Una domenica di febbraio e una passeggiata verso San Rocco di Camogli.
E il sole caldo e potente che travolge di luce accecante la costa.
Ed è turchese profondo.
Lungo la strada che conduce a San Rocco ci sono alberi dai rami nudi che disegnano ragnatele nel cielo.
E altri ricchi e frondosi che si piegano a salutare la maestà del Mediterraneo.
La collina è disseminata di ville e case che affacciano su questo golfo.
E si cammina, verso San Rocco.
E lo sguardo si inebria di quel colore, turchese.
Turchese è il mare che lento lambisce la riva.
E così è l’infinito.
E sarà una notte piena di stelle e di desideri.
Ma ancora è giorno ed è più chiara l’acqua davanti alla spiaggia di Camogli.
Lassù c’è il piccolo paesino che ci attende, San Rocco.
E poi si giunge a un nugolo di case posate nel punto più panoramico, si scende, si va a comprare la galletta del pescatore e la focaccia per una gustosa merenda.
Sono pochi gradini, San Rocco è tutta qui.
E c’è una chiesetta che sovrasta il Belvedere.
In questo paesino ogni 16 Agosto si assegna il premio fedeltà del cane.
E all’amico dell’uomo che tanto è utile a soccorrerci quando siamo in difficoltà è dedicato un monumento, segno della nostra riconoscenza.
San Rocco di Camogli e le sue case immerse nel verde meraviglioso di questa parte di Liguria.
Case di pesca e albicocca, nel silenzio rotto soltanto dalle risate e dalle chiacchiere dei visitatori e dei ragazzi con lo zainetto sulle spalle, era un giorno di febbraio ma pareva già primavera.
E una sola, piccola temeraria nuvola ha percorso quel cielo limpido, ci vuole coraggio a sfidare il blu così intenso.
Crescono rigogliose le piante nei vasi di terracotta.
Nutrite dal sole, dal caldo, dall’aria pulita.
Chiara e lucente è la superficie del mare, nella sua immensità di turchese.
Un sentiero, una ringhiera.
Da qui si arriva a Punta Chiappa, si cammina costeggiando il mare.
E ancora è calmo, placido, tranquillo.
E ancora e sempre ha quel colore, turchese.
E gli ulivi gentili incorniciano quell’azzurro.
Gli escursionisti guardano verso la loro agognata meta.
I più pigri camminano piano, si perdono nei loro pensieri e a contare i sassi, a seguire le lievi increspature delle onde, ad ammirare un albero che coraggioso si spinge verso l’infinito.
La grandezza e l’immensità del golfo lasciano ammutoliti.
La natura crea quadri che nessun pittore sa dipingere.
La natura è semplicità, è l’acqua del mare e un tronco nodoso assetato di luce.
E si rimane qui, tra terra e acqua, tra meraviglia e stupore.
Si rimane qui, davanti al turchese infinito.