L’autunno in Via Bertani

Proverò a raccontarvi l’autunno in Via Bertani anche se davvero non so se ne sarò capace, dovrei portarvi con me in questa strada tortuosa che da Corso Magenta scende verso Villetta Di Negro.
Un viale alberato, il sole che filtra tra i rami, quando poi arriva questa stagione tutto si veste davvero di incanto.
Così è per me, in Via Bertani.

Le foglie si tingono d’oro e spiccano contro il cielo blu.

Non so come spiegarvelo ma non c’è cosa che sappia riconciliarmi con il disordine del mondo quanto la gioia di passare in scooter sotto a questi alberi, la luce si insinua tra i rami e ti sovrasta una galleria di foglie tremolanti dalle sfumature di verde e di giallo.
E anche camminare sotto a questa magnificenza è un dono di rara bellezza.

E così, quando arriva questa stagione, ritorno sempre ad ammirare l’autunno in Via Bertani.

Prima che arrivi l’inverno, prima che i rami si protendano spogli verso il cielo.
L’autunno è una sinfonia di fragile vita, di vento che fa fremere, di luce che ravviva le tinte.

E così quando giunge questa stagione inquieta di ore ventose e pomeriggi più brevi sono sempre grata di poter passare per qualche minuto in questa via genovese che amo percorrere con il passo leggero mentre i pensieri fuggono via.

Una curva gentile, una discesa non troppo ripida, una prospettiva genovese di alberi e cielo limpido.

Con questi colori e con questa bellezza, questo è l’autunno in Via Bertani.

Un viaggio in bianco e nero sulla Funicolare Sant’Anna

Scendendo giù da Via Bertani può capitare di vederla passare.
Rossa si staglia la funicolare Sant’Anna, passa oltre gli alberi fitti che quasi celano il percorso dei suoi binari.

E se non ci fossero quei rami ricchi di foglie si potrebbe vedere la piccola vettura che gagliarda sale verso Circonvallazione a Monte e questo sarebbe un viaggio in bianco e nero.
Mettiamo indietro la mia macchina del tempo e saliamo a bordo della funicolare, è un mezzo molto gradito da certi passeggeri abituali che da sempre se ne servono, queste invenzioni della modernità piacciono molto alla borghesia genovese.
La usano il giovane avvocato rampante, l’austero notaio e la sua signora, spesso se ne serve anche Angioletta, fanciulla di buona famiglia che va sempre a passeggio con le sue zie.
Non bisogna che si sappia in giro ma la ragazza ha un corteggiatore.
Lui è un dottorino pallido e allampanato, Giovanni appartiene a certa antica nobiltà e ha avuto un’educazione rigorosa, ogni volta che vede passare Angioletta il cuore prende a battergli forte ma sa appena sorriderle e salutare con garbata educazione lei e le sue austere zie.
E sapeste quante volte si sono incrociati proprio là, sulla funicolare Sant’Anna!

A volte i due giovani si sono persino scambiati qualche complice e timido sguardo, bisognerebbe avere una macchina magica per sapere se poi un giorno il dottorino abbia finalmente deciso di dichiararsi al padre di lei.
E vissero felici e contenti, si dice così, vero?
Chissà, magari andarono a vivere proprio in quell’elegante palazzo che si affaccia sul percorso della funicolare.
Lassù, a un piano alto.

Potrebbe essere accaduto davvero, ne sono certa.
In un altro tempo, quando gli alberi non coprivano quei binari e già c’era il lussuoso edificio di Circonvallazione a Monte.
E se poteste guardare meglio e più da vicino ad una di quelle finestre potreste vedere due figure sottili ed eleganti.
Difficile a dirsi, eppure io lo so che sono proprio loro, Giovanni e Angioletta, quando vedono passare la funicolare entrambi ricordano quel tempo in cui non si conoscevano.
Era un tempo in bianco e nero, sulla funicolare Sant’Anna.

La Funicolare Sant’Anna

Molti genovesi che abitano sulle alture di Circonvallazione a Monte sono utenti affezionati delle funicolari, tutti i visitatori che passano nella Superba dovrebbero concedersi un viaggio su questi particolari mezzi di trasporto.
Nel mio quartiere non c’è soltanto la Funicolare Zecca Righi della quale mi servo abitualmente, tra Via Bertani e Portello è in servizio anche la gloriosa Funicolare Sant’Anna.


Venne inaugurata nel lontano 1891 su iniziativa di alcuni imprenditori genovesi tra i quali i Dufour, la sua storia viene persino menzionata nel Volume Genova Nuova edito nel 1902.
Gli autori ne parlano con autentico entusiasmo sottolineandole l’utilità, già all’epoca la funicolare Sant’Anna trasportava ben mezzo milione di passeggeri all’anno.

Due vetture, un binario e uno scambio al centro.
Ed era ben diversa ai suoi inizi, funzionava sfruttando la gravità e la forza motrice dell’acqua, la vettura in discesa veniva zavorrata ad un cassone colmo d’acqua e così condotta a destinazione mentre la fune trascinava in alto l’altra vettura.
La piccola stazione d’arrivo in Via Bertani era un tempo un grazioso chalet in legno purtroppo ormai perduto, venne distrutto in anni recenti da un incendio.
Queste erano le antiche vetture, queste era l’antica stazione.

Immagine tratta da Genova Nuova – volume di mia proprietà

Al capolinea di Via Bertani c’era l’Antica Vaccheria dove si trovava latte fresco appena munto, anche questo posto vive oggi una seconda vita.

Ovviamente ai giorni nostri la funicolare funziona con un impianto elettrico e ha mutato aspetto, è una briosa scatoletta rosso fiammante che va su e giù con il suo carico di passeggeri.

E allora saliamo a bordo, davanti a noi il binario che scende e ancora oltre il confine del mare.

Al centro lo scambio dove si incontreranno le due vetture.

Uno sguardo alle nostre spalle, verso la stazione.
E uno specchio e un magnifico riflesso, quelle cose di Genova che piacciono tanto a me.

Si parte e il viaggio sarà breve!

Sulla funicolare i bambini si divertono sempre, aspettano proprio quel momento lì, l’istante in cui le due vetture si incrociano.

Una sale e l’altra scende.

E se avete la fortuna di veder passare la funicolare da uno degli edifici che si affacciano sui binari potrete anche notare la pendenza dell’impianto.

Queste sono le storie della città in salita, vedute consuete per noi che abitiamo a Genova.

Il viaggio è comodo e veloce su questi binari.

E torno ancora agli autori di Genova Nuova citando parole tratte dal loro scritto del 1902.
Sono anni di grande fermento e di cambiamenti, sebbene la rete dei tram sia stata ampliata e i collegamenti siano più agevoli, in quel 1902 la Funicolare Sant’Anna “continua a godere le simpatie del pubblico per la regolarità del suo servizio che comincia alle 7.30 del mattino e termina con orario continuato alle 24”.
E ancora è così, cari scrittori di un altro tempo, gli affezionati utenti della Funicolare Sant’Anna si servono volentieri del loro piccolo e amatissimo mezzo.
E si scende, mentre l’altra vettura sale pimpante verso la Circonvallazione.

Il viaggio termina qui, a Portello: nel centro della Superba, a due passi da Via Garibaldi e dalla città vecchia.
Un viaggio breve che ha tutto il fascino della genovesità.