Van Gogh nei caruggi

Lo sai?
C’è Van Gogh nei caruggi, è proprio là dove non te lo aspetteresti.
E del resto perché stupirsene?
Genova dalle luci vaghe, città di riflessi e di chiaroscuri, ho spesso immaginato di vedere Claude Monet seduto al Porto Antico con la sua tavolozza e i suoi pennelli.
Mentre il colore si dissolve e muta e diviene altro, si mescola a una diversa tinta e si rinnova.
Accade.
Così.

Mare (2)

E allora vai là, nell’intrico della città vecchia, scegli il giorno perfetto e l’ora giusta, altrimenti sarà difficile che tu veda Van Gogh nei caruggi.
Cammina, una piazzetta, un vicolo, una persiana spinta in fuori, l’aria del mare e l’odore del sale.
E poi d’un tratto i tuoi occhi incontreranno un fulgore d’arancio, un berretto blu, un volto, una pipa e un fil di fumo.
Dove? Nello stesso luogo nel quale incontri la Gioconda di Botero e la Venere di Botticelli, in questa strada.
Cose che succedono a Genova, dove può accaderti di vedere Van Gogh nei caruggi.

Van Gogh

Le serrande artistiche di Via San Bernardo

Cose belle che si vedono andando in giro per i vicoli di Genova, le serrande dipinte con soggetti artistici.
Oltre agli antichi palazzi e alle tracce del passato quelli che non vanno per caruggi si perdono anche queste originali espressioni di estro artistico.
Vi porto in Via San Bernardo, in questa parte del centro storico certi pennelli creativi hanno donato nuova vita ad alcune saracinesche.
Oltre a ciò troverete uno splendido  omaggio a Charlie Chaplin, rigorosamente in bianco e nero come le sue celebri pellicole.

Via San Bernardo (1)

E poi inizia un particolare viaggio nell’arte, interpretata e reinventata, forse anche voi siete passati in San Bernardo e avete veduto scenari e volti in qualche maniera noti.
E questo dove l’ho già visto?
Se ve lo siete chiesto proverò a rispondere alla vostra legittima curiosità, sotto ad ogni fotografia troverete una didascalia con un link che rimanda all’opera originale.
Regge un bicchiere di vino rosso, ha foglie di vite a incorniciare il suo capo, questo è il dio Bacco, ritratto in un celebre dipinto di Caravaggio.

Via San Bernardo (2)Ispirato a Bacco di Caravaggio

Un fascio di luce, una barchetta che dondola sull’acqua, non ne sono certa ma credo che questo sia un dettaglio di una preziosa opera che potete ammirare al Galata Museo del Mare, Genova ritratta da Cristofaro Grassi, questa naturalmente è la Lanterna.

Via San Bernardo (9)

Ispirato a Veduta di Genova nell’anno 1481 di Cristofaro Grassi

Ha le braccia conserte, sullo sfondo un cielo sereno e curiosamente guarda in su.
E’ la Gioconda di Botero, non pare anche a voi?

Via San Bernardo (3)

Ispirato a La Gioconda di Botero

Indossa un curioso cappellino, del resto questa è arte di strada e lui è un angioletto un po’ particolare, tuttavia nei suoi tratti e nella sua postura è facile riconoscere uno dei cherubini dipinti da Raffaello nel quadro La Madonna Sistina.

Via San Bernardo (4)

Ispirato a La Madonna Sistina di Raffaello

E’ bionda, eterea e bellissima.
E i suoi capelli sono sollevati da un vento leggero, questo è il viso angelico ritratto da Sandro Botticelli nel suo quadro La Nascita di Venere.

Via San Bernardo (6)

Ispirato a La Nascita di Venere di Sandro Botticelli

Da un secolo all’altro, la galleria d’arte a cielo aperto di Via San Bernardo vi conduce a spasso tra quadri memorabili.
E questo è un artista molto amato, si ammira un paesaggio notturno, colori scuri, alcune persone se ne stanno sedute al bancone di un bar, sono I nottambuli di Edward Hopper.

Via San Bernardo (5)

Ispirato a I nottambuli di Edward Hopper

E ancora, sullo sfondo spicca un’esplosione di colori, arancio e blu, certe sfumature si mischiano e si confondono.
Riconoscete la staccionata? E’ quella ritratta nell’inquietante e celebre opera di Edvard Much, L’urlo.

Via San Bernardo

Ispirato a L’urlo di Edvard Munch

In una delle sue lettere scrisse una frase che amo molto:

A volte sento un terribile bisogno – oso dire quella parola? – di religione.
Allora esco fuori, di notte, a dipingere le stelle.

Sono parole di Vincent Van Gogh, pittore che dipinse il cielo in maniera unica e speciale, questo è un  dettaglio che si ispira a Notte stellata sul Rodano.

Via San Bernardo (7)

Ispirato a Notte Stellata sul Rodano di Vincent Van Gogh

E ancora Van Gogh chiude questa carrellata di serrande davvero originali.
E’ una sera languida ad Arles, in Place du Forum.
C’è un caffè con i tavolini all’aperto e ancora lo sovrasta un firmamento trapunto di stelle luminose.
E il cielo che ha ispirato anche certi creativi e potrete vederlo nei caruggi di Genova.

Via San Bernardo (8)

Ispirato a Terrazza del Caffè la sera, Place du Forum, Arles di

Vincent Van Gogh

Dipingere le stelle

Nella cornice di Palazzo Ducale, sabato  12 Novembre,  aprirà i battenti la mostra “Van Gogh e il Viaggio di Gauguin“, esposizione che si protrarrà fino al 15 Aprile 2012.
Saranno visibili  40 opere di Vincent Van Gogh, accanto alle quali si potrà ammirare un famoso quadro di Gauguin,  oltre a  capolavori di Kandinskij, Monet, Morandi, Turner e Hopper.
E’ un’occasione per immergersi nella bellezza, mai sufficiente per i nostri occhi abituati a troppe brutture, è un viaggio a ritroso, verso l’armonia e le visioni oniriche di artisti tanto grandi quanto indimenticati.
Già l’anno scorso a Palazzo Ducale era stata allestita una mostra di grande prestigio, Mediterraneo, che raccoglieva splendidi capolavori, marine e panorami tipici delle regioni che si affacciano su questo mare, usciti dai pennelli di Monet, di Matisse e di Courbet e di molti altri artisti di uguale importanza.
Le rocce e il mare, ognuno li ha dipinti alla sua maniera.
Per Jean Baptiste Olive l’acqua ha un colore acceso, vivace e brillante, per Auguste Renoir la vegetazione copre in parte la roccia, che invece predomina, in varie tonalità di grigio, sulla tela di Cezanne.
E il visitatore, in queste mostre, viene portato laggiù, su quelle spiagge, sulle quali si infrange la spuma del mare e le onde schizzano alte, facendo traballare una barca che, coraggiosa, tenta la navigazione.
E tra tante meraviglie c’era anche lui, Vincent.
Ed erano salici e campi di grano, era giallo, pallido ed ocra, con striature di arancio, punteggiato di toni più chiari, erano tinte splendenti e luminose nel contrasto con il color cartazucchero delle case e con il rosso dei tetti.
Questo per me è Van Gogh, colore e luce.
E Vincent sta per tornare, a illuminare una città ferita che ha bisogno di calore, di bellezza, di girasoli protesi verso l’infinito, di covoni di fieno e di iris in boccio.
L’immagine è della mia cara amica Susanna, persona di grande sensibilità che in uno scatto ha saputo cogliere la grandezza e la magnificenza della natura nello splendore delle colline marchigiane.
Animo inquieto, artista, sognatore, visionario e geniale, questo era Van Gogh.
E sue sono queste parole:

A volte sento un terribile bisogno – oso dire quella parola? – di religione.
Allora esco fuori, di notte, a dipingere le stelle.

 (Immagine di Susanna Cerere, luglio 2011)