Cartoline dal Monte Antola

Ecco poi il periodo delle passeggiate, si va a ritroso nel tempo in luoghi cari e prodighi di molta bellezza: là, sulle pendici del Monte Antola che si trova tra la Valle Scrivia, la mia Val Trebbia e la Val Borbera.
Su quella tenera erba umida di rugiada si aprono le timide genziane, sbocciano i narcisi e i gigli di San Giovanni, le farfalle si posano sui delicati ranuncoli, sorridono al sole i piccoli botton d’oro.
Tic tac, tic tac, così riparte la macchina del tempo e ci conduce indietro lungo un sentiero tortuoso che si snoda tra il verde dei prati.
E si sale così, in sella al fido destriero.

Quanta dolcezza su quella vetta così vertiginosa della nostra Liguria, a 1598 metri sul livello del mare.

E la nostra gita sarà gioiosa e spensierata: si cammina in fila ordinata, si intonano canti. si ride e soprattutto si può godere dell’aria fresca e ristoratrice, i sensi si inebriano del profumo dei fiori e della generosa leggiadria della natura circostante.
E così, dopo una bella camminata, ci si mette seduti sull’erba, con il cappello sulla testa e con il bastone da passeggio in una mano.

Saranno istanti da ricordare, momenti sereni trascorsi in questa agreste dolcezza.
Le mucche al pascolo, gli uccellini che volano beati, la quiete silenziosa della campagna.

I molti escursionisti poi potranno fermarsi al celebre Rifugio Musante, sul retro della seguente cartolina c’è anche un bel timbro dove si legge: Rifugio del Club Alpino sul Monte Antola – metri 1598 30 Agosto 1897- con trattoria e alloggio condotti da Musante Giovanni.
E che delizie per questi gitanti: fragrante pane rustico, ottime formagette, salumi saporiti e un buon vino per brindare insieme.
Ed eccolo qui il Signor Giovanni Musante, è fieramente immortalato sulla cartolina insieme al suo amico a quattro zampe.

E dolci scorrono le ore lassù, sull’Antola.
Nella stagione del clima tiepido, delle piacevoli passeggiate e dell’incontro con la meraviglia della natura.

È un tempo lento, ha il ritmo dei passi che si posano sul sentiero, la leggerezza delle ali delle farfalle, è scandito dal ronzio delle api e dai balzi improvvisi dei grilli sui lisci fili d’erba.
È un tempo condiviso, una memoria da trattenere nel cuore e nei pensieri, il tempo della gioia lassù sul Monte Antola.

Ferragosto 1929 a Casa del Romano

Era il tempo della bella estate in una splendida località della Val Trebbia: tutti noi che amiamo questi posti abbiamo nel cuore la dolce armonia di Casa del Romano.
Prati verdi orlati da fitti boschi, in primavera poi tra l’erba fioriscono generosi i narcisi.
Era il tempo della bella estate del 1929 e a Casa del Romano giunsero tre giovani uomini: non so dirvi nulla di loro, a me sembrano villeggianti venuti dalla città, tre amici in gita in un posto forse caro anche a loro.
Il primo sulla destra, a mio parere, non sembra neanche avere l’abbigliamento giusto: camicia chiara, giacca e cappello posati sulla roccia alle sue spalle, in tasca l’orologio appeso a una catenella dorata.
Gli altri due uomini sembrano invece meglio equipaggiati per un’escursione sui monti, uno ha lo zaino sulle spalle ed entrambi stringono un bastone in una mano.
Era il tempo dell’amicizia, delle gioie condivise, delle ore trascorse insieme all’ombra degli alberi.
E poi si sale, forse verso l’Antola e dopo aver percorso insieme un lungo sentiero ci si ferma su un prato, dallo zaino escono gli involti con il pane casereccio, il salame e il formaggio.
E si ride, si scherza, si sogna, si immagina il futuro senza sapere che da lì a pochi anni la nazione sarà stravolta da eventi bellici ai quali nessuno potrà scampare.
Il futuro è un mistero, quando osservo fotografie di quegli anni inevitabilmente il mio pensiero va a quello che sarebbe accaduto dopo, al conflitto del quale queste persone erano all’epoca ignare.
Ed era estate, dietro a questa fotografia una mano accurata ha scritto queste parole: Casa del Romano, Monte Antola 15-16 Agosto 1929.
E c’era l’amicizia vera a unire questi cuori.
E forse era un legame speciale che nulla avrebbe mai potuto spezzare.
Era il tempo della bella estate del 1929.

Agosto 1899: una gita sul Monte Antola

Nel tempo che era un altro tempo vennero giorni degni di essere rammentati.
È l’estate del 1899, in una valle amena immersa tra verdi boschi ci si prepara per un evento che resterà nel cuore di tutti coloro che vi prenderanno parte.
Il secolo sta per terminare, verranno tempi nuovi ma rimarrà viva la devozione religiosa, si inaugura una nuova cappella sul Monte Antola e le celebrazioni inizieranno il 3 Agosto a Propata, nella chiesa del paesino si terrà la benedizione della statua del Sacro Cuore.

Propata

Il giorno successivo la statua sarà condotta in processione sulla vetta del Monte Antola dove l’aria è limpida e il cielo chiaro e lucente.
E saranno numerosi i genovesi che saliranno lassù per assistere alla Messa nella nuova cappella.
Il giornale che riporta la notizia, La Settimana Religiosa, riferisce che la devota signora Gandolfi ha donato una cassetta con pregiati paramenti sacri e raffinate tovaglie da porre sull’altare.

Lago del Brugneto (3)

E per chi desideri prendere parte a questa pregevole iniziativa ecco il programma del pellegrinaggio promosso per il 5 e il 6 Agosto dal Comitato Regionale Ligure dell’Opera dei Congressi.
Innanzi tutto occorre iscriversi, i biglietti si acquistano da Peloso, apprezzata cartoleria del centro che si trova in Via Cairoli.

Peloso

Bisogna mettersi pazientemente in coda davanti al bancone di legno, c’è posto per tutti!

Peloso (2)

Le 10 Lire del biglietto comprendono il viaggio di andata fino a Torriglia, il pernottamento, la colazione sull’Antola e il pranzo, inoltre bisogna pagare il treno per il ritorno.
Saranno due giornate dense e impegnative!
Si parte il 5 Agosto verso sera, appuntamento alle 19 in Piazza Colombo, una comoda vettura vi condurrà a Torriglia, l’arrivo è previsto per le 23.

Torriglia

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

Dopo qualche ora di sonno ci si alzerà di buon mattino, alle 4 gambe in spalla: si sale sull’Antola dove si assisterà alla Messa nella bella Cappella, una nuova ricchezza per la valle.

Monte Antola

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

Quindi verrà servita una ricca colazione e alle 10 i pellegrini riprenderanno il loro cammino alla volta di Crocefieschi, ci vorranno ben tre ore e mezza per arrivare a destinazione.
Qui verrà servito un lauto pranzo che comprende minestra, due piatti di carne, formaggi locali e un buon vino corposo, infine della dolcissima frutta.
E poi forse ci sarà anche il tempo per riposarsi sui prati ed ammirare la bellezza dei fiori.

Margherite

E magari scorgere tra l’erba i doni del bosco rigoglioso.

Trulla

Rimane ancora un tratto di strada da fare, in un’ora e mezza la bella compagnia raggiungerà Busalla, qui si potrà salire sul treno che ricondurrà i pellegrini nella Superba.

Busalla

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri

E resterà un ricordo indelebile di questa giornata.
E durerà ancora, oltre a quel tempo, se tra le vostre mani capiterà un vecchio giornale di quel lontano 1899.
Il Monte Antola è ancora oggi meta di gite e di escursioni, nello splendore della natura che domina in questa valle, all’epoca dei nostri pellegrini il Lago del Brugneto ancora non esisteva.
La cappella vive una nuova stagione di splendore come mi ha raccontato Roberto Costa, ex Presidente del Parco dell’Antola e attuale coordinatore Regionale di Federparchi Europarc Italia.
Nel 2000 è stata ricostruita e i lavori della nuova edificazione sono iniziati il giorno della festa di San Pietro con una suggestiva fiaccolata, ogni pellegrino ha portato sull’Antola almeno un mattone.
Passo dopo passo sono arrivati lassù.
Come accadde in un altro tempo, in un giorno d’agosto del 1899.

Monte Antola (2)

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri