Oggi vi racconto di un giorno di giugno trascorso davanti al mare, a Boccadasse.
Sono arrivata là, sul muretto, con la mia coppetta di gelato da gustare.

Veramente me la sono conquistata dopo una lunga camminata da Sturla a Vernazzola e poi su, da Via Urania, in quella vertigine che è propria delle creuze di Genova.

E arrivata in cima mi sono fermata sotto a una certa finestra.
E c’erano vasi generosi, piantine e tende a righe.

E poi ancora, un altro muretto a Capo Santa Chiara, mentre gli ombrelloni regalavano ombra confortatrice a certi pigri bagnanti.

E lo sguardo, il mare blu, le prospettive di casa.

I petali dalle tinte accese, le foglie, gli scogli e i tetti delle case.

E ancora discese di mattoni, ringhiere, rumore di onde, gabbiani in lontananza, voci e vasetti di coccio.

Rosso, vivace e brillante di fiori di cactus.

Rosso, sulle piante e sui muri delle case.

E scale, gradini, panni stesi, passo piano senza disturbare, ci sono un ragazzo e una ragazza che si parlano d’amore, sembrerà un’invenzione per rendere più romantico il racconto e invece no, erano proprio lì, seduti da una parte.

Ed ha questi colori il tempo gioioso dell’estate di Genova.

Ed eccomi dunque, sul mio muretto con la mia magnifica coppetta di gelato al pistacchio e ai frutti di bosco, felicità!

E quindi ho imboccato la creuza, come sempre tutti facciamo, quando andiamo a Boccadasse ed ecco l’incontro particolare, mica te lo aspetti in un’assolata giornata di giugno.
C’era una signora che era appena uscita di casa ed era un po’ interdetta, sulla porta della sua abitazione in effetti stazionava un ospite decisamente inatteso.
Non per dire ma io se me lo trovassi in terrazzo penso che chiuderei la finestra con molta calma, l’idea di averlo in salotto non mi piacerebbe tanto.

La signora era della stessa idea, ecco.
Io mi sono fermata a lungo a chiacchierare con lei e poi a noi si è aggiunto anche un altro passante che ha fornito svariate rassicurazioni sul tipo in questione.
Quindi eravamo in tre, sulla creuza, nel viavai della gente che scende a Boccadasse.

Il tipetto però non sembrava avere alcuna intenzione di schiodarsi dallo stipite e lì l’ho lasciato, ma vi assicuro che siamo rimasti un bel po’ di tempo ad osservarlo, mi auguro che la signora sia poi riuscita a entrare in casa senza portarsi dietro cotanto personaggio!

Cose che capitano dove non te lo aspetti, nel tempo del sole caldo.
E così ho terminato la mia passeggiata, guardando le barche e il mare luccicante della nostra bella Boccadasse.
