Strana coincidenza di date! Partiremo stasera.
Chi fra quanti siamo qui non ripensa che oggi è l’anniversario della morte di Napoleone?
Quarto, presso Villa Spinola
5 Maggio, a un’ora della notte
A scrivere queste parole, in una Villa situata nel levante cittadino, è Giuseppe Cesare Abba, uno dei Mille, uno di coloro che partirono al seguito di Garibaldi, quel 5 Maggio 1860.
E trovate il resoconto di quelle vicende in Da Quarto al Volturno, noterelle di uno dei Mille, il testo che Abba ha lasciato ai posteri in memoria di quell’impresa dalla quale nacque la nostra nazione.
Giulio Cesare Abba è uno scrittore appassionato, rileggo spesso quelle pagine così dense di vibrante partecipazione e l’anno scorso, in occasione del 5 Maggio, vi portai a conoscere l’Albergo del Raschianino, dove Abba soggiornò insieme ai suoi compagni prima della partenza, qui trovate l’articolo al quale mi riferisco.

E torniamo a quei giorni luminosi, a quei giovani desiderosi di prendere il mare.
Abba si imbarcherà sul Lombardo, al comando c’è Nino Bixio e il nostro autore annota con un certo rammarico che quelli del Piemonte sono più fortunati, a bordo insieme a loro c’è il Generale Garibaldi!

Opera conservata all’Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento
Le memorie dei garibaldini sono emozionanti e pare davvero di esserci, a Porta Pila, mentre Abba e gli altri passano tra donne del popolo che hanno gli occhi umidi di lacrime.
Si cammina, verso il levante, verso quella villa che ai nostri tempi ospita il Museo Garibaldino di Quarto.
E il caldo picchia e la strada di Quarto è gremita di gente.
E le voci alzano, Abba vi porta proprio lì, tra quelle persone in trepida attesa.
La folla oscillava: Eccolo! No, non ancora!
Invece di Garibaldi usciva dal cancello qualcuno che scendeva al mare o spariva per la via che mena a Genova.
Verso le dieci la folla fece largo più agitata, tacquero tutti; era Lui!

Opera conservata all’Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento
E’ semplice e coinvolgente la scrittura di Abba, lui è un cronista che ha l’anima in punta di penna.
E vi accompagna verso gli scogli, dove scese Giuseppe Garibaldi seguito da alcuni dei suoi.
E intanto giovani pronti a combattere salutano i padri e i fratelli, si narra di una madre venuta da molto lontano per cercare suo figlio, l’hanno vista correre di qua e di là, per Genova, alla disperata ricerca di lui.
E sì, quando lo trovò con tutto il suo amore materno pregò il figlio di desistere dall’impresa ma lui fu irremovibile e la donna tornò a casa da sola.

Divise e armi dei Garibaldini
Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento
Si parte, a bordo del Piemonte e del Lombardo, si possono sentire tutti i dialetti, molti dei presenti sono giovani ma non manca qualcuno più in là negli anni.
E tra loro ci sono nomi da non dimenticare.
Tra i tanti c’è anche quel professore di lettere, amico di Mazzini, finito in galera per l’impresa di Carlo Pisacane.
Si chiama Francesco Bartolomeo Savi e qui trovate la sua storia, Abba lo definisce modesto e taciturno e così scrive: si vede che è amato e cercato, chi non sa chi sia gli passa rispettoso vicino e lo saluta.

Giubba e armi dei Carabinieri Genovesi
Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento
I Carabinieri genovesi hanno un capitano, Antonio Mosto.
E ancora Abba non risparmia gli aggettivi: una bella testa di filosofo antico, di modi e di fisionomia austero, coraggiosissimo.
Il libro di Abba è un viaggio nel viaggio, Genova è la città dalla quale partirono gli uomini di Garibaldi, Genova è la città del Risorgimento.

Armi e Sciabole appartenute ad Antonio Mosto
Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento
Le immagini che avete veduto sono state scattate al Museo del Risorgimento, uno dei luoghi dove si può ripercorrere diversi eroici momenti della storia di Genova e della nostra nazione.
E lì, nel Museo situato nella casa natale di Mazzini, trovate una sala dedicata al monumento che venne eretto per celebrare il cinquantenario dell’impresa dei Mille.

Opera esposta all’Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento
E potrete anche vedere il bozzetto con il quale lo scultore Eugenio Baroni vinse il concorso che era stato indetto nel 1910, questo è il monumento che si può ammirare a Quarto.

Opera esposta all’Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento
Fu inaugurato nel 1915, davanti al mare dal quale partirono gli uomini guidati da Giuseppe Garibaldi.

E al Museo c’è un manifesto che ricorda i giorni di quell’inaugurazione, per l’occasione le Ferrovie offrirono condizioni speciali!

Manifesto esposto all’Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento
Genova commemora quei giorni di primavera che determinarono l’Unità d’Italia con una serie di eventi: celebrazioni, conferenze e incontri di sicuro interesse.
Dallo scoglio di Quarto al Museo del Risorgimento, le Giornate Garibaldine si svolgono dal 4 al 14 Maggio, qui trovate il programma completo.
Di fronte al quel mare che luccica e davanti a quegli scogli lambiti dalle onde c’è anche il Memoriale dei Mille, dove si possono leggere i nomi di tutto coloro che presero parte all’impresa.

Tra loro, tra gli uomini in Camicia Rossa, c’era anche lui, Giuseppe Cesare Abba.
Era il 5 Maggio 1860.
L’ordine del giorno ci ribattezza Cacciatori delle Alpi, con certe espressioni che vanno dritte al cuore. Non ambizioni non cupidigie; la grande patria sovra ogni cosa, spirito di sagrificio e buona volontà.
7 Maggio, in mare
Giuseppe Cesare Abba – Da Quarto al Volturno, Noterelle di uno dei Mille
