Andando verso Ponente.
Che direzione prendiamo?
Si può andare verso il mare e verso la bella riviera con i suoi caratteristici paesi posati davanti al mare oppure si possono scegliere altre località per piacevoli escursioni.
E poi?
D’altra parte non si vive solo di aria e bellezza, eh!
Ecco, strani cartelli stradali che si vedono in Liguria.
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Noli, al tempo dei pirati
Lei cammina svelta, protetta dalla penombra dei vicoli di Noli.
Il suo nome è Maiettina ed è una madre alle prese con una crudele prova della vita, nel tempo in cui le coste di Liguria sono depredate da minacciosi pirati.
No, non troverete mai il suo nome inciso sulla pietra.
Alcune esistenze attraversano le vicende storiche e le sfiorano lasciando il loro piccolo segno, Maiettina è una di queste e insieme a lei ci sono molte altre donne del popolo, anch’esse madri, accomunate da un destino che certamente non avrebbero voluto condividere.
Ho trovato queste vicende in uno di quei vecchi libri che si comprano sui mercatini, su quelle pagine si leggono storie di pirateria.
Tre donne, tre vite, nella seconda metà del Seicento.
Eccola Maiettina Corso, incede silenziosa e intanto sospira, scruta il mare che si estende davanti a Noli con la speranza che le venga restituito il suo affetto perduto.
Lei non ha più il marito, ha tre figlie femmine e un unico figlio maschio che si chiama Paragorio.
Qui per vivere si naviga, si solcano le onde affrontandone rischi e pericoli e il giovane Paragorio è caduto nelle mani dei pirati, adesso è lontano, schiavo ad Algeri.
Lei, sua madre, non sa darsi pace.
All’epoca di Maiettina esiste persino un’apposita magistratura che si dedica al riscatto degli schiavi.
E così, la povera madre inconsolabile si rivolge al Maggior Consiglio di Noli, qualcuno giungerà in suo soccorso?
In cambio della libertà di Paragorio, il suo padrone chiede che venga liberato il suo stesso fratello, a quel tempo schiavo su una galea genovese.
E così le autorità di Noli accettano l’offerta, purtroppo però nulla accade ma Maiettina non si arrende, torna ancora a chiedere aiuto.
Le verrà assegnata una certa cifra, purtroppo non è l’unica ad essere in difficoltà, servono molti denari per riscattare i propri parenti.
E così Maiettina mette da parte ogni moneta, il suo gruzzoletto è la sua speranza, Paragorio deve far ritorno nella sua Noli.
L’autore del libro, lo storico Giulio Giacchero, narra poi la vicenda di Nicoletta.
A lei i pirati hanno portato via il marito e il figlio, il primo è morto durante la prigionia, il figlio Gio Batta invece è ancora prigioniero.
E lei, Nicoletta, dimostra di avere un certo spirito di iniziativa: vende un suo magazzino e con quei denari compra a sua volta uno schiavo, per poterlo scambiare proprio con il suo Gio Batta.
E ‘ un concetto molto distante dalla nostra etica e dal nostro modo di concepire la vita umana, la dignità e l’unicità dell’individuo, anche la Repubblica di Genova aveva i suoi schiavi.
Ho un libro che narra nel dettaglio come vivevano nella nostra città e quali ingiustizie dovettero patire e quanto breve, a volte, fosse la loro vita, in un’altra circostanza vi racconterò alcune di quelle vicende.
Così accadeva, a quei tempi, ma l’affetto che lega una madre al proprio figlio, in ogni epoca, sa essere più forte di qualunque catena.
E c’è un’altra madre di nome Maria, anch’essa è originaria di Noli e lascia il suo paese per venire a Genova dove conta di racimolare il necessario per restituire la libertà a suo figlio Bartolomeo.
Lei si affida alla provvidenza e al buon cuore delle persone, la vedete?
Gira per la città tenendo la mano tesa, raccoglie le elemosine, fiduciosa nella generosità altrui.
Maiettina, Nicoletta e Maria, non so come siano andate a finire le loro storie.
Mi piace immaginarle felici.
E mi piace credere che un giorno, dopo tante fatiche, si siano incontrate davanti al mare di Liguria.
E riesco a vedere i loro sguardi pieni di speranza.
Eccola, una nave si staglia all’orizzonte, si avvicina sempre più, pochi metri la separano ormai dalla riva.
E sul ponte della nave, io sono certa, li vedete anche voi, ci sono tre ragazzi, Paragorio, Gio Batta e Bartolomeo.
Tornano a casa, alle loro madri e alla loro terra.
Per i caruggi di Noli
Non sono molti i posti nei quali vorrei vivere, il posto che io chiamo casa è saldamente ancorato al mio cuore.
E oggi vi porto in uno di quei luoghi, mi piacerebbe davvero avere una casetta piccola che si affaccia su uno dei caruggi di Noli.
Ci sono tornata dopo molto tempo, con la mia amica Rita, la primavera scorsa.
E Noli ci accolta così, di azzurro e di luce, con la sua bella spiaggia bianca che vi ho già illustrato in questo post.
E poi c’è tutto un paese da scoprire, tutto vicoli e piazzette raccolte.
Sarebbe semplice sentirsi a casa in un posto come questo, di pietra e caruggi.
Portatemi in un località di mare non troppo pretenziosa ma vera, schiva e timida come il carattere dei liguri, portatemi in un paese con le casette colorate, i gozzi sulla spiaggia e quell’atmosfera che si respira per le vie di Noli, io mi sentirò a casa.
E avrò il desiderio di percorrere ogni piccola stradina, ogni stretto caruggio.
L’antica Noli, qui troverete una suggestiva chiesa romanica dedicata a San Paragorio, nel 1239 divenne cattedrale di questa diocesi, è ricca di antiche bellezze e questo è un tema che certo merita un approfondimento.
Per i caruggi di Noli, sotto gli archetti.
E poi si sbuca in una via più ampia, Noli è vivace, allegra, viva, disseminata di bei negozietti e di locali con i tavoli all’aperto.
E a Noli troverete certe antiche torri, è un luogo dove si respira la grandezza del passato.
E chi mi conosce può comprendere bene perché questo sia un posto dove mi sento a casa.
Giallo ocra di Liguria.
E pietra antica, svolti un angolo e trovi un oratorio.
E sinfonie calde di colori mediterranei.
E un terrazzino, piccolo e poco spazioso, tra due case.
E poi caruggi e panni stesi.
E quelle geometrie di cielo così simili a quelle che vedo nel luogo che io chiamo casa.
Un portico, sembra di essere in Sottoripa, nei caruggi di Genova.
E invece questa è Noli, si cammina sui tipici acciottolati liguri detti rissseu e e ci si sofferma a leggere le targhe in memoria di certi celebri visitatori, una è dedicata a Giordano Bruno.
Quella nell’immagine sottostante a Dante Alighieri.
E poi qui venne anche il più celebre dei navigatori, Cristoforo Colombo.
La bella Noli e la sua storia antica, per lungo tempo fu Repubblica indipendente, Noli fu la quinta Repubblica Marinara.
E così trovate una bella piazza con i risseu e tra di essi spiccano gli stemmi di Venezia, Amalfi, Genova e Pisa, al centro di dimensioni più grandi lo stemma della Repubblica di Noli.
E poi torri, bandiere e cieli azzurri.
E ringhiere e certe curve sinuose.
Noli è una località di vacanza, rinomata bandiera blu, ma è anche un luogo ricco di storia e questo la rende davvero particolare e molto interessante.
E per quanto mi riguarda, per amarla mi bastano questi caruggi con le case colorate.
E queste prospettive affascinanti.
E case color biscotto e pesca, sfumature di Liguria.
Abbiamo camminato sotto la loggia della Repubblica Nolese.
E ancora una suggestiva piazzetta.
E ancora ci siamo fermate ad ammirare le tracce dell’antico orgoglio.
E poi passaggi, persiane spalancate e tendine bianche, a me basta questo.
E poi sali, verso il Vescovado e la Chiesa.
Città di mura e di pietre che hanno veduto i secoli passati.
E affacciati, guarda la costa che abbraccia il suo mare, mentre il cielo si vela di nuvole.
E poi scendi, ogni scorcio è una cartolina.
E conta le torri di Noli che svettano sui tetti rossi, pietre di un altro tempo nel quale si scrutava il mare per avvistare i temibili saraceni che facevano razzie su queste coste.
Noli poi è dominata da un antico castello, circondato da mura.
Io a Noli mi sono semplicemente persa nei suoi caruggi, tra quei colori tenui e polverosi, non sono neanche certa di averli veduti tutti.
Ci saranno altri archetti, altre finestre, altre prospettive ancora da scoprire.
E’ stato un bagliore di giallo a colpirmi al cuore.
E una strada dove la gente passeggiava tranquilla, alcuni erano seduti a sorseggiare una bibita, altri erano impegnati a far la spesa in uno dei tanti negozietti.
Scorci di Liguria che non hanno nulla di artefatto o artificiale, così semplici e veri.
E poi mi sono trovata sotto a Torre San Giovanni, risale al XIV secolo e adesso è sede di un centro culturale.
Si potrà salire in cima alle Torri di Noli? Io salirei molto volentieri su per tutti quei gradini!
Per amare Noli mi è bastato molto meno, mi è stata sufficiente la veduta di una delle sue vie in un sabato di primavera.
E ancora colori, rosso e giallo e panni stesi.
E rosa e albicocca, sfumature che trovo anche nel luogo che io chiamo casa.
E un istante assolutamente perfetto.
Una ringhiera, una bicicletta, il silenzio.
In un pomeriggio di marzo, a Noli.
Noli, diverse sfumature d’azzurro
La bella Noli posata sulla costa, ci sono tornata in quella stagione che lascia spazio al clima mite e lieve, alla dolcezza della primavera.
E allora, in quel giorno di marzo, Noli ma ha accolta così, con il suo mare calmo e cristallino.
La sabbia chiara, il mare e la ringhiera.
Diverse sfumature d’azzurro.
E ho scelto di raccontarvi Noli in maniera particolare, questo è un luogo dove mi piacerebbe vivere.
Noli è vivace, colorata, viva.
Vorrei avere una casetta in un caruggio, una finestra tra gli archetti.
E se abitassi lì, in inverno andrei ad ascoltare il mare che rugge, rompendo il silenzio con il suo frastuono imperioso.
Vi porterò tra quelle vie dell’antica e fiera Noli che un tempo fu la Quinta Repubblica Marinara, oggi vi porto davanti a quella spiaggia, su e giù.
Il mare di Noli, diverse sfumature d’azzurro.
Il limpido mare di Noli, una delle bandiere blu della Liguria.
E quel litorale infinito, ancor più affascinante così deserto.
E ora è giunto il solleone, è il tempo dei tuffi e delle nuotate, è il tempo dei pomeriggi pigri ad abbronzarsi, è il tempo di cercare il conforto dell’ombra amica.
E arancio di strelitzie in fiore, la riviera è terra di colori.
E affonda i piedi nella sabbia fine, raggiungi le onde ristoratrici.
E prendi il largo su un piccolo gozzo, una barchetta in mezzo al blu è pura felicità.
Diverse, incredibili sfumature d’azzurro e il vento che appena increspava la superficie del mare.
Prendi il largo, parti.
E poi, d’improvviso, un volo di gabbiani.
Si alzano, si librano alti e poi si gettano giù.
Aspettando l’estate che verrà, il tempo che finalmente è giunto.
E sabbia e cielo chiaro e ancora diverse sfumature d’azzurro.
Quello era il tempo del silenzio, in attesa dell’estate.
E i posti di mare hanno sempre i loro guardiani che scrutano l’orizzonte prima di spiccare il volo.
E barche e vento e ragazze con i jeans arrotolati sul ginocchio sedute lì, sulla spiaggia di Noli.
E via, ad ali spiegate, verso il largo.
Il mare ha i suoi messaggeri che sanno cantare il linguaggio delle onde e ripeterne il rimbombo.
Quadri di Liguria, nella stagione dal tempo incerto, quando quelle diverse sfumature d’azzurro sono minacciate da nuvole bianche.
Il tempo della quiete, sulla spiaggia di Noli, mentre l’onda lenta batte sulla riva.
Sarei rimasta a lungo, a guardare i gabbiani alzarsi e poi scendere giù.
E blu, turchese e verde, nella terra dei pescatori.
E palme e reti e celeste e indaco, diverse sfumature d’azzurro.
Alcuni di noi sono viaggiatori solitari, amano i luoghi poco affollati, alcuni di noi desiderano semplicemente udire lo sciabordio dell’onda che si mescola al tumulto dei pensieri.
Qui, su questa spiaggia.
E poi torri, il maestoso passato di Noli e ancora barche e ancora colori.
E il tempo che verrà, nel paese dove mi piacerebbe vivere.
Là, sulla passeggiata di Noli, ti affacci dalla ringhiera e guardi il mare, il mare con le sue diverse sfumature d’azzurro.