Seguendo la luce in Via dei Giustiniani

In quei caruggi antichi che piacciono a me accadono, a volte, straordinari ed effimeri prodigi.
E così, in certe ore del mattino, la luce radiosa e smagliante sa insinuarsi danzando in Via dei Giustiniani.
E rischiara le pietre, le finestre, attraversa l’archivolto, accarezza i contorni delle case.

Luce splendente, brillante e fugace si lascia accogliere nello spazio vuoto di un’edicola sacra.

E voltandosi, poi, la si osserva proseguire ancora il suo viaggio tra queste case alte dei caruggi per perdersi laggiù, rifuggendo caparbia l’ombra.

La luce è vibrante vitalità, improvvisa e fugace sa svelare bellezze armoniose per farle risaltare, come una benedizione lambisce luoghi spesso avvolti nell’abbraccio dell’ombra.

E si incede, come sospesi in questo chiarore.

Così amo sempre ritornare in questi vicoli antichi.
Così, fragile e potente, vira la luce e tutto rischiara in Via dei Giustiniani.

Via dei Giustiniani: l’edicola di Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti

Vi porto ancora con me nel cuore antico di Genova, in Via dei Giustiniani all’angolo con Via Chiabrera, dove si può ammirare una bella edicola che ospita un’armoniosa immagine di Maria.
La scultura risalente al XVII Secolo è stata restaurata negli anni ‘90 e così si staglia, nella fugace e improvvisa luce che a volte attraversa i caruggi.

Questa è l’immagine di Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti, il titolo si leggeva su un’iscrizione ormai scomparsa, ugualmente non vi è più traccia di un’altra epigrafe nella quale si leggeva del soccorso fornito dalla Madonna durante un’epidemia di colera.

La figura di Maria è così racchiusa in una bella cornice finemente lavorata.

Vi si distingue anche il monogramma di Lei.

E nella parte superiore si trovano certi piccoli dolcissimi putti.

La bella edicola è così collocata tra le case vetuste della città vecchia, tra le finestre che si affacciano su quei caruggi un tempo percorsi anche dal popolo devoto che alzava lo sguardo verso questa Madonna affidando a Lei dubbi, speranze e incertezze, chiedendo il suo aiuto per una tremenda malattia e il suo soccorso nelle difficoltà della vita.

Là, sotto il cielo chiaro di Genova ancora si ammira questa immagine sacra.

Un velo ricopre il capo di Maria, Lei tiene le mani incrociate sul petto e le palpebre socchiuse, un amorevole sorriso illumina il suo volto, così ancora resta in Via dei Giustiniani l’immagine di Nostra Signora Consolatrice degli Afflitti.

Panni stesi d’inverno

I panni stesi d’inverno sono colorati come nelle altre stagioni, ravvivano i caruggi e regalano allegria a coloro che come me amano le sfumature e i contrasti.
E così attendi il sole, una giornata tersa e la luce catturerà questa bellezza per te.
In Piazza delle Lavandaie, dove un tempo dai truogoli si spandeva odoroso il profumo del sapone.

E più oltre, dove il vento attorciglia il bucato sulle corde.

Azzurro, bianco, tende, salita.
Voci di caruggi, vita, semplicemente.

E un bagliore di giallo e di arancio, denso della luce che fende i caruggi.

Poi sali e scendi, su e giù, sempre in quei vicoli che piacciono a me, ritrovo sempre un arcobaleno di colori e scalette e ocra in Salita della Seta.

E un’edicola, un Piazza Santa Croce, arrivo laggiù e mi siedo un po’ sulla panchina, immagino che lo facciate anche voi!

C’è più bellezza nelle cose semplici e la ritrovi quando la vita di ogni giorno palpita in luoghi dalla lunga storia.
E pare strano, eppure a volte certe tovaglie o certi accessori sembrano perfetti per stare davanti a certe finestre di pietre antiche e contro muri di mattoni.

E a volte, ancora, è rosso su rosso, con toni di bianco candido e verde brillante.

E poi io lo so che devo sempre andare dalle parti di San Bernardo, certi luoghi non mi deludono mai.

E puoi vedere persiane, antichi stemmi, pietra nera e pianticelle.
Sono le cose di caruggi che piacciono a me, in qualsiasi stagione.

Gli splendori di Palazzo Giustiniani

Dovrai andare là, nel cuore della città vecchia, dove i Giustiniani avevano le loro case.
Una strada e una piazza portano il nome di questa nobile famiglia e questo edificio appartenne a uno dei suoi membri, questa è la dimora di Marc’Antonio Giustiniani,  per suo volere verso la fine del ‘600 il palazzo subì diverse modifiche.
Un edificio annoverato tra i Rolli di Genova ovvero quegli elenchi che comprendevano palazzi privati di una certa importanza che erano a disposizione della Repubblica, vi si ospitavano personaggi di rilievo e capi di stato.

Palazzo Giustiniani

Splendori di Genova e restauri che rendono giustizia a certe bellezze.

Palazzo Giustiniani (4)

Palazzo Giustiniani (3)

E troverai  il portone chiuso, attendi con pazienza che qualcuno ti consenta di entrare nell’atrio, non potrai mai dire di conoscere Genova se non hai veduto la magnificenza dei suoi palazzi.

Palazzo Giustiniani (3)

Marmi, colonne e pietra nera, rivive imperioso il fasto del passato.

Palazzo Giustiniani (5)

Un ninfeo, qui un tempo sgorgava generosa l’acqua.

Palazzo Giustiniani (6)

Alla base c’è un fregio di marmo, misteriosa Genova, certe pietre ancora sussurrano di certe sue grandezze.

Palazzo Giustiniani (7)

Qui, nell’atrio del palazzo, vegliano sui visitatori i busti degli eminenti rappresentanti della famiglia Giustiniani.

Palazzo Giustiniani (9)

Palazzo Giustiniani (8)

Uno di essi era un cardinale.

Palazzo Giustiniani (9a)

E c’è una lapide sulla quale è effigiato il santo caro a tutti i genovesi, il nostro San Giorgio, immortalato come sempre mentre uccide il drago.

Palazzo Giustiniani (11)

Ancora un altro ninfeo e atmosfere marine, la parte superiore ha l’armonia di una conchiglia.

Palazzo Giustiniani (12)

Meraviglie che puoi vedere nella città vecchia, nel cuore antico di Genova.

Palazzo Giustiniani (13)

L’orgoglio e il senso di appartenenza, una lapide ricorda ancora i proprietari di questa dimora.

Palazzo Giustiniani (14)

E poi sali, sali su per le scale, queste colonne e questi scalini sono la testimonianza di ciò che è stato e rappresentano tutto ciò che dovremmo difendere e valorizzare.

Palazzo Giustiniani (15)

Sali, c’è sempre una ragione per meravigliarsi.

Palazzo Giustiniani (16)

Sali, io sono andata fin lassù, su quel magnifico terrazzo dal quale ho veduto quella magia di tetti che già vi ho mostrato in questo articolo.

Tetti (2)

Sali, non sai mai quanta bellezza potrai trovare soltanto salendo le scale e affacciandoti dalle finestre.
Tra luce e ombra, si intravede l’edificio antistante.

Palazzo Giustiniani (17)

E poi guarda, guarda fuori.
C’è la città viva, il suo presente e il suo passato si sfiorano e convivono in perfetta armonia.

Palazzo Giustiniani (18)

E se nessuno te lo ha mai raccontato forse non sai che sul muro del Palazzo di Marc’Antonio Giustiniani c’è un antico leone, lo portarono i genovesi da Trieste come bottino di guerra a seguito della battaglia di Chioggia, nel lontano 1380.

Palazzo Giustiniani (19)

Quando sei in questa piazza, guarda in su e vedrai il leone che fu strappato ai nemici.

Palazzo Giustiniani (20)

Marmo silenzioso che racconta la nostra storia.

Palazzo Giustiniani (21)

Vertigine di scale, di bellezza e di simmetrie.

Palazzo Giustiniani (22)

Quando sei nel centro storico, entra nei palazzi, sali i gradini alti, guarda fuori dalle finestre, c’è una città nascosta che ha una luce vivida e calda, è la luce della sua grandezza.

Palazzo Giustiniani (23)

Risplende qui, su queste fattezze acerbe scolpite nel marmo.

Palazzo Giustiniani (24)

Oltre il portone sul quale è affisso orgoglioso lo stemma della famiglia Giustiniani.

Palazzo Giustiniani (25)

Sopra i tetti, in cima a Palazzo Giustiniani

Giugno porta il sole e a me porta cose belle.
Pochi giorni fa mi è giunto inatteso uno splendido invito da una lettrice silenziosa.
Lei abita in uno dei palazzi più belli della città vecchia, una dimora annoverata tra i Rolli di Genova.
E il messaggio che mi ha fatto avere è questo: quando vuoi salire all’ultimo piano di Palazzo Giustiniani, fai un fischio!
E vi pare che me lo faccia ripetere due volte? Se mi dite così sappiate che in un battibaleno mi trovate con il ditino sul citofono!
Ed eccolo il fastoso palazzo perfettamente restaurato, è un vero gioiello.

Palazzo Giustiniani

Salgo in questo magnifico appartamento che si affaccia sulla Superba.
E sul tetto c’è un terrazzo, la porta si apre e davanti agli occhi hai gli splendori di Genova.
Ecco la Cattedrale di San Lorenzo, la Torre Grimaldina e la suggestiva Torre dei Maruffo.

Tetti (2)

Da lassù, dall’antica Torre che svetta sul nostro Canneto avevo veduto questo terrazzo, lo notate sulla destra nell’immagine sottostante.

Tetti

E ormai lo sapete, nei caruggi della mia Zena basta spostarsi di pochi metri e avrete nuove prospettive sulla città dei tetti.
Colori d’estate, panni stesi e la parte alta di Via dei Giustiniani.

Tetti (3)

Fiori e la città sullo sfondo.

Tetti (4)

Spiovenze, ringhiere e ardesie.

Tetti (5)

Laggiù, in lontananza, la Basilica di Carignano e davanti il Campanile di Sant’Agostino.
E’ misteriosa e affascinante la città dei tetti, si svela piano ai tuoi occhi e ti lascia scoprire ciò che non hai veduto mai.
Guarda, c’è un minuscolo terrazzino, con vasi di piante, sedie e tavolino.

Tetti (5a)

Guarda, è tutto un incanto di finestrelle e persiane.

Tetti (6)

Guarda, si vedono la chiesa del Gesù e il suo campanile.

Tetti (7)

Lassù c’è un terrazzino sospeso tra le nuvole e l’azzurro.

Tetti (8)

E ancora un altro, guarda!
E’ la poesia di Genova che puoi ascoltare solo se sali in alto, sopra i tetti.

Tetti (9)

E guarda ancora, quegli abbaini dipinti di giallo sono un romanzo tutto da scrivere.

Tetti (10)

Una coperta rossa spicca allegra, là dietro ecco le alture sinuose, come sempre ho cercato la mia casa!

Tetti (11)

Un intrico di tegole e tetti e un’insolita prospettiva della Cattedrale.

Tetti (12)

E ancora altri vasi, altre ringhiere, comignoli e archetti, una sinfonia di grigio di una perfezione assoluta.

Tetti (13)

E poi voltati verso il mare.
Vedrai la Lanterna e la cupola della Chiesa di San Giorgio.

Tetti (14)
E poi guarda ancora, ecco il campanile della Chiesa dedicata a questo santo tanto caro ai genovesi.

Tetti (15)

E poi di nuovo ardesie, bellezze e stupori.

Tetti (16)

Guarda e pensa.
Pensa all’attesa del nuovo giorno, al temporale e ai lampi, al vento furioso e al tramonto che infuoca l’orizzonte.
E tu sei lì, sul terrazzo oppure affacciato ad una di quelle finestre.

Tetti (17)

Guarda, guarda ancora.
Tettoie di canne, foglie verdi e vivide, scalette, balaustre e ancora terrazzini.

Tetti (18)

Sono infinitamente grata a colei che mi ha invitato nella sua casa, mi ha regalato vedute rare e preziose sulla mia città.
E poi quando sei qui, guarda giù!
Oh, le vertigini!
Per un attimo ho temuto che mi cadesse la digitale in Piazza dei Giustiniani!Piazza dei Giustiniani

Io questa Piazza in genere la guardo così.

Piazza dei Giustiniani (2)

E poi un giorno invece l’ho vista da lassù.

Via dei Giustiniani

E puoi capire quanto siano alti certo caruggi della Superba solo ammirandoli dall’alto, questa è la prospettiva su Via dei Giustiniani.

Via dei Giustiniani (4)

Lasciando quell’appartamento ho voluto fare le scale a piedi.
Sì, sì, c’è l’ascensore ma per carità, in certi casi conviene scendere gradino dopo gradino.
Non si sa mai, potresti trovare una finestra che si apre sui tetti dei vicoli di Genova.

Tetti (19)

E affacciati, c’è tutta la magia della città vecchia.

Tetti (20)

E così Genova, con la sua bellezza antica e misteriosa che non smetti mai di scoprire, così la vedi da Palazzo Giustiniani, da un terrazzo sopra le ardesie.

Tetti (21)

Alla finestra in Via dei Giustiniani

Camminando nei caruggi, mentre mi avvicino a un luogo che mai avrei pensato di visitare, molto presto vi mostrerò certe immagini che vi lasceranno affascinati.
Luce, ombra, contrasti.

Vicoli

Se puoi, a Genova, cerca un vicolo e una finestra dalla quale affacciarti.
E poi guarda.

Via dei Giustiniani

E intanto il sole batte, su Vico di Santa Rosa c’è uno squarcio di splendore che durerà poco, devi cogliere l’attimo, in questi luoghi.
E devi esserci mentre tutto questo accade.

Vico della Rosa

E poi?
Io lo dico sempre e non mi stancherò mai di ripeterlo, apri una finestra e guarda fuori.
Là c’è qualcosa che attende solo di sorprenderti.
E vedete? C’è qualcuno che lo ha capito!

Via dei Giustiniani (5)

Se sei curioso, se hai in te il desiderio di scoprire tutti  i misteri belli nascosti nella penombra e nelle altezze della Superba, guarda!

Via dei Giustiniani (3)

Alla finestra, in Via dei Giustiniani, da qualsiasi parte volterai lo sguardo Genova sarà lì, con i suoi stupori e le sue meraviglie.
Ed io non sono la sola a saperlo.

Via dei Giustiniani (4)

Luce di caruggi

A volte le giornate iniziano con la pioggia e il cielo grigio e poi tutto cambia.
Pomeriggio, cielo azzurro e caruggi.
Ieri.
Scendo in Piazza delle Erbe e tutto ha i già i colori dell’estate.
E tavoli all’aperto, gelati alla crema e ai frutti di bosco, chiacchiere e relax.

Piazza delle Erbe

E la luce è chiara e potente, batte sui vetri.
La luce nei vicoli compie sempre queste magie, vedi le persiane riflesse dietro ai vasetti.

Finestra

Scendo, scendo ancora e arrivo in Piazza Ferretto, c’è uno squarcio di sole che illumina proprio la facciata del palazzo.

Piazza Feretto

Giù, giù per Via dei Giustiniani che è sempre generosa di ombra.
E lo so già, troverò altri vetri e altri riflessi.

Via dei Giustiniani

Poi se ti fermi e osservi scoprirai che Genova è tutta un’armonia di linee, in queste giornate ne riconosci ancor di più i contorni.
Guarda.

Piazza Giustiniani

E ancora mi fermo proprio lì, davanti a Palazzo Giustiniani.
Alzo gli occhi e su quelle finestre c’è tutto il cielo dei caruggi di Genova, tutto l’azzurro, tutta l’aria fresca che spira dal mare in un pomeriggio di primavera.

Palazzo Giustiniani (2)

E altre finestre, piante sui terrazzini, luce imperiosa e vincitrice.

Palazzo Giustiniani (3)

E tetti, persiane e una piccola corda carica di panni stesi.

Palazzo Giustiniani

E poi ancora, guarda!
Sono gli incanti dei vicoli, non li vedrai in nessun altro luogo.
L’edicola della Madonna, due piantine sul davanzale, le farfalline appese e riflessi, ancora riflessi.

Via dei Giustiniani (2)

C’era tanta bellezza ieri, a Genova, in queste strade che amo così tanto.
L’ho portata qui, per voi.
E c’era tanto azzurro, azzurro acceso, travolgente e vitale.
Lassù, dove Canneto il Lungo si incrocia con Canneto il Curto.
Guarda.

Canneto il Lungo

Finestre dipinte, una curiosa eredità del passato

Se girate per le strade della città vecchia vi capiterà spesso di vedere finestre dipinte a imitazione di quelle realmente esistenti.
Non dovrete cercarle a lungo, vi basterà alzare lo sguardo, ad esempio in Via Gramsci.

Via Gramsci (2)

E a breve distanza, ancora finestre vere e finestre immaginarie.

Via Gramsci (3)

Ed eccole disegnate in Via del Campo.

Via del Campo

E poi sulla riviera, a Santa Margherita Ligure, balaustre e persiane tracciate da un’abile mano d’artista.

Santa Margherita Ligure

Questa consuetudine di dipingere finte finestre trae le sue origini dal nostro passato e per spiegarla bisogna andare al tempo della Repubblica Ligure.
E dunque, è l’anno 1798 e il governo si trova a dover affrontare una spinosa questione: rimpinguare le casse della Repubblica.
E così con una brillante quanto discutibile iniziativa si decide di ricorrere al mezzo più scontato: una nuova tassa che colpisce la proprietà, la tassa sulle finestre.
E la logica del calcolo è facilmente intuibile: i più ricchi possiedono fastose dimore e lussuosi palazzi con numerose finestre, per ognuna si dovrà corrispondere una certa cifra.
Come scrive lo storico Antonino Ronco, lo sgradito balzello viene enfaticamente chiamato “sussidio patriottico sulle finestre”, come al solito in qualche modo si cerca di indorare la pillola!
L’odiata tassa segue una schema preciso: fino a cinque finestre, grazie al cielo, non si paga nulla, ci sono poi delle aliquote calcolate in base al numero delle finestre presenti sull’edificio.
E i liguri come la prendono?
Come reagiscono quelli di Genova a questa bella novità?
E’ semplice, murando e chiudendo le finestre sui loro palazzi, alcune di esse verranno sostituite da quelle finte, dei suggestivi trompe-l’œil.
E così non vedrete mai aperte certe persiane, esistono soltanto grazie ad un abile gioco di pennelli.

Via Gramsci

In città e sulla costa, questa è una finestra di Sori.

Sori

E certo, poi con il tempo questo è diventato anche un diletto artistico, il  trompe-l’œil crea splendidi effetti visivi.
Ed ecco colonne ed affacci da sogno su Via Gramsci.

Via Gramsci (4)

E in Via dei Giustiniani illusori vetri smerigliati.

Via dei Giustiniani

L’astuzia dei genovesi!
Mi metti la tassa sulle finestre? E io le chiudo e tanti saluti al sussidio patriottico!
Questa è Via Orefici.

Via Orefici

E anche in Piazza Valoria c’è una finestra dipinta, non so dirvi se la parziale apertura sia stata realizzata in tempi recenti.

Piazza Valoria

E poi guarda, lassù, all’ultimo piano di questo palazzo di Via San Luca.

Via San Luca

Finestre vere e finestre immaginarie, silenziose testimoni del passato di Genova.

Vico San Matteo

I caruggi sotto la pioggia

Pazzie di primavera, a volte il cielo si copre di nuvole e piove.
E piove sui tetti spioventi della città vecchia, andar per caruggi sotto la pioggia è un viaggio di luce e riflessi, di ardesie lucide e bagnate.
E a volte, quando il cielo si rovescia impietoso sulla città, andar per caruggi significa doversi districare in una selva di ombrelli, i vicoli sono stretti, si sa.
Alzi la mano chi non è mai rimasto imbottigliato nel centro storico, in un giorno di pioggia, magari sotto le feste!
Sì, succede!
E se invece passi nei vicoli in un orario insolito può capitare di non incontrare nessuno.
Ed è tutto un viaggio di luce e riflessi, in Canneto il Lungo.

Canneto

Laggiù, oltre l’archivolto.

Canneto (2)

Grigio di Genova e di acqua piovana.

Caruggi

La pioggia nei caruggi a volte è gioco di specchi, puoi guardare la città nelle pozzanghere, facciate di palazzi e persiane spalancate in Piazza Banchi.

Piazza Banchi

E il campanile di San Pietro.

Piazza Banchi (2)

Piove sulle finestre e piove sulla loro immagine riflessa a terra.

Piazza Banchi (3)

E poi a volte, tra i vicoli, ti si svela all’improvviso qualche incanto di colore.

Caruggi (2)

Nei caruggi, quando piove, si cammina volentieri in Sottoripa, al riparo sotto i portici.
E poi però devi uscire fuori, magari vai verso il mare e a volte il vento ti piega l’ombrello, te lo spezza senza pietà.

Palazzo San Giorgio

Talvolta le pozzanghere sono generose, a Caricamento puoi vederci le case rosse che si affacciano sulla piazza.

Caricamento

E poi la Torre dei Morchi, un punto di vista insolito, lo so.

Caricamento (2)

E ancora, l’infilata di portici e di case e di luci accese, l’asfalto diventa uno specchio.

Caricamento (3)

Andar per caruggi sotto la pioggia, mentre al centro del vicolo un solo passante scende con l’ombrello aperto.

Caruggi (3)

Salite e discese, a volte si cammina in piano, per fortuna!

Vico di Posta Vecchia

E sì, anche in Via Garibaldi guarda in alto oppure guarda giù.

Via Garibaldi

La pioggia nei caruggi ravviva le tinte, le rende brillanti.

Via Dei Giustinani

Oppure crea l’effetto opposto, se osservi Via dei Giustiniani da questa prospettiva sembra tutto in bianco e nero.

Via dei Giustiniani

Luccica Via San Bernardo  deserta sotto la pioggia battente.

Via San Bernardo

Mi fermo a guardare, io che amo i vicoli, amo andarci anche quando piove, magari proprio quando in giro siamo davvero in pochi.

Vico dietro il Coro di San Cosimo

Cadono le gocce e si sciolgono in piccoli cerchi concentrici.

Caruggi (4)

Lucidi di acqua e di riflessi, questi sono i caruggi sotto la pioggia.

Caruggi (5)