano le feste anche per loro, ho preparato una piccola sorpresa per i miei amichetti: per Natale ho comprato per loro la granella di nocciole.
È un piccolo regalino per queste creature meravigliose che mi onorano della loro presenza: un dolce soffice pettirosso che ormai è un vecchio amico.

E una vivace ed elegantissima cinciallegra che è sempre gradita ospite.

Un piccolo pettirosso sul terrazzo

È arrivato in un giorno gelido, ha fatto due passi sulla ringhiera e quindi si è avventurato vicino alla mia finestra.
E mi pare di aver capito che abbia detto una cosa del tipo:
– Oh, Miss Fletcher, ma per me non c’è niente?
E come no, in men che non si dica è stato prontamente allestito un punto di ristoro ad uso esclusivo del piccoletto che, preciso, è un gradito ospite non pagante.

Il mio amico è un tipino timido e circospetto, comprenderete che la buona riuscita delle fotografie scattate a distanza, con i vetri chiusi e le tende appena aperte, qua è sorpassata dalla disponibilità del piccoletto e dalla necessità di non disturbare durante il pranzo.
D’altra parte mettetevi nei panni anzi, per meglio dire, nelle morbide piume del pettirosso, vi piacerebbe che qualcuno vi fotografasse mentre mangiate? Ecco!

Dunque, il mio amichetto gradisce semi di zucca e noci, ha anche una vaschetta di acqua tiepida tutta per lui.

Con questo gelo mi pare che apprezzi!

Dunque ogni mattina ho un appuntamento fisso al quale non posso mancare.


Infatti c’è sempre lì il mio morbido ospite che mi aspetta!

Ed è veramente una gioia rivederlo!

Così, dal nostro terrazzo, io e il mio piccolo amico pettirosso vi mandiamo un caro saluto, raccomandandovi di prendervi cura dei tipetti teneri come lui in questa stagione fredda e difficile.

In partenza

E così è giunto il tempo di partire, domani si torna a Genova e si saluta la campagna.
E ieri mattina, per la mia felicità, ho ricevuto il gradito saluto delle creature del bosco.

L’incontro con queste dolcezze è sempre emozionante, questi sguardi sono meraviglia vera.

E cantano la grandezza del creato anche quegli uccellini che nei giorni d’estate volano attorno alla mia casa: quando apro la finestra della cucina li vedo arrivare in picchiata e poi virare all’improvviso nell’azzurro estivo.
Anche gli uccellini da qualche giorno non sono più qui, forse anche per loro è arrivato il tempo di partire.

Ed è arrivato il tempo di salutare i boschi e i loro abitanti, i magnifici daini.
Il primo a svelarsi è stato il piccoletto, ho scoperto che i cuccioli sembrano non avere paura, sarà la loro fiduciosa ingenuità.

E poi il piccolino si è voltato indietro, evidentemente non era solo.

Infatti a breve distanza c’era la sua mamma che lo ha subito raggiunto.

E tutto attorno i loro alberi nei quali rifugiarsi, protetti dai rami ricchi di foglie.

Buona vita, cari piccoli amici, grazie del vostro dolce saluto.

Ciao mia bella Fontanigorda, qui rimane sempre una parte del mio cuore, grazie della gioia e di tutte le bellezze dell’estate.

Uccellini di campagna

Sono uccellini di campagna, passerotti intrepidi che planano tra gli alberi da frutta e atterrano negli orti per trovare qualcosa da mettere nel becco.

E si alzano e volano e poi si posano ancora e restano lì a guardarsi intorno.

E poi uno di questi piccoli adorabili pennuti si è dimostrato particolarmente socievole.

E mi guardava un po’ così, con questa curiosa espressione interrogativa.

Sono uccellini di campagna, sono uccellini di Fontanigorda e se ne vanno a bere alla fontana come piace fare anche ai bambini che passano le vacanze in questo amato paesino.

E in un caldo pomeriggio di fine estate gli uccellini di campagna era là, posati sui rami, uno vicino all’altro, nell’aria tiepida del tempo di settembre.

Il prato, l’azzurro e le mele

Il prato, l’azzurro e le mele, nel tempo del caldo agosto a Fontanigorda.
E i tetti delle case, la campana che risuona nell’aria fresca, la bellezza della semplicità.

E gli alberi, i monti che circondano il mio amato paesino.

E una lucente sfumatura di celeste spicca tra il verde degli orti, è la boragine in tutto il suo splendore.

E ancora blu di altri petali e di altri fiori che nascono liberi e selvatici tra l’erba.

Cresce forte e fiero l’albero delle mele.

E i suoi rami sono carichi di frutti.

Così svettano nell’azzurro e maturano le dolci mele sotto il sole della Val Trebbia.

E in questo cielo compiono le loro evoluzioni anche certi piccoli intrepidi uccellini.

Mentre uno degli angeli che si erge solenne sulla chiesa suona così la sua musica melodiosa.

Il prato, l’azzurro, le mele.
Il campanile, le api ronzanti, le cicale.
E poi il silenzio.
L’estate, la bellezza e l’armonia, a Fontanigorda.

I piccoli pescatori della Foce

Loro sono i piccoli pescatori della Foce, se ne stanno là, davanti all’azzurro, mentre i signori del mare si lbrano sull’acqua salmastra e mentre le vele lente trovano il loro destino.

I piccoli pescatori si tengono saldi sulle loro zampette.

E di tanto in tanto uno di loro vola verso levante e magari su posa sul ramo di qualche albero.

I piccoletti, sulla barca, dondolano al ritmo della vita.

Mentre il cormorano si leva in volo sul mare, oltre la scogliera.

E il piccolo pescatore resta ad osservare, scruta lontano, verso l’orizzonte.

Davanti a questo blu, in un pomeriggio quieto di Genova.

Il profumo del mare

Il profumo del mare, in questa stagione incerta, sa essere più intenso e forte.
Intriso di salmastro, inquieto come l’acqua che pare più densa, scuro come la tempesta che arriverà.
E così il profumo del mare ti sembra come quello che respirano i pescatori nei loro viaggi sulle onde, quando le reti scendono nell’acqua.
Il profumo del mare è agitato come quel vento che smuove la bandiera con la croce di San Giorgio.

La luce cade, vira e crea magici riflessi.

Le barche dondolano dolcemente sull’acqua d’autunno.

E il colore del mare assume toni d’argento e metallo.

Il profumo del mare può essere il preludio di un lungo viaggio, un promessa che presto sarà mantenuta.

Il profumo del mare poi si mescola alla vaghezza delle nuvole.
Erano lassù a imperlare il cielo sulle colline, mentre osservavo la grande scritta che ora si trova al Porto Antico.
Poco dopo, con mia grande sorpresa e con loro grande divertimento, ho visto due bimbette di pochi anni passare felici tra quelle lettere più grandi di loro, affacciarsi ridendo tra una vocale e una consonante.
E tutto attorno spirava il profumo del mare.

E ne godevano anche certi piccoletti che svolazzavano di qua e di là, uno si trascinava dietro una grossa briciola di pane e se la beccava con gusto.

Ed è sempre una gioia ritrovare i miei amici del Porto Antico e apprezzare la tenacia della vita.

Là dove si ascolta il sussurro del vento, là dove si sente il profumo del mare.

Ritornando a casa

Sono pronta a partire, domani si ritorna a Genova.
Ho salutato gli amici, le creature del bosco, i prati e gli alberi, i fiori e i gatti.
Qui a Fontanigorda sto in un sottotetto e sopra di me abitano certi uccellini, hanno il nido qua sopra, sono dei vicini simpatici e allegri.
Quando tornano a casa arrivano in picchiata verso il tetto e se per caso mi trovano affacciata alla finestra della cucina virano rapidi e volano distanti.

E così quando li vedo arrivare ho la buona abitudine di chiudere la finestra della cucina per permettere ai miei piccoli amici di tornare al loro nido.
Ho scattato queste fotografie ai primi di luglio, nel cuore dell’estate, ero appena arrivata qui.
E ora, come i piccoli pennuti anch’io torno a casa.

Saluto questo luogo del mio cuore, questo panorama, questi monti e questi alberi, l’airone superbo e i dolci daini, le farfalle, le api ronzanti e i gli uccellini.
Saluto te, mia sempre amata Fontanigorda.