Una cartolina da Ponte Trebbia

Alcune case, la quiete della campagna: Ponte Trebbia è una piccola frazione del Comune di Torriglia e si trova là lungo la strada che si snoda curva dopo curva.
Ci si passa per venire qui a Fontanigorda e lì vicino scorrono le acque fresche del Trebbia.

Appena pochi metri, appena il tempo di virare dal colore al bianco e nero che lascia immaginare un tempo diverso, più lento e legato ai ritmi della terra e dei boschi.

A Ponte Trebbia, poi, c’è anche una celebre trattoria nota per i suoi piatti tipici ottimi e abbondanti, è una posto assai apprezzato da tutti coloro che frequentano questa valle.

Ancora in bianco e nero, in un’epoca distante e differente.
Le montagne dalla curva gentile, gli alberi ancora giovani, la strada che era inevitabilmente diversa da come poi la faranno mutare il tempo e il progresso.
E l’acqua del Trebbia che scroscia, gli uccellini che ancora ripetono il loro canto, un’immagine che è stata per me una piccola sorpresa proveniente da giorni lontani, un ricordo che ho volentieri aggiunto alla mia piccola collezione: una cartolina da Ponte Trebbia, in una stagione lontana di questa amata valle.

L’acqua fresca del Trebbia

Scorre sui sassi il fiume che dona il nome alla valle, in questa stagione calda le acque cristalline del Trebbia sono un forte richiamo.
Si insinua tra gli alberi, accarezza le rocce.
E resta, formando incantevoli oasi di freschezza.

Due passi nel bosco, una breve discesa nei pressi di Beinaschi e si arriva al suo cospetto, in questa magnifica pace.

Il vento soffia leggero, smuove le foglie e sospinge certe avventurose farfalle.

E l’acqua limpida ancora fluisce e rigenera.

Il fiume ha ineguagliabili trasparenze, purezza vera, bellezza autentica e selvaggia.

Vivono e crescono qui tanti piccoli pesciolini, se osservate bene ne vedrete più di uno guizzare tra questi sassi.

Trebbia (6)

Si inchinano le cime degli alberi alla maestà del grande fiume.

E restano, posti in mirabile equilibrio, certi sassi impilati sulla riva.

Trebbia (8)

E ancora scorre sui sassi l’acqua fresca e chiara del Trebbia.

Montebruno: un Santuario per un’Apparizione

Correva l’anno 1478 e in questa valle viveva un piccolo pastorello: era un bambino sfortunato, muto e sordo, non poteva sentire il rumore dell’acqua che canta sui sassi sotto al ponte di Montebruno.
Un bel giorno, in questo luogo, accadde un fatto miracoloso.

Montebruno (2)

Si narra che al piccolino apparve la Madre di Dio che gli fece doni preziosi: gli ridiede l’udito e la parola.
E allora il bimbetto corse a perdifiato, andò a chiamare la gente del posto e indicò il posto dove egli aveva veduto Maria: là, sul tronco di un faggio, c’era una statua di legno che ritraeva la Vergine.
Alcuni anni dopo, in seguito a un decreto pontificio del 1486, nel luogo dell’avvenuto miracolo, un devoto frate Agostiniano di nome Battista Poggi diede inizio alla costruzione di un grandioso edificio: il Santuario di Nostra Signora di Montebruno.

Montebruno (4)

Nei secoli sono passate di qui migliaia di fedeli in pellegrinaggio, in tanti hanno pregato in questa chiesa ricca e sfarzosa, lo stile segue i dettami del barocco.

Montebruno (5)

E sull’altare c’è proprio quella statua lignea della Madonna che il pastorello trovò ai piedi dell’albero.

Montebruno (6)

Sono numerosi i dettagli che dovrete ammirare camminando nel silenzio di questa chiesa, ci sono anche diversi quadri di artisti liguri.

Montebruno (7)

La luce filtra, rischiara i dipinti sul soffitto del coro.

Montebruno (8)

Grande e bella è la chiesa adagiata sulla riva del Trebbia.

Montebruno (9)

E la sovrasta un volo d’angeli dai toni delicati.

Montebruno (11)

Tanto tempo fa qui giunse qualcuno che scampò ai pericoli delle onde.
Non conosco il suo nome ma so che costui aveva nel cuore un sentimento di sincera gratitudine, la sua salda fede lo aveva sorretto in momenti di grave difficoltà.
Racchiuso sotto un vetro c’è ancora il ricordo di quei giorni duri: queste sono le gomene di una delle galee dell’Ammiraglio Andrea Doria.
Riuscite a immaginare il volto dell’uomo che le portò fin quassù per ringraziare la Madonna di averlo protetto?

Montebruno (10)

Non sono terminate le sorprese di questa chiesa, le troverete in questo luogo dove non ve lo aspettereste mai.
Stupore, varcando questa porta che conduce alla sacrestia.

Montebruno (12)

E forse il vostro sguardo cadrà su certe raffinate opere frutto del talento di artigiani di un tempo lontano.

Montebruno (13)

Guardate altrove, verso queste ante di legno e attendete che si spalanchino davanti ai vostri occhi.

Montebruno (14)

E su uno dei muri vedrete la meraviglia di antichi azulejos, sono uguali a quelli che trovate in certi palazzi dei vicoli, lungo scaloni di marmo dalla storia antica.
E hanno colori vividi e brillanti, abili ceramisti di un altro tempo li hanno lasciati a noi, a noi rimane il compito di preservarli e di valorizzarli.

Montebruno (15)

Gli azulejos del Santuario di Montebruno provengono da Siviglia e risalgono alla prima metà del XVI secolo.

Montebruno (16)

Ed è ocra e verde e un disegno armonioso.

Montebruno (18)

Sono fiori e foglie e tondi turchesi.

Montebruno (19)

Questa è la perfetta bellezza degli azulejos.

Montebruno (20)

Si trovano nella sacrestia di un’antica chiesa sorta in una valle quieta, dove un tempo avvenne un fatto miracoloso.
Un luogo che riserva ancora altri stupori che presto scoprirete insieme a me.

Montebruno (21)

Qui dove l’azzurro si specchia nell’acqua del Trebbia che scorre placido e tranquillo.

Montebruno (3)

Chiaro e celeste, come il cielo che sovrasta il Santuario di Nostra Signora di Montebruno.

Montebruno (22)

Sulle rive del Trebbia

Sulle rive del Trebbia, rinfrescante meta dei giorni d’estate.
Al margine del bosco ogni stagione ha i suoi incanti e allora vi porto là e vi mostro il grande fiume che dona il nome alla valle, nel tempo degli alberi spogli le sue chiare acque scorrono in abbondanza, non ricordo di averlo mai veduto così.

Trebbia (2)

Azzurro, limpido, vitale Trebbia.

Trebbia (3)

Sulla strada per Fontanigorda, curva dopo curva, seguendo il corso della Statale 45.

Trebbia (4)

E in certe ore le creature del bosco vengono a dissetarsi in uno di questi specchi lucenti e cristallini.

Trebbia (5)

Scorre vivace il Trebbia, travolge i sassi e li accarezza, le sue acque precipitano in gorghi tumultuosi.

Trebbia (6)

In certi tratti, al di là dei disegni dei rami, è più quieto e calmo.

Trebbia (7)

Azzurro sotto al cielo fulgido che sovrasta questa valle.

Trebbia (8)

Si insinua armonioso lambendo la riva e le rocce affioranti.

Trebbia (9)

Svanisce e si perde ai tuoi occhi, proseguendo il suo viaggio tra l’abbraccio dei monti.

Trebbia (10)

In un bagliore che ancora non regala il tepore dell’estate.

Trebbia (11)

In una luce che abbaglia l’orizzonte e poi si posa e rimbalza, gioca con gli alberi e proietta le ombre sull’acqua chiara, sulle rive del Trebbia.

Trebbia (12)

Travo, la Val Trebbia piacentina

Continua così il nostro viaggio, seguendo il Trebbia.
Scorre lento il grande fiume e si insinua sotto il ponte che dovrete percorrere per raggiungere Travo.

Travo (2)

Un ponte che vi consiglio di attraversare a piedi, da quel punto di osservazione si godono splendide vedute.

Travo (3)

Da una parte vedrete il Trebbia le sue acque azzurre e il suo inesorabile cammino verso la pianura.

Travo (4)

E dall’altro lato i vostri occhi troveranno l’antico borgo fortificato di Travo, con il castello e le torri.
Un tempo possedimento dei Malaspina, nel XIII secolo divenne proprietà degli Anguissola e tuttora mantiene inalterato tutto il suo fascino.

Travo (5)

Guarda, guarda verso l’orizzonte.

Travo (6)

Tra le mura di Travo, sulle tracce di ciò che è stato.

Travo (7)

Travo, oltre ad essere una località storica di interesse, ospita un Museo Archeologico e un suggestivo Villaggio Neolitico.
Nel Museo è proibito fotografare ed è così anche in gran parte del Villaggio, che peccato!
Ho deciso pertanto di tralasciare l’approfondimento sulle storie di certi voti alla Dea Minerva, sulle suggestioni di una ricostruzione fedele di un’abitazione preistorica e sugli scavi effettuati nella zona, sappiate che queste sono le principali attrazioni di Travo e se vi trovate da quelle parti meritano un visita.

Travo (7a)

E allora? Che cosa mostrerà questo post?
Vi porto giù per le stradine, qui dove le case hanno i muri dai colori caldi.

Travo (8)

E poi là, nella piazza, dove fervevano i preparativi per un evento dell’estate.

Travo (9)

Oltre la Torre, verso la Pieve di Sant’Antonino.

Travo (10)

E poi ancora, nelle corti che racchiudono la bellezza del passato.

Travo (11)

A Travo certe vie sono senza sbocco, così era la città fortificata, chiusa ai nemici.

Travo (12)

E poi ancora là, nei pressi della chiesa c’è un belvedere e guarda, guarda i monti.

Travo (13)

Se ti avvicini vedrai i vasi di fiori e là sotto scorre il fiume.

Travo (14)

Travo ha colori e sfumature che raccontano una terra e le sue storie.

Travo (15)

Mattoni caldi e tetti di tegole rosse, sono tinte d’Emilia simili a quelle che si trovano a Bobbio.

Travo (16)

E poi voglio raccontarvi di una vite, dei pampini e degli acini d’uva che decoravano un pergolato.

Travo (17)

E di dolci salite tra luce ed ombra.

Travo (18)

Di una porta rustica e di certi dettagli che sono felice di saper notare.

Travo (19)

E di persiane chiuse, gerani alle finestre e di una panchina messa lì, accanto alla porta grigia.

Travo (20)

E’ un luogo gradevole, ben conservato e restaurato con cura.

Travo (23)

Lento e placido scorre il fiume che rappresenta l’anima di questa valle, l’acqua riluce di riflessi ad una certa ora.

Travo (21)

Là, sulla riva del Trebbia, piano scende la sera sulle pietre antiche di Travo.

Travo (22)

Dalla Liguria all’Emilia, lungo il Trebbia

Da una terra all’altra, mutando orizzonte e panorama, se segui il corso del Trebbia dalla Liguria giungerai in Emilia e potrai cogliere tutte le differenze tra queste due regioni.
Segui il fiume, il suo corso si snoda tra i boschi.

Trebbia (2)

Verde e azzurro di acqua limpida, il Trebbia è il paradiso dei pescatori.

Trebbia (3)

Là, sotto al ponte di Rovegno, l’acqua scivola e danza sui sassi lisci.

Trebbia (4)

Un viaggio che ti condurrà lontano.

Trebbia (5)

In un prodigio di ombre e riflessi, in certe ore del giorno.

Trebbia (5a)

Segui la Statale 45, verso Piacenza, tra curve funamboliche.

Statale 45

Il profilo delle montagne e l’ultimo baluardo di Liguria, Gorreto.

Gorreto

E ancora il Trebbia con i suoi riflessi d’azzurro, fugge e si perde nel verde brillante dell’estate.
A poca distanza da qui inizia la terra d’Emilia.

Trebbia (6)

E quelli che amano guidare qui si divertono un mondo, sapete?
E si sale, tra curve e strapiombi, nel luogo più scenografico del corso del fiume.

Trebbia (7)

E sono laghetti di acqua fresca e pura che fanno da specchio a nuvole fugaci.

Trebbia (8)

E sassi chiari e rocce e vegetazione per uno scenario di una bellezza da mozzare il fiato.

Trebbia (8a)

La strada prediletta da ciclisti e motociclisti si snoda sinuosa tra le montagne e sovrasta il Trebbia.

Statale 45 (2)

Natura semplice e incontaminata.

Trebbia (9)

Meta di bagnanti che al mare preferiscono queste rive.

Trebbia (10)

E poi guarda, accade come all’improvviso.
Già senti l’aria più calda, mentre ti avvicini a Piacenza la temperatura sale, non si sente più quel fresco frizzantino tipico dei miei posti.
E’ caldo, davvero un altro clima.

Trebbia (11)

E poi guarda, accade come d’improvviso.
Il letto del fiume diventa più ampio, più dolce è il panorama sullo sfondo.
Meandri, anse e ancora boschi.

Trebbia (12)

Avrai ancora chilometri da percorrere ma  poi guarda in su, verso la Rocca di Brugnello che domina il Trebbia.

Brugnello

E ancora, ancora più lontano, questa è Bobbio, la terra di San Colombano.

Bobbio

Guarda, guarda come muta la prospettiva davanti al tuo sguardo, è sempre più piana e meno frastagliata.

Trebbia (13)

Cartoline dall’Emilia, il panorama è un susseguirsi di campi e di vigne, di coltivazioni e di prati curatissimi.

Emilia

Dolci declivi, languide colline, una nuova terra, così diversa dalla Val Trebbia ligure.

Emilia (2)

Colori che si incontrano, in contrasto e in armonia.

Emilia (3)

E intanto il Trebbia scorre, si snoda verso la nostra meta, in questo viaggio generoso di bellezze e di spettacoli della natura.
Dalla Liguria all’Emilia, lungo il Trebbia.

Trebbia (14)

I colori di Montebruno

Oggi vi porto con me in un paesino che mi piace da sempre.
E’ semplice campagna, monti, aria pura e cieli azzurro, Montebruno è adagiato sulla riva del Trebbia.

Montebruno (2)

E quanti colori ha Montebruno?
Ha le sfumature d’argento dell’acqua che scorre e scivola via sopra i sassi.

Montebruno (3)

Ha le tinte dei fiori selvatici che nascono e crescono liberi.

Montebruno (4)

E poi arancio, ocra, albicocca, porte di verde legno e vasi di fiori.

Montebruno (5)

Sali su per il vicoletto e arriverai alla statale 45 che attraversa Montebruno.

Montebruno (6)

Una porta e quattro vasetti, in quante maniere si manifesta la bellezza?
Dipende da te, dalla tua capacità di vederla.

Montebruno (7)

La pietra e il legno, profumo di bosco di quieta campagna.

Montebruno (8)

E piante ancora fioriture e foglie lucide.

Montebruno (8a)

E direi che questo è un brillante esempio di riciclo creativo.

Montebruno (10)

Terrazzini, ringhiere panciute e squarci di cielo.

Montebruno (9)

E rosso e rosa, luce ed ombra.

Montebruno (11)

E tutti i colori dell’estate, nel pieno del suo fulgore.

Montebruno (12)

Un tessuto a righe, un dondolo, pigrizie d’agosto tra le ortensie.

Montebruno (13)

E anche qui non rinuncio alle mie foto oblique, guardala così la Val Trebbia, con il suo turchese sgombro da nuvole.

Montebruno (14)

E anche a Montebruno guardo in su!

Montebruno

Si viene qui a far la spesa, a Montebruno ci sono diversi negozi di alimentari ed è posto che trovo molto piacevole.

Montebruno (15)

E quanti colori ha Montebruno?
Il giallo chiaro delle case, il verde vivido dell’erba, il candore tipico dei paesi di questa valle.

Montebruno (16)

E poi è rosa, sul grigio dell’asfalto, quest’anno a Montebruno è passato il Giro d’Italia.

Montebruno (17)

E poi guarda, un’esplosione di luce e di allegria, vivido calore di stagione.

Montebruno (18)

E ringhiere, tende parasole, piante e fiori, sempre ed ovunque.Montebruno (19)

E la palazzina color confetto, se sentite uno squisito profumo di dolce sappiate che proviene dall’Antico Forno da Carlo, già conoscete le loro bontà, ne ho scritto in questo post.

Montebruno (20)

E ancora, uno degli angoli più colorati, qui troverete una celebre macelleria, ogni anno ho sempre la curiosità di scoprire i fiori che abbelliscono lo spazio antistante e non resto mai delusa.

Montebruno (21)

Eccoli i colori di questa calda estate, sono vivaci e splendenti.

Montebruno (22)

E certo, Montebruno ha anche altre sfumature, presto sarà autunno e i boschi imbruniranno, le foglie diverranno gialle e rosse, il bosco si vestirà di altre magie.
E qui trovate le immagini autunnali di Montebruno, è una passeggiata di novembre che ho fatto tempo fa.
Adesso è estate, le tendine leggere hanno il colore caldo del sole e fiorisce nei suoi colori la semplicità di Montebruno.

Montebruno (23)

Le bontà e le bellezze dell’Expo dell’Alta Val Trebbia

Oggi questo blog è ad alto contenuto di bontà e di bellezza, oggi vi porto con me all’Expo dell’Alta Val Trebbia che si è tenuta lo scorso weekend a Loco, il piccolo paesino adagiato tra il verde della valle lungo il fiume Trebbia.

Loco

Una bella manifestazione che comprende eventi di vario genere ed è volta a promuovere e a valorizzare le tipicità del territorio ben note a tutti coloro che nel periodo estivo frequentano con assiduità le località della valle.
E c’erano anche degli stand provenienti da diverse regioni, ad esempio un’azienda agricola piemontese esponeva dolci, conserve e profumate nocciole.

Expo Valtrebbia (3)

E i deliziosi mirtilli, quanta fatica per raccoglierne così tanti.

Expo Valtrebbia (2)

Io oggi vi mostrerò alcune delle realtà presenti a questa Expo, ho trovato qui l’esposizione di Poggi Arredamenti, loro si trovano a Fascia, ci seguiamo sui social e durante l’inverno mi fanno sognare con le foto della neve che imbianca la Statale 45.
E questi sono i loro mobili di caldo legno.

Expo Valtrebbia (4)

E poi fieno, profumo di boschi ed ecco Isola, ve ne ho già ampiamente parlato lo scorso anno in questo articolo, è un’azienda di Loco a conduzione famigliare che produce funghi sott’olio e conserve di vario tipo.

Expo Valtrebbia (5)

E quando dici Val Trebbia dici funghi porcini, questo si sa.

Expo Valtrebbia (6)

Anche secchi, profumati e deliziosi.

Expo Valtrebbia (7)

Un altro presidio d’eccellenza conosciuto da tutti in queste zone è la Pasticceria Biasotti di Rovegno.

Expo Valtrebbia (8)

Hanno portato le loro crostate e i baci di dama, i canestrelli e i quadrelli.

Expo Valtrebbia (8a)

E le crostatine con la marmellata e altri dolcetti che non hanno nulla da invidiare a quelli di blasonate pasticcerie cittadine.

Expo Valtrebbia (10)

C’era il delizioso miele delle valli genovesi, anch’esso molto apprezzato e gradito.

Expo Valtrebbia (11)

Expo Valtrebbia (12)

E naturalmente ho trovato qui le bontà dell’Antico Forno da Carlo di Montebruno che ho già avuto modo di mostrarvi qui.

Expo Valtrebbia (13)

Expo Valtrebbia (14)

La Val Trebbia si snoda tra due regioni, insieme al corso d’acqua dal quale prende il nome.
E’ Liguria ed è anche Emilia, così da queste parti trovate le tipiche bontà di entrambe le terre.

Expo Valtrebbia (15)

E se non siete tipi che amano i dolci niente paura, vi va un panino con il salame?

Expo Valtrebbia (16)

Erano diversi anche gli espositori di vini provenienti dai colli piacentini.

Expo Valtrebbia (17)

Azienda Agricola Ganaghello – Castel San Giovanni PC

E signore e signori, applausi a scena aperta per la coppa piacentina, uno dei salumi più deliziosi che esista sulla faccia della terra.

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E altrettanto giubilo accolga il salame di Sant’Olcese, tra tutti il mio preferito.

Expo Valtrebbia (19)

Ancora dolci, questi canestrelli provengono dall’Antico Mulino di Ottone.

Expo Valtrebbia (20)

Oltre a tutto questo sono state offerte diverse occasioni d’intrattenimento e giochi per bambini, per loro una rappresentanza del Corpo dei Vigili del Fuoco ha allestito un percorso con diverse prove con le quali misurarsi.
E così c’erano questi piccolini con addosso un elmetto rosso e una pettorina con su scritto Pompieropoli condotti per mano da uomini grandi e grossi e infinitamente pazienti.
Bello a vedersi, secondo me i bambini si sono divertiti tantissimo.

Expo Valtrebbia

E poi c’erano i doni della terra frutto della fatica dell’uomo.

Expo Valtrebbia (21)

E un mercato di fiori e piante aromatiche.

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Ciò che avete veduto è una piccola parte di quello che le località del Parco dell’Antola hanno da offrire, tra i verdi boschi e le svettanti montagne generose.
Sono posti che amo, sono sapori di casa, sono luoghi da scoprire e ho voluto così  presentarli anche a voi.

Expo Valtrebbia (23)

Qui, lungo le acque calme e placide del Trebbia.

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Qui, dove c’è anche un osservatorio astronomico per ammirare il cielo e le sue meraviglie.
I prati, i monti e i freschi boschi sono di tutti, appartengono a tutti coloro che li hanno nel cuore e li sanno rispettare.
E sopra di essi c’è un firmamento trapunto di stelle, nelle notti d’estate scintillano luminose per tutti coloro che amano questi luoghi.

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Bobbio, la terra di San Colombano

Questo lembo di Liguria confina con L’Emilia Romagna e da Fontanigorda si raggiungono facilmente borghi suggestivi e particolari, così oggi vi porterò in provincia di Piacenza, a Bobbio, un luogo nel quale le pietre raccontano il passato e le sue vicende.
La passeggiata inizia qui, in questo scorcio della bella cittadina.

Bobbio

A Bobbio ci sono numerosi luoghi di culto da visitare, ve ne mostrerò alcuni tra i più importanti.
Sulla piazza si erge maestosa la Cattedrale, quest’anno a Bobbio si celebra il millenario della diocesi e della città, correva l’anno 1014 e oggi si ricorda quell’evento.

Bobbio (2)

Nella piazza a terra si notano alcune frecce, una indica il nord, le altre due sono puntate verso altre direzioni, non so a quali località si riferiscano queste coordinate ma immagino che abbiano comunque un significato religioso.

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Guardo verso il cielo.

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E poi entro in questa chiesta maestosa e scenografica.

Bobbio (5)

Nella nostra bella Italia in ogni luogo si nasconde un tesoro, nella Cattedrale di Bobbio tra le altre cose  potrete ammirare un affresco del ‘400 raffigurante una splendida Annunciazione.

Bobbio (6)

Un arco dopo l’altro, oltre la porta.

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E sopra di voi un firmamento trapunto di stelle.

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E luce ed ombra e il misticismo di certe chiese.

Bobbio (10)

La storia di Bobbio è legata a doppio filo a quella di un celebre Santo che venne in questi luoghi da terre lontane.
C’era una volta un monaco di nome Colombano, costui venne dalla nativa Irlanda nell’anno 614 e ricevette in dono da Agilulfo, re dei Longobardi, alcune terre sulle quali il devoto monaco edificò la sua abbazia.
Colombano è una figura carismatica, presto il suo convento annovera numerose adesioni, l’instancabile monaco irlandese ha grande ascendente sui suoi fratelli.
E a lui è legata una leggenda che riguarda il Ponte Vecchio sopra il fiume Trebbia, questo ponte è di età romana e viene anche detto Gobbo a causa della sua conformazione.

Bobbio (11)

Le antiche pietre e un’antica leggenda che narra una storia particolare.
E infatti si dice che a edificare il ponte sia stato il diavolo in persona nell’arco di una notte, dopo aver fatto un patto con San Colombano.
Il diavolo si incaricava di costruire quest’opera maestosa e San Colombano in cambio si impegnava a dargli l’anima di colui che avrebbe attraversato il ponte per primo.
San Colombano però aveva pensato a tutto e una volta che il diavolo ebbe terminato il suo lavoro si ritrovò beffato perché San Colombano fece passare per primo un cane e così nessuna anima cadde tra le grinfie del maligno.

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Il ponte sovrasta le acque azzurre del Trebbia, c’erano persone che prendevano il sole e altre che nuotavano nel fiume.

Bobbio (12)

Da questa prospettiva si godono caratteristiche vedute della città medievale.

Bobbio (14)

Eccola Bobbio, il cielo era come al solito nuvoloso, questa estate è proprio capricciosa.

Bobbio (15)

E il clima mutevole mi ha regalato anche squarci di cielo azzurro mentre salivo verso la parte alta della città.

Bobbio (16)

E arrivati in cima ci si trova davanti al Castello Malaspina Dal Verme, con mio grande dispiacere era chiuso, lo avrei visitato davvero volentieri.

Bobbio (17)

L’edificio risale al XIV secolo, la storia ancora vive per le strade di Bobbio.

Bobbio (18)

E un cartello indica che a breve distanza passa la via francigena, la strada che dal Centro Europa conduce a Roma, la strada percorsa nel passato da devoti pellegrini.

Bobbio (19)

Scendi, tra le case di pietra.

Bobbio (20)

E in terra di Emilia non si può dimenticarsi delle specialità locali, le vetrine traboccano di invitanti salumi.

Bobbio (21)

E sono tanti e numerosi i bei negozi a Bobbio.

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Eccola l’Abbazia di San Colombano, vi è annesso un Museo dove sono esposti pezzi preziosi, tra gli altri vi sono antichi reperti romani, pietre longobarde e carolingie, statue e oggetti liturgici.
Non è il solo museo di Bobbio, esiste anche il Museo della città in larga parte dedicato appunto all’opera di San Colombano e alla storia della città.
Il Medioevo di Bobbio, questo è stato per lungo tempo uno dei principali centri monastici, famoso per i suoi preziosi codici.

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Qui, nel Chiostro, in questi giorni d’estate si svolge il Bobbio Film Festival, la direzione artistica è del regista Marco Bellocchio che è originario di questa città.

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Antiche pietre, a volte mi sembra che non siamo più capaci di certi fasti.

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E questa è la basilica di San Colombano, venne edificata tra la seconda metà del ‘400 e i primi anni del ‘500, sorge sui resti della chiesa conventuale costruita qui prima dell’anno 1000.

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Lassù, effigiato in un gesto benedicente, colui al quale è dedicata la chiesa, San Colombano.

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Sole e nuvole e un suggestivo effetto ottico.

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E ombra e luce sotto il porticato.

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E il silenzio della basilica.

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E anche qui tracce della mia città.
E’ bianca e candida la statua dell’Immacolata opera del Maragliano, un tempo era situata nella chiesa di Santa Zita a Genova, il parroco di Bobbio la comprò per 160 Lire nel lontano 1888.

Bobbio (32)

E poi tombe con stemmi e simboli.

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Una scala conduce a una cripta, al di là della cancellata si possono ammirare splendidi mosaici.

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Uno splendido effetto cromatico per questo lavoro prezioso che risale al XI secolo.

Bobbio (35)

E ancora qualche gradino ed altri splendori.

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La luce filtra dai vetri colorati, luce mistica.

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Al centro della stanza un sarcofago, su di esso si possono leggere certi eventi e certe avventure.

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Questo è il sarcofago di San Colombano, il monaco che venne dall’Irlanda.

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Qui, a Bobbio, dove tutto parla di lui.

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Nella basilica che porta il suo nome, in terra di Emilia che è anche la terra di San Colombano.

Bobbio (41)

Brugnello, a picco sul Trebbia

Era una giornata d’agosto, c’era un caldo potente, forte, vibrante.
Le immagini che vedete risalgono alla scorsa estate, a una gita che ho fatto con la mia amica E. in Val Trebbia, nella parte compresa in provincia di Piacenza.
Una terra bella, ricca, rigogliosa.
Una strada che sale, una curva dopo l’altra e si raggiunge la meta: Brugnello, un antico borgo medievale con belle case di pietra.
La pietra di Brugnello e i balconi fioriti.

Brugnello

La pietra e e il verde degli alberi.

Brugnello (2)

Il profilo delle montagne, il silenzio.

Brugnello (3)

E’ la bellezza della campagna, il silenzio, rotto solo dal ronzio di qualche insetto, da certi gradevoli cinguettii e dal frusciare delle lucertole.
E poi la pietra, muta e silente testimone del passato.

Brugnello (4)

La pietra e le sue tante vite, ogni casa di Brugnello è caratteristica e particolare.

Brugnello (5)

I fiori alla finestra, nella stagione del sole.

Brugnello (8)

Un tavolino e due sedie, ancora in pietra.
E l’ombra rigenerante in un’assolata giornata d’agosto.

Brugnello (6)

E insomma, come sempre abbiamo incontrato qualcuno che sa stare al mondo.
Ah, sì! Cosa c’è di meglio di un bel pisolino ristoratore per riprendersi?

Gatto

E ancora gradini.
E altri vasi, petali rossi e variegati di rosa.

Brugnello (10)

Camminando per Brugnello, un piccolo mondo arroccato nel verde.

Brugnello (7)

Osservando certi semplici dettagli che rendono questo luogo incantato, avvolto nella sua atmosfera antica.

Brugnello (9)

La pietra, le foglie sul muro, la luce e l’ombra.

Brugnello (12)

E poi si giunge alla chiesa dedicata ai Santi Cosma e Damiano costruita dove un tempo si trovava il Castello dei Brugnatelli.

Brugnello (11)

Ancora pochi passi e arriverete in un punto panoramico di una bellezza da mozzare il fiato.
Il sentiero si fa tortuoso, il cielo ha il turchese di certe giornate d’agosto.

Brugnello (13)

E il vento muove il tricolore, sulla rocca di Brugnello.

Brugnello (14)

E la sotto scorrono le acque del Trebbia, il fiume che crea anse e si piega dolcemente insinuandosi tra le montagne.

Trebbia (3)

Il Trebbia: così lo si vede da lassù, dove si trova un paesino di pietra.

Trebbia (16)

Cinto tra i monti, tra le foglie silenti, nel caldo potente di una giornata d’estate.

Trebbia