Vi porto con me, ancora, in questa passeggiata tra i colori di una delle mie creuze.
Si snoda così, in dolce pendenza, la nostra Salita Superiore San Gerolamo, percorrendola in discesa da Via Lorenzo Costa si arriva in breve tempo in Piazza Goffredo Villa.
E questa è per me una creuza di ricordi di corse senza fiato, del mio Walkman nella tasca della giacca, di uno zainetto sulle spalle con i libri per i compiti e quindi sì, è uno di quei luoghi che mi ricorda quegli anni là.
Poi non lo diresti mai, ma se osservi da lassù in cima, là tra quelle case, vedrai persino la linea azzurra del mare.
E poi ancora scendi, passo dopo passo su quei mattoni rossi che in passato ho tante volte percorso e anche spesso fotografato.
E ancora, guardando tra i palazzi, ad un tratto si scorgono una parte di Ponte Caffaro e certe prospettive della nostra Circonvallazione a Monte.
Scendendo ancora mi vengono poi alla mente certi negozietti che un tempo c’erano qui, ricordo alla perfezione una piccola merceria molto fornita, era una di quelle botteghe di quartiere così preziose, con una vetrina di piccole cose belle: bavaglini, strofinacci da ricamare, calze di lana calda e rocchetti di filo.
E no, non c’è più ma io non l’ho dimenticata.
E intanto così cade quella luce potente che illumina la creuza.
Qui, come in molti luoghi genovesi che hanno legami certi con il passato della città, ancora si trovano le tracce di antiche devozioni.
E poi, nel tempo della chiara primavera, nei giardini i fiori sbocciano generosi e colorati.
Così era, in quel giorno di marzo dello scorso anno, dal muraglione ecco il glicine odoroso proteso sulla creuza.
Una meraviglia dal profumo delizioso si stagliava gentile contro il blu di Genova.
Ancora si continua a percorrere Salita Superiore San Gerolamo, a partire da un certo punto i mattoni lasciano il posto all’asfalto, tuttavia resta ancora questa suggestione antica.
Sotto le geometrie del cielo a me così care.
Nella prospettiva di una magnifica creuza, tante volte percorsa con il passo leggero, come sempre accade con i luoghi delle nostre quotidiane consuetudini, nella vertigine colorata di Salita Superiore San Gerolamo.