C’è un posto che più di ogni altro rappresenta l’anima commerciale e marinara di Genova, si tratta del lungo porticato che si estende sul fronte a mare, davanti a Caricamento, nella zona dove si trova anche l’Acquario, meta prediletta dei visitatori.
E se verrete a Genova è d’obbligo una passeggiata in uno dei luoghi cari ai veri genovesi, i portici di Sottoripa, la loro edificazione risale a tempi molto lontani, addirittura al 1125.
Nei secoli, naturalmente, i portici hanno subito modifiche, nei tempi passati furono sede delle botteghe dei commercianti genovesi e ancora oggi qui ci sono negozi dai colori e profumi caratteristici.

A spiegare il significato del nome di questa via è lo storico Amedeo Pescio nel suo libro I nomi delle strade di Genova, l’autore a tal proposito cita una delle vie che corre parallelamente ai portici.
Sopra l’arena che costruiva l’estremo lido, oltre il quale sorse Genova, era la riva o ripa, e la via sopra la ripa (Via San Luca).
E al di sotto di essa la nostra Sottoripa, le facciate dei palazzi sotto i quali si snoda il porticato sono notevoli, non mancate di alzare lo sguardo.

Sottoripa, tra sacro e profano.
Di questi portici scrisse anche Enea Silvio Piccolomini destinato a divenire Papa Pio II.
E queste sono le sue parole:
Proprio nel porto, nella parte in cui tocca la città si ergono magnifici edifici, tutti di marmo, che svettano verso il cielo, assai eleganti per la presenza di numerose colonne, molti adorni di sculture e di figure, sotto vi è un porticato lungo mille passi, dove si può acquistare ogni merce.
(Descrizione di Genova, del marzo 1432)

E allora camminiamo sotto ai quei portici, da levante a ponente, vi mostrerò alcune caratteristiche botteghe.
Qui, davanti al mare di Genova, si vende il pesce.


Sacro e profano, l’edicola della Madonna a due passi dai tavolini all’aperto.

E qui, in Sottoripa, troverete sempre gente, alcune di queste foto sono state scattate una domenica mattina, normalmente c’è parecchio andirivieni da queste parti.

E ancora tavolini e una celebre bottiglieria.

E in vetrina non solo vini e liquori, anche le specialità della nostra terra.

Di nuovo una piccola edicola che forse nessuno nota, il sacro e il profano vivono in armonia sotto gli antichi portici della Superba.

E sotto questo cielo.
A Genova guarda sempre in su, credo di averlo già scritto migliaia di volte!

E poi ancora, un’antica friggitoria, con le piastrelle bianche e azzurre e certe semplici e golose specialità.

E sacro e profano, guardate oltre i portici, vedrete la sontuosa edicola di Palazzo San Giorgio.

E c’è qualcosa che non è riproducibile.
Gli odori, i rumori, le lingue del mondo, le facce, il moto continuo delle persone.
Sottoripa, amatissima dai genovesi di ogni tempo.

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
Qui resiste la tradizione della vecchia Genova alla quale si affiancano nuove realtà provenienti da altri paesi, da qualche tempo c’è anche un celebre e notissimo fast food.
Tuttavia, salda e forte delle sue tradizioni, qui trovate l’anima vera di Genova, i suoi colori e i sapori che sanno di casa.

E poi ancora il sacro, trascurato e consunto, non ci appartiene più quella devozione di chi ci ha preceduto, però forse dovremmo avere più cura di ciò che ne è rimasto.

E in questo punto si trova un negozio a dir poco glorioso, il Gran Ristoro, qui ci si mette pazientemente in coda per un panino.

La sua vetrina ridondante di gustosi salumi mette l’acquolina in bocca.

Un’altra Madonna, in ogni angolo della città vecchia c’è sempre il suo sguardo dolce a vegliare sul passeggio dei genovesi.

E ancora oltre, sotto al porticato lungo mille passi.

Io a volte sui social network scrivo questa frase: cose da Sottoripa.
Eccole qua, ancora pescherie e ancora pesce.

E poi, purtroppo, una serranda giù.
E questo era uno storico negozio di alimentari del quale sentiremo molto la mancanza.

Se non conoscete Genova non potete immaginare quanto sia stato difficile scattare queste fotografie.
Attese infinite, perché qui passano sempre persone!
E ci sono le luci, le insegne, i bar, le bancarelle e le botteghe.

E questo è Lucarda, storico negozio di abbigliamento che tra i suoi celebri clienti annovera Gilberto Govi, Paolo Villaggio e Fabrizio De André, mi riprometto di portarvi alla scoperta di questo celebre angolo di Genova.

E poi, la lavagnetta con il menu del Ristorante Da Vittorio.

E ancora, vini, liquori e bottiglie.
E specialità dal mondo, quando ho portato in questo negozio la mia amica canadese lei con gioia e stupore ha trovato prodotti provenienti dal suo paese, a me è sempre piaciuto curiosarci, compro qui le marmellate e certi succhi di frutta particolari.

E ancora, fate qualche passo e troverete il numero 69 rosso, ai nostri giorni c’è un bar.
In altri tempi invece avreste potuto pranzare alla Trattoria Carlotta la cui cucina è decantata dallo scrittore Costanzo Carbone che narra di intingoli epicurei!

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri
E poi oltre, i portici cambiano fisionomia, in questo tratto si trovano alcuni dei miei negozi preferiti.

Armanino, con i suoi trionfi di frutta secca e candita dei quali vi ho già parlato qui.

E una vetrina che lascia senza parole!

E poi un posto da veri buongustai, osservate bene questo negozio, la friggitoria Carega, a mio giudizio questo locale dovrebbe essere dichiarato Patrimonio dell’Umanità.
Qui si può mangiare al bancone oppure portarsi via un cartoccio di fragranti delizie assortite.

Cose da Sottoripa, appunto.
Calamari fritti, gamberi, pignolini, frisceu, farinata, savoiarda e molto altro.

Quindi fatevi un regalo, prendete il vostro pesce e andatevelo a mangiare davanti al mare, è pura felicità, credetemi!

E qui, sul muro di piastrelle bianche, versi e parole per questi portici tanto amati dai genovesi.

E poi ancora, ancora oltre.

Un celebre e stimato artigiano, c’è qualcuno a Genova che non conosce Steri?

E vi porterò anche qui, nel negozio delle chiavi.

Come vi dicevo, c’è qualcosa che non si può narrare ed un misto di profumi e odori.
Spezie, pesce che sfrigola nell’olio, incenso, a volte risacca, altri giorni vento fresco di mare.
E poi le voci, le parole, i passi, la fretta, la vita di ogni giorno, le facce del mondo e le diverse etnie che popolano queste strade.
Bisogna esserci, sotto all’antico porticato di Genova.

E alzare lo sguardo, ancora.

Verso l’arco e il cielo.
Sottoripa, tra sacro e profano.
E sacri sono anche le nostre radici e il nostro passato, le nostre tradizioni che dovremmo saper conservare.

C’è ancora un tratto di Sottoripa, in qualche maniera differente da questo, presto ne scriverò, oggi vi ho portato per botteghe sotto un porticato lungo mille passi, tra il mare e l’intrico di caruggi della città vecchia.

Cartolina appartenente alla Collezione di Stefano Finauri