È una giovane donna, tre volte madre per quanto riusciamo ad intuire dalla fotografia in cui lei è ritratta con la sua prole in erba.
È una giovane donna e mi colpisce per la sua disarmante sobrietà: è limpida, semplice, di certo non si risparmia e si prende cura della sua famiglia con amorevole impegno.
E si è così messa in posa davanti a Erminio Zanollo nello studio di Via Fieschi e il bravo fotografo ha posato il suo sguardo su di lei e sui suoi affetti più cari.
La bambina di mezzo se ne sta composta sulla seggiolina con le manine appoggiate sui braccioli, ha i ricciolini un po’ ribelli, gli occhi grandi e l’espressione intimidita.
Sorelle, sorelle con lo stesso abitino fatto con la stessa stoffa.
La maggiore pare essere un po’ più contenta di questo gioco di fare la fotografia e se ne sta lì in piedi, accanto alla mamma, con la riga da una parte e un sorrisino tenero.
E con gli stivaletti con i bottoncini, è stata vestita con amorosa attenzione.
E poi ecco una cuffietta vezzosa e il candido sangallo e questo stupore ingenuo mentre le mani della mamma proteggono e tengono al sicuro.
Così è giunta a noi questa fotografia che conservo accanto ad altre.
È l’immagine della pazienza e della cura, dell’affetto e della dedizione, è il ricordo di lei: una dolce mammina.