Musica di caruggi

Nella zona di Prè c’è un luogo dalle mistiche suggestioni, la sua è una storia antica e affascinante, è il complesso della Commenda, un tempo ospitale dove venivano accolti i pellegrini che partivano per la Terra Santa.
Lì accanto c’è la Chiesa dedicata a San Giovanni, anch’essa vetusta e preziosa per i genovesi.

Commenda (2)

Queste antiche pietre narrano storie di Crociati e di vite avventurose, vi porterò presto alla scoperta di questo posto di rara bellezza.

Commenda

Se ti trovi da quelle parti l’otto di settembre sentirai suoni e note pervadere i caruggi, lo si deve alla banda che accompagna la processione di Maria Bambina.
E che vita sarebbe senza musica, ve lo siete mai chiesto?
A dire il vero io non riesco neanche a immaginarlo, la nostra musica scandisce le nostre ore, si accompagna ai ricordi, ai momenti memorabili, alle sensazioni vissute.
La musica è emozione anche quando non c’è.
Gli strumenti, nell’istante che precede il concerto lungo i caruggi di Prè.

Stumenti (2)

E una sedia, direi che la sistemazione mi sembra perfetta!

Stumenti

E poi la loggia lassù, luce ed ombra.

Commenda (3)

Luce e riflessi sul lucido ottone.
E si vede anche colei che ha scattato le foto, sì, impossibile evitarlo.
E poi la loggia, il cielo, una vaghezza di nuvole.
La musica è emozione anche quando non c’è.

Strumenti

La Festa di Maria Bambina in Via Prè

Ieri, otto settembre, nella città vecchia si è svolta la Festa di Maria Bambina, in questa data si celebra la nascita della Madre di Gesù e a Genova si tiene una suggestiva processione, una tradizione in uso nella Genova dell’Ottocento, un rito che ancora oggi viene rispettato.
In Via Prè, nella strada più multietnica della città, c’è una piccola chiesetta, San Sisto.
E ho già avuto modo di parlarvene, sono molte le storie di San Sisto, in questo edificio c’è anche una cappella dedicata a Maria Bambina e c’è una piccola statua della Vergine bambina, è Lei ad esser condotta in processione.

Via Prè

Qui, lungo tutta Via Prè.

Via Prè (2)

E il pomeriggio è iniziato davanti alla Commenda, con le note della Banda Musicale di Rivarolo.

Commenda

E poi piano piano i musicisti si sono spostati verso la Chiesa di San Giovanni di Prè, per l’occasione la Statua di Maria Bambina è stata condotta in questa chiesa e da qui partirà la processione.

Maria Bambina (2)
E intanto la musica risuona nei caruggi e attorno alla chiesa si raduna una piccola folla, sono queste le cose  che amo vedere nella mia città.

Via Prè (3)

La Chiesa è gremita, qui si terrà una meditazione con musiche mariane, a cantare c’è un soprano.

San Giovanni di Prè

Eccola Maria Bambina, attende di essere condotta per le strade di Genova, tra queste strade che vedono tanti occhi e visi di persone di altri continenti, tra questi muri che ascoltano tanti idiomi diversi.
Passerà davanti agli sguardi di tutti, la vedranno coloro che hanno un altro credo e coloro che non ne hanno nessuno, Lei comunque ci sarà per ognuno di loro.

Via Prè (4)

La bella chiesa di San Giovanni, merita certo un approfondimento e non mancherò di portarvi a scoprire le sue ricchezze.

San Giovanni di Prè (2)

Lì fuori i componenti della banda hanno riposto i loro strumenti.

San Giovanni di Prè (3)

E poi giunge il momento tanto atteso, inizia la processione, Maria Bambina comincia il suo viaggio nei caruggi.

Via Prè (5)

Svetta la grande croce contro le case di Prè.

Via Prè (6)

E ci si avvia, mentre la banda suona e la musica si leva alta per la via.

Via Prè (7)

Uno dei portatori getta uno sguardo alla piccola statua, quasi come se volesse accertarsi che si trovi al sicuro.
Lo è eccome, la accompagna una folla affettuosa e festante, si percepisce profonda e sentita partecipazione.

Via Prè (8)

In Via Prè, dove si parlano tutte le lingue del mondo, in un quartiere che certo ha le sue difficoltà, ieri c’era una bella atmosfera.
C’erano giovani donne africane con i costumi tradizionali dai colori sgargianti, c’erano i figli dell’Africa e dell’Asia, c’era un mondo con tutte le sfumature.
E tutti hanno osservato in rispettoso silenzio il passaggio della processione.
C’erano sguardi curiosi, visi di bimbi, sorrisi e persone affacciate alle finestre.
La protagonista era solo una, Maria Bambina.

Via Prè (9)

E ancora musica e preghiere.

Via Prè (10)

Un coro di voci, un’Ave Maria.

Via Prè (11)

E in Via Prè, profumo di incenso.
E stata una strana suggestione, mi è venuto spontaneo guardare verso il cielo, il cielo sopra i caruggi.

Via Prè (12)

Passa Maria, davanti ai bar, alle lavanderie, davanti ai negozi di Prè.

Via Prè (13)

E gli ottoni continuano il loro concerto.

Via Prè (14)

Io ero lì davanti e il caso ha voluto che notassi una signora, l’avevo già vista all’uscita di San Giovanni, lanciava petali di fiori alla statuetta di Maria.
E lì, a metà di Via Prè, me la sono trovata accanto, così abbiamo chiacchierato un po’ e le ho chiesto il suo nome e lei mi ha risposto così:
– Anna, come la mamma di Maria.
Le ho detto che trovavo molto bello che avesse portato i petali di fiori, lei mi ha detto che lo fa ogni anno, porta le rose a Maria.
– Brava! – Ho esclamato io.
E lei, sicura mi ha risposto:
– Io non sono brava, Gesù lo è.
E insomma, che siate credenti oppure no, su un punto concorderete con me: se al mondo c’è qualcuno che raccoglie petali di rose per la Madonna allora c’è speranza, vero?
E poi ho chiesto alla signora Anna di aprire il suo sacchetto, eccole qui le sue rose.

Via Prè (15)

Ancora avanti, si passa sotto le edicole e si supera la chiesa di San Sisto.

Via Prè (16)

Tra questi bei colori caldi di sole.

Via Prè (17)

Tra i colori accesi di Prè.

Via Prè (18)

La processione percorre tutta la via fino in fondo.

Via Prè (19)

Non l’ho persa di vista neanche per un attimo, la piccola statua, era saldamente posata su spalle sicure.

Via Prè (20)

E poi la processione giunge in Via Gramsci, si torna indietro per arrivare alla chiesa di San Sisto passando da uno dei vicoli che collega Via Gramsci a Via Prè.

Via Gramsci

E si sale, su per Vico Largo.

Vico Largo

La grande croce e i panni stesi, il sacro e profano che sempre convivono in queste strade.

Vico Largo (2)

Vabbè, si chiama Vico Largo e magari rispetto ad altri non è tanto angusto, tuttavia non è che sia proprio una piazza d’armi, eh!

Vico Largo (3)

E si torna ancora in Via Prè.

Via Prè (21)

La Chiesa di San Sisto attende Maria Bambina.

Via Prè (22)

E qui ci sono i fedeli raccolti per la Messa che si concluderà con la benedizione dei bambini.

San Sisto

Sotto la luce dorata di San Sisto.

San Sisto (2)

E dal portone se guardi fuori vedi questo, sono i contrasti dei caruggi, i colori e le sfumature del centro storico.

Via Prè (23)

L’anima di una via di Genova che amo profondamente, vorrei che tutti i miei concittadini avessero il desiderio di venirci spesso.

Via Prè (24)

Forse oggi sul selciato di Via Prè qualcuno troverà ancora qualche petalo di rosa, sono i petali amorosamente raccolti dalla Signora Anna.

Via Prè (25)

Li ha portati per Colei che ha sfilato per le vie della città vecchia, nel giorno nel quale ci celebra la sua nascita, il giorno di Maria Bambina.

Via Prè (26)

Simonetta e Percivalle Lercari, la pietra del ricordo

Le vite degli uomini a volte imboccano percorsi imponderabili.
All’ombra dei secoli scorrono migliaia di nomi, la maggior parte di essi viene dimenticata, alcuni sono ricordati perché le pieghe del destino restituiscono frammenti di storie e di vite.
Loro erano due fratelli, Simonetta e Percivalle Lercari.
E a dire il vero mi piacerebbe potervi raccontare per intero le loro vicende, le vite di ognuno sono intessute di sogni e desideri, di costruzioni immaginarie del proprio futuro, di sconfitte e di vittorie.
Non so quasi nulla di Simonetta e Percivalle.
Fratello e sorella, vissuti in un tempo distante, in un’epoca immersa in altri suoni, in un secolo che conosceva durezze e asprezze che noi ignoriamo.
E passarono molti anni prima che i loro nomi rivedessero la luce, accadde il 7 luglio 1873.
Erano in corso certi lavori nei pressi della chiesa di San Giovanni di Prè, nel luogo dove un tempo si trovava il cimitero medievale della chiesa e dell’Ospedale di San Giovanni.
Restituita dalla polvere dei secoli riemerse una piccola lapide sepolcrale di grande valore artistico attualmente conservata nel Museo di Sant’Agostino dove si trovano veri tesori.
E’ la lapide di Simonetta e Percivalle, deceduti nel 1259 di peste, probabilmente mentre erano intenti nella cura dei malati.
Il passato rivive e rende visi che possiamo soltanto immaginare e sguardi che vorremmo poter incontrare.
La lapide è un reperto prezioso per la raffinatezza delle tecniche utilizzate, uno straordinario capolavoro di miniatura e oreficeria.
Al centro della lapide c’è una placca di bronzo, vi si riconosce il profilo di una chiesa, la figura della Madonna e i due fratelli inginocchiati in preghiera.

Simonetta e Percivalle Lercari

Ciò che realmente emoziona è il testo che si legge su quel marmo, l’epigrafe scritta in nero e rosso.
E ringrazio il Direttore del Museo di Sant’Agostino per avermi fornito una documentazione in merito curata dal Professor Lorenzo Coveri*.
Il Medioevo che ritorna, la vita che imbocca un percorso imponderabile.
E i nomi di Simonetta e Percivalle ancora sotto i nostri occhi, quella lapide di marmo esposta in un museo.
Le parole in loro memoria sono scritte in latino, l’ultima riga invece è in volgare, i due verbi inclusi in quella frase sono da leggersi in dialetto genovese.
E’ una sorta di supplica a coloro che si troveranno davanti a questa pietra, sono proprio loro, i due fratelli, a rivolgersi a chi legge.
E si sente un brivido, una profonda e toccante emozione.
E il tempo si dissolve, svanisce la distanza, si resta solo semplicemente uomini.
Per Simonetta e Percivalle Lercari, la pietra del ricordo.

Simonetta e Percivalle Lercari (2)

M°CC°LVIIII AD DIES XVI AUGUSTI ANTE TERCIA TRANSIERUNT DE HOC SECULO DOMINA SIMONETA ET PRECIVARIUS LERCARIUS EIUS FRATER QUE ANIME IN PACE REQUESCANT ANTE DEUN AMEN.

Nell’anno 1259 nel giorno 16 di Agosto prima dell’ora terza passarono da questo secolo Donna Simonetta e Percivalle Lercari suo fratello le cui anime in pace riposino davanti a Dio. Amen.

Ultima riga in volgare

TU QI QUI NE TROVI, PER DE NO NE MOVI
TU CHE QUI CI TROVI, IN NOME DI DIO NON CI RIMUOVERE

*Momenti (e documenti) di storia linguistica della Liguria. I. Il Medioevo