E sono finestre di marzo e della città vecchia, finestre racchiuse tra antichi muri di pietra, davanti al mare e davanti al blu.
E così si specchia Palazzo San Giorgio su certi vetri in Via Frate Oliverio.
Sono finestre incantate che divengono specchi meravigliosi.
E custodiscono storie di naviganti, di antichi mercanti e di vicende lontane.
Tende bianche e il riflesso di un lampione a Caricamento.
E una finestra nella finestra, in Piazza della Raibetta.
E ancora bianco e nero della nostra Cattedrale in Via San Lorenzo.
E lassù cose degli ultimi piani e terrazzini e cielo azzurro.
Queste finestre di marzo sanno essere ammalianti e lucenti come laghetti tranquilli.
Così accade, nella nostra Via Balbi.
In Piazzetta San Carlo tendine chiare oltre i vetri e poi una tremula chiave sul muro e una piccola finestrella.
C’è tutto quello che c’è e quello che a volte invece svanisce e c’è tutto ciò che sai vedere e immaginare.
Sotto questa luce, queste sono le finestre di marzo.