Non è così frequente per me viaggiare in treno e quando mi capita divento una passeggera distratta.
Chiacchiero e ascolto la musica, sul treno invece non riesco mai a leggere, troppi altri dettagli attirano la mia attenzione.
Mi piace viaggiare possibilmente seduta vicino al finestrino e amo guardare il panorama, anche se lo conosco bene e anche se l’ho visto ormai centinaia di volte.
E quando il treno passa vicino alle case si scorgono finestre, terrazzi, vita, frammenti di istanti che svaniscono.
Viaggiare in Liguria, tuttavia, regala molto spesso lo spettacolo del mare perché i binari sono là, davanti all’azzurro placido e calmo.
E ci sono anche le panchine della stazione di Nervi, a volte certe attese diventano poesie.
E lo stesso vale per certi viaggi, a dire il vero è anche raro che mi ricordi di fotografare il panorama, sembrerà strano ma è così: ve l’ho detto, in questi casi sono troppo impegnata a guardare.
Il tempo di un breve tragitto, le case, i giardini, gli ulivi, la costa.
Binari.
Alberi, mare.
L’orizzonte che fugge, rapido.
Le parole degli altri viaggiatori, a volte sussurri incomprensibili sovrastati dal rumore del treno.
La luce, l’aria intrisa di azzurro.
Binari.
E tetti, case di riviera e abitazioni di coloro che ogni mattina vedono le onde e gli scogli.
Binari.
Sospiri, mete da raggiungere, destini.
Dopo una galleria, dopo una curva, laggiù, solo per te.
E case colorate di Camogli, profumo di Mediterraneo, bellezza rara della mia terra e sole che abbaglia, un gabbiano in volo e la linea dell’orizzonte.
E mare e tempo chiari e questi binari di Liguria.
Dai finestrini dei treni si sogna sempre un po’ di più… quando da piccola partivo per le vacanze, sempre in treno, era un’avventura già il viaggio e stavo incollata al finestrino tutto il tempo. Baci cara e buona giornata
Ecco, anche io son così, poi appunto il treno non lo prendo così spesso, magari se i viaggi fossero quotidiani sarebbe diverso.
Un bacione a te Viv, grazie!
Quant’è vero quello che hai scritto, carissima Miss Fletcher. Ancora ho negli occhi le splendide vedute dal treno della vostra costa, in un viaggio diretta a Torino, tanti anni fa!
Un abbraccio Susanna
Ah, felice che tu le abbia apprezzate, mia cara amica. Un bacione Susa, smack!
Miss, il binario triste e solitario che cantava Claudio Villa, non doveva essere ligure…
Infatti, direi di no! Grazie Sergio, a presto.
Abbiamo gli stessi pensieri sul treno.
Anche io non mi stanco mai di guardare, nemmeno quando lo prendevo tutti i giorni e ormai avevamo appuntamento con le signore che aprivano le finestre e mettevano a prendere aria le lenzuola.
Ciao
Ecco, vedi!
“e anche il treno da Torino è un treno di pianura
però dovrà arrivare
però dovrà arrivare
in questi posti davanti al mare
con questi cieli sopra il mare
fin da Pavia si pensa al mare
fin da Alessandria si sente il mare
dietro un curva improvvisamente
il mare”(I Fossati)
…..e si!
E sì, è come canta Ivano!
A me sovviene l’ incontro di Guccini ….”e pensavo dondolato dal vagone “cara amica il tempo prende il tempo dà…
Noi corriamo sempre in una direzione, ma qual sia e che senso abbia chi lo sa…
Restano I sogni senza tempo, le impressioni di un momento,
Le luci nel buio di case intraviste da un treno:
la Liguria sa sempre offrire scorci incantevoli, ce la invidiano in molti. 😉
Hai ragione, carissimo! Buona giornata a te.
E quando i binari corrono a precipizio sugli scogli? Chi non è abituato si spaventa un po’. Ma aspettare il treno su quella panchina è una sensazione indescrivibile. Non si aspetta, si vive l’attimo
Vero, hai ragione!
cara, qui mi tocchi il cuore
Cara, lo immagino!